“Il dormitorio di Brindisi è una bomba Covid innescata. E’ strano che il Comune di Brindisi tema giustamente l’aumento dei contagi e però ignori la situazione del dormitorio. Dopo aver scritto alla competente Asl, ho segnalato la questione al prefetto come ultima possibilità. Poi ognuno faccia ciò che crede e se succede ciò che si teme io non tacerò”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Fabiano Amati, che torna ancora una volta sulla vicenda delle precarie condizioni igienico sanitarie dei due immobili di proprietà comunale all’interno dei quali vi sono alloggi temporanei per migranti.
“E invece la situazione è vergognosa – ribadisce Amati -. Lo è anzitutto sul piano della dignità umana e delle più basilari condizioni di vita e della decantata accoglienza dei migranti. Mi chiedo quanto il sindaco si scandalizzerebbe se tale situazione fosse verificata in alloggi di servizio gestiti da privati. Ma è una situazione vergognosa anche sul piano del decoro di quell’area della città, dell’immagine del nostro capoluogo di provincia, di tutti i cittadini che legittimamente sono preoccupati da tutto questo. E quel che è più grave è che si tolleri tale condizione mentre il mondo sta affrontando una pandemia così pericolosa come il Covid 19″.
“Al sindaco – prosegue il consigliere regionale – che nelle scorse ore si è preoccupato di annunciare misure ancora più restrittive di quelle previste dal Governo per la “zona arancione” nella quale ci troviamo, suggerisco di assumere tale maggiore risolutezza a cominciare dalle cose che può gestire direttamente, magari proprio guardando all’interno del dormitorio di Brindisi: lì gli ospiti vivono senza il minimo rispetto delle norme di igiene e di tutela sanitaria e pertanto potrebbero, in qualunque momento di qui a breve, creare situazioni di contagio da Covid difficilmente gestibili e monitorabili. Si è chiesto a tutti noi e ai cittadini sacrifici enormi sul fronte delle libertà personali e dell’economia. E’ inaudito che si faccia finta di non vedere una vergogna che è responsabilità delle Istituzioni”.
Da qui, l’annuncio del consigliere Amati di richiesta di intervento fatta al prefetto di Brindisi. “Nei giorni scorsi avevo scritto al direttore generale della Asl – spiega – chiedendo un’azione risoluta, pur nella consapevolezza che il pronto intervento su quell’area è questione di competenza del Comune. Ma visti i dati che il bollettino regionale sulla curva epidemiologica ci rimanda quotidianamente, non posso attendere oltre, per ragioni di coscienza. E pertanto – rimarca Fabiano Amati – ho scritto al prefetto per sollecitarne l’intervento. Bisogna restituire dignità agli ospiti, degrado e vivibilità alla comunità che circonda quelle strutture e sicurezza sanitaria all’intera popolazione. Al contrario, se e quando accadrà ciò che è prevedibile, ciascuno se ne assumerà le responsabilità. Per quel che mi riguarda – conclude – non farò sconti”.
Risponde Rossi:
Vorrei, innanzitutto, rassicurare il consigliere Fabiano Amati che il sindaco di Brindisi e la sua amministrazione non ignorano la difficile situazione del dormitorio di via Provinciale per San Vito, soprattutto in questi mesi di emergenza Covid.
Certo, se il consigliere Amati qualche volta, oltre a indicare la rotta e impartire ordini ad Asl, Comune, Governo, Prefettura mediante i suoi comunicati stampa, si fosse premurato di chiamare il sindaco per confrontarsi sulle varie questioni forse avremmo potuto raccontargli cosa fatto in questi mesi e quali azioni si stanno realizzando.
Ma andiamo con ordine. Il dormitorio rappresenta senz’altro una possibile situazione di crisi sanitaria soprattutto in questa emergenza Covid, ma allo stesso tempo rappresenta una possibile bomba – uso un suo termine – anche sotto il profilo dell’ordine pubblico.
Vi dimorano all’interno quasi 150 migranti che non possono, da un giorno all’altro, essere lasciati senza un ricovero, per quanto precario e poco dignitoso, lasciandoli girovagare e dormire all’aperto in città.
Tali considerazioni, specie nel periodo del lockdown, hanno impedito, anche dopo le interlocuzioni avute in Prefettura, di prendere decisioni ed iniziative che potevano creare problemi di ordine pubblico.
Io stesso interessai l’assessore regionale Nunziante che, mostrando grande sensibilità, avviò un progetto di concerto con il Governo Nazionale, per finanziare soluzioni alternative al dormitorio. Il 30 settembre l’amministrazione comunale ha inviato la sua proposta ed è in attesa di un finanziamento che arriverà, dopo un passaggio in giunta regionale, di circa 700 mila euro per affrontare il problema.
Spiace constatare che un consigliere regionale della provincia di Brindisi non ne sia a conoscenza ma, volendo, può informarsi; magari dialogando con la struttura regionale e non attraverso la stampa e, se ritiene, può impegnarsi per accelerare le procedure di finanziamento del progetto.
Informo sempre il consigliere Amati che sin dal 3 novembre, giorno del mio primo incontro con il nuovo Prefetto Carolina Bellantoni, ho avuto premura di informarla della difficile situazione del dormitorio. Il Prefetto ha immediatamente disposto la convocazione di un comitato ordine e sicurezza sul dormitorio che si terrà mercoledì 11 in Prefettura.
E subito dopo questo comitato, in cui lavoreremo ad un cronoprogramma per definire interventi per mettere in sicurezza la struttura e trovare situazioni differenti per l’accoglienza dei migranti, chiederò un tavolo con tutti i 5 consiglieri regionali della nostra provincia perché ognuno per la sua parte si possa far carico dei problemi e delle relative soluzioni.
Se poi il consigliere Amati intende risolvere il problema obbligando Asl e Comune ad arrivare ad una immediata chiusura del dormitorio per motivi igienici e sanitari sappia che il problema diverrebbe immediatamente un problema di sicurezza ed ordine pubblico di cui evidentemente sarebbe il primo responsabile.
Replica Amati:
Che noia dover rispondere alle polemiche prive di fatti. Strana teoria quella del Sindaco di Brindisi. Egli ammette tutti i problemi segnalati ma finisce per sostenere che poiché l’eventuale sgombero del dormitorio determinerebbe un grave problema di ordine pubblico, è meglio restare con le braccia conserte magari giocando a sorte con la malattia”.
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, replicando alla nota stampa del Sindaco di Brindisi sulla questione del dormitorio.
“A parte la pessima abitudine totalitaria di farcire le risposte mirando alle persone piuttosto che ai fatti, ho l’impressione che non ci stiamo rendendo conto di essere in piena emergenza Covid e che in diverse strutture simili al dormitorio di Brindisi, ma con minori problematiche igienico-sanitarie, sono già scoppiati ampi problemi di contagio.
Faccio presente al Sindaco di Brindisi che quando posso risolvere direttamente un problema non mi tiro mai indietro e addirittura mi assumo responsabilità e impegni che in realtà non avrei; dice niente il problema igienico-sanitario dei quartieri Torre Rossa, Sant’Elia e Montenegro?
Ricorro alle lettere di segnalazione ai rappresentanti istituzionali e ai comunicati stampa per darne conto, quando mi ritrovo di fronte all’inerzia altrui e non so che pesci pigliare.
Invito perciò il Sindaco di Brindisi a scrivere una nota stampa con cui comunica di aver risolto il problema, piuttosto che dilettarsi su improbabili scarica barile, cominciando così a coniugare i verbi al presente o al passato e non come sempre accade al futuro del prender tempo che non arriva mai: faremo, agiremo, costruiremo”.
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