May 1, 2025

Si trasmette di seguito il testo integrale delle dichiarazioni della Ecologica Pugliese Srl durante Conferenza Stampa di martedì 10 Maggio.

 

 

“Si vuol rendere pubblica la posizione dell’azienda rispetto alle procedure a cui il Comune di Brindisi sta facendo ricorso per l’affidamento dei servizi di igiene urbana. Si ritiene doveroso portare a conoscenza dei cittadini alcune rilevanti circostanze che non risultano sinora ancora divulgate dalla stampa.

 

Tutti sanno che il TAR Lecce ha accolto l’istanza di sospensione della procedura di gara indetta per l’affidamento dei servizi di igiene ambientale a un Gestore Unico nell’ambito dell’ARO Br 2, che il Comune di Brindisi ha conseguentemente ritenuto di espletare una gara “ponte” per l’affidamento dei servizi sul territorio comunale e che la gara ponte è andata deserta. É altrettanto noto, poi, che, approssimandosi la scadenza dell’affidamento dei servizi alla Ecologica Pugliese (l’Ordinanza di cui quest’azienda è destinataria perverrà a scadenza il 17 maggio 2016), lo stesso Comune si ritrova quasi in una situazione di empasse e sta tentando di scongiurare il rischio di un’emergenza igienico – sanitaria attivandosi su più fronti. Pare, infatti, che il Comune si stia letteralmente affannando alla ricerca di un’azienda disponibile a gestire l’appalto nella città. Si legge di trattative in corso con l’Amiu, con la Ecotecnica, con la Monteco.

 

Insomma, pare che tutte le soluzioni possibili siano attualmente al vaglio dell’amministrazione. Tutte, tranne quella di consentire che la Ecologica Pugliese partecipi a qualsivoglia procedura di affidamento, potendo continuare ad espletare i servizi di igiene urbana sul territorio.

 

Questa possibilità, infatti, sembra scartata a priori e sembra che l’azienda debba essere messa al bando ed estromessa dal territorio a qualsiasi costo.

 

Eppure la Ecologica Pugliese s.r.l. è presente, si adopera quotidianamente per migliorare le attività rese, è disponibile a proseguire i servizi, dispone delle attrezzature e degli automezzi necessari, acquistati nuovi di fabbrica con un investimento di oltre 6.000.000 di euro.

 

Ma quel che più rileva è che quest’azienda gestisce i servizi di igiene urbana percependo un canone di € 1.150.000, mensili, un canone, dunque, che è inferiore di ben 150.000 euro mensili rispetto a quello che risulta essere stato posto a base d’asta nella procedura negoziata andata deserta.

 

Ma il Comune sembra ignorare tutto ciò, risultando determinato nell’escludere l’azienda da ogni possibilità di affidamento.

E infatti, la Ecologica Pugliese srl non è stata neppure invitata a quella procedura negoziata che il Comune ha indetto e a cui nessuna azienda ha evidentemente ritenuto conveniente partecipare, nonostante il prezzo più alto offerto dalla stazione appaltante. Se fosse stata invitata, la Ecologica Pugliese s.r.l. avrebbe ovviamente partecipato e vinto.

 

L’operazione compiuta dall’Ente per motivare l’esclusione della Ecologica Pugliese appare davvero emblematica ove si consideri anche solo la sequenza temporale dei provvedimenti.

E, in effetti:

– il 16 marzo 2016 il Comune di Brindisi emette la Deliberazione n. 21, con cui il Commissario Castelli incarica il Dirigente del Settore Ecologia “di predisporre tutti gli atti di gara da svolgersi mediante procedura aperta per l’affidamento del Servizio R.S.U. del Comune di Brindisi in favore di un nuovo Gestore e per la durata di un anno;

– il 17 marzo 2016 (dunque il giorno successivo) il Comune di Brindisi emette la Determinazione Dirigenziale n. 7, di liquidazione del canone di febbraio 2016, con vengono applicate penali per il mancato ripristino delle isole ecologiche interrate preesistenti sul territorio e per il mancato raggiungimento delle ore mensili lavorate minime durante il mese di febbraio 2016 per circa 80.000 euro;

– il 7 aprile 2016 il Comune di Brindisi emette la Deliberazione n. 35, con cui, ad integrazione (e parziale rettifica) della sopra richiamata Deliberazione n. 21 del 16 marzo 2016, il Commissario Generale da indirizzo al Dirigente del settore di procedere all’espletamento di una procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando e dunque non più di procedere con procedura aperta. La Ecologica Pugliese s.r.l. non rientra tra le aziende da invitare e la decisione viene motivata con alcune presunte inadempienze dell’azienda che sarebbero emerse “successivamente all’adozione della deliberazione commissariale n. 21, con cui si era deciso di procedere con procedura aperta. In particolare, si richiama:

a) la diminuzione della percentuale di RD conseguita rispetto al mese precedente;

b) la mancata riattivazione delle nr. 8 isole ecologiche che ha determinato l’applicazione della sanzione prevista all’art. 79 del CSA;

c) il mancato superamento del 90% del totale delle ore mensili lavorative che ha determinato l’applicazione della sanzione prevista dall’art. 12 del CSA”;

d) l’applicazione di consistenti trattenute nel pagamento del canone del mese di marzo a causa dell’accertato mancato raggiungimento della percentuale minima di raccolta differenziata

 

Le ingenti penali applicate alla Ecologica Pugliese (si pensi che con le liquidazioni dei canoni di febbraio e marzo si è giunti a una somma complessiva di 707.000 euro di sanzioni pecuniarie applicate) sono tutte in corso di impugnazione perché si ritengono ingiuste nell’an e nel quantum. Ma quel che più rileva è che le relative criticità ascritte alla Ecologica Pugliese s.r.l., oltre a non costituire affatto inadempimenti tali da giustificare addirittura la scelta di non invitare l’azienda non sono affatto emerse “successivamente all’adozione della Deliberazione n. 21”.

 

Peraltro, l’Ente è caduto in un’enorme contraddizione nel momento in cui ha deciso di escludere la Ecologica Pugliese s.r.l. ma contestualmente di invitare un’altra ditta (l’elenco è stato consegnato alla Ecologica dopo un’istanza di accesso agli atti) che, come risulta documentalmente provato, ha subito sanzioni pecuniarie per gli stessi motivi.

 

Ripercorrendo in sintesi le argomentazioni fornite dall’Ente, si osserva – punto per punto – quanto segue:

 

Presunta diminuzione percentuali di raccolta differenziata rispetto al mese precedente. La Deliberazione n. 35 del Commissario Generale (quella con cui si opta per la procedura negoziata) è stata resa in data 7 aprile 2016. Il mese da assumere come riferimento per la valutazione delle percentuali di raccolta differenziata, dunque, non può che essere quello di marzo 2016 e il mese “precedente” rispetto al quale operare il raffronto, conseguentemente, non può che essere quello di febbraio 2016. Ebbene, nel mese di marzo 2016 le percentuali di raccolta differenziata, contrariamente a quanto si evince dalla mera lettura dell’atto, sono addirittura aumentate di 3.06 punti rispetto al mese di febbraio, considerato che dal 26,88 % di febbraio si è passati al 29,94 % di marzo. Del risultato raggiunto, è stata data ampia notizia attraverso stampa, internet e media locali Non si vede come il Comune, abbia potuto ignorare un dato pubblico e perfino ampiamente pubblicizzato.

 

Mancata riattivazione delle isole ecologiche interrate. Anche la ditta precedentemente affidataria, invitata alla procedura di gara, era destinataria di un obbligo simile. Nel capitolato di riferimento, infatti, si parlava di un obbligo di presa in carico e manutenzione straordinaria e il solo fatto che l’obbligo sia stato inserito anche nel capitolato del 2013, di riferimento per la Ecologica Pugliese s.rl., attesta che neppure l’azienda precedentemente affidataria dei servizi era riuscita a mettere in funzione le isole sotterranee.

 

La questione, comunque, era tutt’altro che nuova e successiva alla Delibera con cui si era deciso di espletare una procedura aperta. Si pensi che già nell’aprile 2015 la Ecologica Pugliese aveva rilevato l’impossibilità oggettiva di rimettere in pristino le isole interrate presenti sul territorio comunale, considerato che le stesse, acquistate dal Comune di Brindisi a cavallo degli anni 2003-2004, non erano mai entrate in funzione, si erano da subito rivelate una scelta fallimentare e ormai da anni risultavano in condizioni di completo abbandono e distruzione totale. La società costruttrice delle isole interrate era fallita da tempo. Infatti, a causa di gravi difetti di fabbricazione, ovunque erano state installate (in vari Comuni d’Italia) le suddette isole ecologiche non avevano quasi mai funzionato. In altri termini, la Ecologica Pugliese s.r.l. avevo eccepito da subito che con la previsione inserita nel c.s.a. in relazione all’obbligo di ripristino delle isole, si era inteso ingiustamente accollare all’azienda appaltatrice un onere connesso solo ed esclusivamente a un rovinoso e forse imprudente investimento ultramilionario eseguito dall’Ente oltre dieci anni addietro. L’azienda ha richiesto di valutare la possibilità di concordare diversi servizi “sostitutivi”. A luglio del 2015, l’azienda ha invitato al Comune una proposta progettuale, relativa ad alcuni servizi integrativi e contenente – nell’ultima parte – anche una proposta sostitutiva al ripristino delle isole ecologiche interrate. Solo a settembre 2015 la Ecologica Pugliese s.r.l. ha ricevuto la notifica della Deliberazione di Giunta comunale n. 203/2016 con cui il Comune ha indicato di poter procedere, in via sostitutiva, di isole “superficiali” dotate di alcune caratteristiche particolari. In ogni caso l’indicazione del Comune, di cui alla Deliberazione sopra citata, su questo punto non risultava affatto risolutiva, posto che permaneva la necessità di concordare i dettagli con l’Ente: presentare i preventivi, definire le modalità dei meccanismi premiali che il Comune aveva dichiarato di pretendere, stabilire il numero e il modello delle isole da acquistare in sostituzione, anche al fine di operare un raffronto con la somma prevista dal quadro economico (tutto si evince dalla lettura dell’atto di Giunta sopra menzionato).

 

In sostanza, a settembre 2015 la questione era ancora a tutti gli effetti sospesa e a gennaio 2016 la stessa Ecologica Pugliese, avendo cura di risolvere l’empasse, ha sollecitato essa stessa l’Ente, via e-mail, a fissare un incontro per giungere una volta per tutte a precise determinazioni in ordine a vari temi, tra cui quello delle isole ecologiche.

 

Dopo di ciò, del tutto imprevedibilmente è giunta l’applicazione della sanzione pecuniaria per il mancato ripristino delle isole interrate, considerato che da oltre un anno la Ecologica Pugliese s.r.l. si era attivata come innanzi indicato.

 

Sanzione pecuniaria per il mancato raggiungimento delle ore minime da lavorate nel mese di febbraio 2016. Anche questo tipo di sanzione pecuniaria è stata irrogata alla precedente affidataria dei servizi, in relazione a due mensilità. Azienda che, lo si ripete, a differenza della Ecologica Pugliese è stata invitata alla procedura negoziata.

 

In ogni caso, anche questa presunta inadempienza, contrariamente a quanto si legge nella Deliberazione del Commissario Generale n. 35/2016, non è, in realtà, emersa successivamente alla Deliberazione n. 21/2016. Si pensi che la scrivente ha trasmesso al Comune di Brindisi l’elenco delle presenze relative al mese di febbraio 2016 in data 11 marzo 2016, accompagnando i dati con una nota ben esplicativa della situazione. Di contro la Deliberazione n. 21/2016, con cui si optava per la procedura aperta, è datata 16 marzo 2016 ed è stata pubblicata in data 6 aprile 2016.

 

Nel merito, quest’azienda combatte sin dall’avvio della propria gestione dei servizi contro il fenomeno dell’assenteismo, che nella platea storica del personale di Brindisi presenta caratteri allarmanti. Diverse sono le iniziative intraprese su più fronti dall’azienda. Sono stati informati e coinvolti sia l’INPS, sia l’INAIL. Sono stati depositati due esposti/querele per consentire anche alla Procura di indagare sulla questione.

 

In ogni caso, il personale alle dipendenze della Ecologica Pugliese s.r.l. per il servizio di igiene urbana a Brindisi è stato assunto in virtù della clausola sociale di cui all’art. 6 del CCNL di riferimento. Non si tratta di personale prescelto dall’azienda ed è costituito da lavoratori che saranno assorbiti da qualsivoglia impresa dovesse subentrasse alla scrivente.

 

Ma vi è di più. La sanzione pecuniaria applicata all’azienda è da ritenersi completamente infondata per l’illegittimità della relativa clausola del capitolato di riferimento, che prevede l’applicazione di una formula che non tiene conto della durata del mese di riferimento: il totale di ore lavorate esigibile risulta lo stesso per tutti i mesi e dunque per il mese di febbraio, di durata più breve, si pretende il raggiungimento dello stesso numero di ore preteso per i mesi di 31 giorni.

 

Applicazione di consistenti trattenute nel pagamento del canone del mese di marzo. Sanzioni pecuniarie allo stesso titolo sono state irrogate anche alla precedente affidataria, inviata alla procedura di gara. A proposito di questa penale, si fa notare che la Delibera con cui Commissario Straordinario da indirizzo di avviare una procedura negoziata risale al 7 aprile 2016, e che, invece, la liquidazione del canone di marzo è avvenuta con provvedimento del 14 aprile 2016! Oltre un mese prima di procedere alla verifica dei presunti inadempimenti poi attribuiti unilateralmente alla Ecologica Pugliese s.r.l., dunque, il Commissario straordinario “prevede” l’applicazione di ingenti trattenute dal canone d’appalto. Si decide, dunque, di voler escludere la Ecologica Pugliese s.r.l. dalla gestione dei servizi sul territorio sulla base di sanzioni pecuniarie non ancora applicate, valutate, contestate. Si intuisce perfino l’ingenza delle penali a cui, dopo oltre un mese, si farà ricorso.

 

Nel merito: il 18 aprile 2016 è stata poi effettivamente pubblicata la determina di liquidazione del canone di marzo. Si è potuto apprendere che la Ecologica Pugliese s.r.l. ha subito l’applicazione di una sanzione pecuniaria per oltre 465.303,91 euro per il mancato raggiungimento delle percentuali minime fissate dal c.s.a. nella misura del 58,35.

 

A tal proposito, si rileva che

Le percentuali di raccolta differenziata raggiungono picchi elevati solo in caso di espletamento dei servizi con la modalità della raccolta “porta a porta”. Dove si esegue la raccolta stradale si consegue in media massimo il 15 % di raccolta differenziata. A Brindisi, la raccolta viene eseguita solo parzialmente con tale modalità. Presso ampie zone della città, costituite da quartieri di notevole estensione territoriale (quartiere Santa Chiara, Cappuccini, Commenda), viene ancora eseguita la raccolta dei rifiuti “stradale”.

Proprio l’Amministrazione Comunale non ha voluto che l’azienda procedesse all’estensione del “porta a porta spinto” sull’intero territorio, per il timore che si verificassero abbandoni illeciti consistenti, tali da risultare lesivi per l’immagine della città, come, del resto, solitamente avviene in questi casi, considerato che il passaggio alla raccolta “porta a porta” risulta sempre traumatico e si scontra con le abitudini di vita dei cittadini, che, impreparati rispetto alla mancanza di disponibilità dei cassonetti stradali, finiscono con il depositare i rifiuti indiscriminatamente sul suolo pubblico.

L’Amministrazione comunale di Brindisi, dunque, ha preferito rinviare l’estensione del servizio “porta a porta” al subentro del gestore unico.

 

Ma vi è di più: a causa delle lungaggini della burocrazia comunale, sono rimaste bloccate le iniziative proposte dalla scrivente, senza richiesta di alcun onere aggiuntivo per la stazione appaltante, per conseguire obbiettivi migliorativi rispetto alle percentuali solitamente registrate, come è accaduto nel caso della proposta di operare una campagna informativa “spinta” – ovvero ancora più intensa di quella ordinariamente eseguita – presso il quartiere “pilota” Bozzano, da accompagnare a un’intensificazione dell’attività di controllo da parte della Polizia Municipale, così da poter realizzare la sinergia di forze necessaria per indurre i cittadini al rispetto delle regole vigenti per il conferimento dei rifiuti.

 

Allo stato, dunque, la Ecologica Pugliese, che attualmente gestisce i servizi sul territorio del tutto rispettabilmente e che ha sostenuto investimenti plurimilionari per l’acquisto di un parco mezzi nuovo da destinare all’appalto, si ritrova ad essere espulsa dal territorio senza alcun apparente valido motivo. Il danno economico che la Ecologica Pugliese s.r.l. ha subito è ingentissimo. Si è in attesa dei provvedimenti della Magistratura.

 

Nel frattempo, optando per l’esclusione a tutti i costi della Ecologica Pugliese s.r.l. dal territorio, si concretizza il rischio che siano vanificati tutti gli sforzi intrapresi dall’azienda per raggiungere, nel giugno 2016, l’obbiettivo del 36% di raccolta differenziata imposto dalla Regione Puglia e che i cittadini si ritrovino a dover ingiustamente subire il pagamento dell’Ecotassa.”

 

 

COMUNICATO STAMPA ECOLOGICA PUGLIESE

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