May 1, 2025

Una delegazione di Art1 mdp(Liberi e Uguali) di Brindisi assieme ad alcuni operatori portuali ha sottoposto a Massimo D’Alema in occasione di un incontro, svoltosi a Lecce, con le imprese turistiche salentine la preoccupazione sui ritardi con cui si sta procedendo alla definizione delle Zes pugliesi e per le dichiarazioni dell’assessore regionale Mazzarano che ha ipotizzato la possibile esclusione di Brindisi in quanto area SIN.

Dichiarazioni ancora non smentite e per niente contrastate dalle stesse rappresentanze istituzionali regionali e nazionali del territorio.

 

Brindisi non può rischiare di essere escluso dalla perimetrazione delle Zone Economiche Speciali nate per aiutare i porti del Sud a recuperare competitività.

Rafforzare il tessuto produttivo del Mezzogiorno è un elemento imprescindibile per il rilancio dell’intero Paese e, nel nuovo contesto competitivo, ciò può avvenire solo rendendo le realtà produttive e le imprese sempre più connesse con le dinamiche del mercato globale. Integrare zone industriali e insediamenti produttivi con il porto di riferimento aggiungendo servizi di logistica evoluta e intermodalità ferroviaria, se è l’obiettivo delle Zes, Brindisi è nelle migliori condizioni.

 

Il provvedimento sulle Zes pone “il porto al centro” del processo di sviluppo, in cui gli incentivi fiscali, doganali e gli snellimenti burocratici sono il punto di partenza(e non di arrivo) per avere finalmente scali portuali che soddisfino la proiezione internazionale dell’economia locale e nazionale.

 

Entro la metà di febbraio la Regione dovrà inviare al governo il piano strategico di sviluppo delle due Zes contestualmente alla delimitazione delle aree che non possono che privilegiare il porto di riferimento e già attrezzato per le Zes. Rincorrere facili consensi locali, allargando, annacquando, aggiungendo così come si è proceduto fino ad esso ha solo ritardato e inutilmente illuso territori e comunità. Per queste ragioni, per le infrastrutture e la interconnessione tra il porto di Brindisi e l’area industriale, per la disponibilità di aree retroportuali, non possono esserci dubbi e alibi per dare al porto un ruolo importante per la Zes dell’Adriatico meridionale.

 

Il perimetro dovrà essere rapportato all’importanza strategica e potenziale del porto di Brindisi che di fatto può essere considerato, come l’aereoporto, una infrastruttura per l’intero Salento. L’on. Massimo D’Alema ha preso atto di queste preoccupazioni, ha ribadito di voler ritornare a rappresentare l’intero Salento e ha assunto l’impegno di sottoporre al presidente della Regione Michele Emiliano quanto sostenuto dagli operatori portuali di Brindisi.

 

Carmine Dipietrangelo

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