August 18, 2025

IMG_4424D’accordo, sarà stata l’ennesima partita giocata sfidando prima di ogni cosa l’emergenza, una vittoria che fa morale e soprattutto classifica, ma è innegabile che, infortuni a parte, in questa fase della stagione in casa Enel Brindisi manca soprattutto la serenità. O quanto meno la consapevolezza del proprio potenziale che per talento ed atletismo, fa di questa squadra probabilmente la più forte mai vista a Brindisi.

 

Le due sconfitte consecutive (evitabili), rimediate in campionato sui campi di Pesaro e Avellino, e la disfatta di Le Mans (26-5 nell’ultimo quarto) hanno però lasciato i segni su una squadra che, ad oggi, non è ancora riuscita a riconoscere il suo vero volto. A tratti troppo brutta per essere vera, in qualche occasione praticamente irresistibile, in questa fase della stagione l’Enel Brindisi è una “creatura” ancora alla ricerca della sua vera identità. Sicuramente in questo irto percorso di crescita finora i vari infortuni sono stati determinanti e hanno rallentato la trasformazione di questo gruppo in una squadra. Spirito di sacrificio, impegno, abnegazione, giusta mentalità non mancano, ciò che invece difetta al momento è la continuità, la consapevolezza di poter essere superiori tecnicamente agli avversari per tutto l’arco del match. Le ultime due trasferte e se vogliamo la partita odierna contro Varese, sono la testimonianza del potenziale ma soprattutto dei limiti di questa squadra che, al momento, senza un vero play maker, spesso non riesce ad essere equilibrata concedendosi troppo facilmente al contropiede avversario.

 

IMG_4462Prendiamo la partita odierna. Brindisi ha dato il meglio di se dopo aver toccato in -11 in avvio di terzo quarto. Dopo ciò ha “deciso” di giocare e in soli 2’ ha annullato lo svantaggio mostrando la sua netta superiorità tecnica al cospetto di una Varese che, fino a quando ha potuto agire indisturbata ne ha approfittato, ma nel momento in cui è stata pressata ha perso palloni su palloni palesando tuti i suoi limiti.

 

La stessa cosa è accaduta domenica scorsa ad Avellino dove l’Enel costretta ad inseguire per 38’ nel finale ha sfiorato la vittoria, portandosi a casa la delusione per una sconfitta evitabilissima ma al tempo stesso la consapevolezza che giocare bene per 10’ non basta. Idem a Pesaro dove, addirittura i biancoazzurri hanno fatto peggio, perdendo una partita che poteva già essere archiviata nel primo quarto.

 

Detto ciò restano da capire i motivi di tale atteggiamento. Sicuramente la mancanza di un vero play maker in campo rappresenta la chiave di questa lettura tattica che porta spesso i biancoazzurri a subire su canestro preso o errore in attacco ( a volte si predilige l’uno contro cinque al gioco di squadra). Un altro motivo è senza dubbio rappresentato dal doppio impegno (campionato-EuroCup) che a ranghi ridotti è stato ancora più difficile da affrontare ed ha prodotto delle situazioni che, in qualche occasioni, sono state difficili da gestire dallo stesso coach Piero Bucchi.

 

Ora, con la coppa ormai agli sgoccioli e il recupero degli infortunati, bisognerà ritrovare quella serenità che nell’ultimo periodo è stata smarrita. Del resto i 10 punti in classifica rappresentano un bottino importante su cui continuare a crescere, con la consapevolezza che ogni obiettivo è li a portata di mano. Infatti, in questa situazione di emergenza e con una classifica che (nonostante i quattro punti delle ultime due trasferte che gridano ancora vendetta) comunque sorride ai biancoazzurri, è lecito chiedersi: dove potrà arrivare questa squadra quando avrà recuperato gli infortunati e soprattutto giocherà una partita a settimana?

 

SCOTTIE-REYNOLDSLa risposta potrebbe sembrare scontata, a patto però che si faccia quadrato e soprattutto si risolvano un paio di situazioni che oggi sembrano minare la serenità del gruppo. La prima è rappresentata senza dubbio da Scottie Reynold. Il play americano, fuori da oltre un mese, è clinicamente guarito ma continua ad accusare dolore a tal punto di non scendere in campo, privando così Bucchi e la squadra del loro punto di riferimento, che oggettivamente comincia a diventare un problema. A questo punto bisognerà prendere una decisione importante, se servirà anche drastica, nell’interesse dell’Enel Brindisi e di chi investe per costruire la squadra.

 

IMG_4418Il secondo problema, invece, appare ancora più complesso. La prestazione di Milosevic si commenta da sola: il giocatore ha raggiunto oggi un livello tale di frustrazione che non vede l’ora di rifare la valigia e scappare via verso altri lidi. E’ inutile girarci attorno, qui a Brindisi sin dal primo giorno non ha trovato la sua dimensione, non è riuscito a dimostrare a se stesso prima e a Bucchi poi di poter dare il suo contributo in questa squadra. Di certo i tanti errori commessi e le sostituzioni ad ogni sbaglio non lo hanno aiutato, senza considerare che in queste ultime tre partite ha sciupato la grande occasione di potersi guadagnare minuti e fiducia. Anche in questo caso, bisognerà fare quadrato ed aiutare i giocatore ad uscire fuori da questa situazione che è più di natura psicologica che tecnica.

 

Dopo di che bisognerà attendere il recupero degli infortunati, allenarsi con continuità e trovare la giusta dimensione sia tattica che tecnica, nella consapevolezza che, dopo un avvio caratterizzato da qualche passo falso evitabile, questa squadra dovrà necessariamente rendersi conto del potenziale di cui dispone. E affinchè questo processo di crescita si completi diventano fondamentali vittorie come quella odierna contro Varese, nella quale oltre all’atteggiamento della squadra (vedi intensità difensiva nel terzo quarto) pesa anche quello dei singoli (capitan Andrea Zerini su tutti).

 

Pierpaolo Piliego

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