Si è svolta oggi, in Viale Regina Margherita davanti alla Scalinata Virgiliana, la cerimonia di celebrazione del 165° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato, alla presenza del Sig. Prefetto e delle massime Autorità Religiose, Civili e Militari locali.
La cerimonia è stata preceduta, nel piazzale interno della Questura, della deposizione di una corona di alloro in memoria dei caduti della Polizia di Stato, cui parteciperanno il Prefetto, il Questore, i familiari dei caduti ed il Cappellano della Polizia di Stato.
In viale Regina Margherita si è data lettura dei cenni storici e dei messaggi augurali e si sono consegnati i riconoscimenti al personale della Polizia di Stato distintosi in servizio.
E’ stato schierato un reparto di rappresentanza della Polizia di Stato della provincia di Brindisi, comandato dal Vice Questore Aggiunto dr. Alberto D’Alessandro, composto da personale della Questura e delle Specialità (Polizia Stradale, di Frontiera, Ferroviaria e Postale).
La Festa della Polizia rappresenta ogni anno l’occasione di fare il punto sul territorio di competenza.
Questa la riflessione sulla situazione diffusa dalla Questura di Brindisi
La situazione della provincia di Brindisi, sotto il profilo della malavita organizzata, dopo gli anni che l’hanno caratterizzata quale centro nevralgico di un sodalizio criminale avente carattere mafioso, risente attualmente degli effetti di importanti processi che, celebrati anche grazie all’ausilio di collaborazioni di elementi interni a tale struttura, hanno consentito la realizzazione di un contrasto forte verso tale fenomeno.
Ciò nonostante, permane alta l’attenzione da parte degli uffici investigativi circa l’analisi di tutti quei fenomeni delittuosi che solitamente hanno rappresentato l’essenza di una fenomenologia a carattere associato.
Per invero, si registrano timidi segnali di ripresa della operatività delle organizzazioni criminali, le cui potenzialità risultano, comunque, notevolmente ridotte a seguito delle puntuali indagini ed attività di monitoraggio svolte dalle Forze di Polizia d’intesa con l’Autorità Giudiziaria.
Allo stato, quindi, si ritiene che il traffico delle sostanze stupefacenti rappresenti la tipologia di reato più importante dalla quale trarre i proventi economici di rilevante entità, dopo la temporanea scomparsa e successiva trasformazione del traffico di T.L.E. in modalità extraispettive.
In tale illecito traffico, risultano ormai pienamente coinvolti anche gruppi non mafiosi, nei confronti dei quali si è rivolta l’azione di contrasto investigativo e giudiziario, oltre a quelli che fanno riferimento ad esponenti storici di clan mafiosi della zona.
Permane, tuttavia, la realizzazione di attività estorsive spesso anche di minima entità, come ulteriore fonte di approvvigionamento economico. Quello della minima entità richiesta rappresenta una sempre più attuale strategia posta in essere dalle associazioni mafiose allo scopo di far apparire al destinatario della stessa un costo ragionevolmente sostenibile, alla stregua di uno dei tanti oneri di impresa.
Talvolta, addirittura sarebbe lo stesso commerciante o imprenditore ad assumere l’iniziativa di rivolgersi alla malavita per chiedere “protezione” in cambio del periodico versamento di somme di denaro, per cosi dire, sostenibili.
Le indagini recentemente svolte, avvalsesi anche delle dichiarazioni degli ultimi collaboratori di Giustizia, hanno consentito di delineare i nuovi assetti della criminalità organizzata, individuandone gli attuali referenti presenti sul territorio.
Infatti, le investigazioni intraprese successivamente agli arresti di alti esponenti di sodalizi criminali, hanno fatto emergere le figure di alcuni soggetti che, rivestendo dapprima un ruolo secondario, in virtù del vuoto di potere determinatosi per l’arresto delle figure apicali, hanno assunto poi una posizione predominante.
Si è pervenuti a delineare alcune esponenti malavitosi che, tanto autonomamente quanto in nome e per conto dei loro referenti detenuti, hanno continuato a svolgere attività estorsive nei confronti di vari soggetti, realizzando in alcuni casi (rare circostanze) azioni intimidatorie attraverso danneggiamenti incendiari, ovvero esplosioni di colpi di arma da fuoco.
Ciò premesso, va comunque segnalata la permanenza operativa, seppur fortemente ridimensionata, di alcuni gruppi criminali che manterrebbero il controllo di alcuni Comuni ovvero porzioni di territorio.
Il fenomeno della criminalità c.d. diffusa non presenta, al momento, aspetti di particolare allarme sociale.
Gli episodi delittuosi maggiormente consumati risultano essere legati ai reati contro il patrimonio comune: in particolare i furti di autovetture e su autovetture, nonché quelli in danno di negozi ed abitazioni.
Di minore rilevanza è, invece, il fenomeno attinente le rapine e gli scippi, eventi criminosi che hanno subito un rilevante decremento e che si concentrano, solitamente, in brevi e particolari periodi dell’anno, assumendo in tali frangenti la connotazione di serialità.
In merito, si rappresenta come, dalla puntuale analisi dell’attività di controllo del territorio emerge, in maniera abbastanza chiara, come attualmente siano attivi in ambito criminale un numero rilevante di giovani.
Gli stessi, di età variabile fra i 16 ed i 26 anni, risultano stabilmente dediti al compimento di attività delittuose, in special modo di reati contro il patrimonio, atteso che per la maggior parte non risultano svolgere alcuna stabile attività lavorativa da cui trarre mezzi di sostentamento. A ciò si aggiunga il modestissimo grado di scolarizzazione (alcuni risultano al limite dell’analfabetismo), nonché situazioni socio-familiari di grave degrado.
Si sottolinea come i soggetti coinvolti non risultano organizzati in forme associative stabili, pur non potendo disconoscere il dato che frequenti rapporti sussistano tra gli stessi, come si può agevolmente ricavare dall’esame dei controlli effettuati su strada e dalle attività investigative compiute.
In questo contesto, emerge la figura di alcune di queste giovani leve che, per la loro indole e propensione alla “leadership”, risultano a capo di piccole “squadre” di coetanei, la cui struttura è caratterizzata dalla continua intercambiabilità dei componenti.
L’usura, come spesso accade, pur essendo sicuramente presente nel contesto provinciale, mantiene quel carattere di scarsa emersione con poche denunce, in ragione del frequente particolare rapporto anche personale, esistente fra usurato ed usuraio.
Complessivamente, dunque, l’azione di contrasto al crimine della Polizia di Stato in questa provincia si è sviluppata su di uno spettro ampio di fenomenologie, soprattutto grazie all’adozione di una strategia operativa consolidata in un protocollo ben definito.
I dati rilevati dalla Polizia di Stato, confrontando gli omologhi periodi aprile 2015/marzo 2016 e di aprile 2016/marzo 2017 mostrano una generale contrazione segnatamente concernenti i reati di furto, rapina ed estorsione. Risultano, al contrario in aumento i delitti informatici.
Il numero complessivo dei delitti, negli ultimi 12 mesi, si è ridotto da 15304 unità del periodo precedente all’attuale 12901.
DI SEGUITO LE ONOREFICENZE CONSEGNATE
PROMOZIONE MERITO STRAORDINARIO
- SOVR. ZIPPO ILARIO
EVIDENZIANDO STRAORDINARIE CAPACITA’ PROFESSIONALI, NON COMUNE DETERMINAZIONE OPERATIVA E SPREZZO DEL PERICOLO INTERVENIVA IN UN PALAZZO OVE SI ERA SVILUPPATO UN INCENDIO; NELLA CIRCOSTANZA, RIUSCIVA A FAR EVACUARE GLI OCCUPANTI DI 40 UNITA’ IMMOBILIARI, SFIDANDO IL FUOCO ED IL DENSO FUMO CHE AVEVANO INVASO I LOCALI; QUINDI, PROVVEDEVA A DISATTIVARE L’EROGAZIONE DEL GAS CONDOMINIALE, SCONGIURANDO UN’ESPLOSIONE. CHIARO ESEMPIO DI ABNEGAZIONE E CORAGGIO.
BRINDISI, 10 DICEMBRE 2010
PROMOZIONE MERITO STRAORDINARIO
- SOVR. PERRONE PIERANGELO
EVIDENZIANDO STRAORDINARIE CAPACITA’ PROFESSIONALI, ELEVATO ACUME INVESTIGATIVO E SPIRITO DI ABNEGAZIONE, SI DISTINGUEVA IN UNA LABORIOSA ED ARTICOLATA INDAGINE CHE EVIDENZIAVA LE AZIONI CRIMINALI DI UNA POTENTE COSCA DELLA ‘NDRAGHETA REGGINA, ANCHE COLLOCANDO IDONEE APPARECCHIATURE TECNICHE A SUPPORTO DELL’ATTIVITA’ DI INTERCETTAZIONE AMBIENTALE; NELLA CIRCOSTANZA ACCERTAVA LE ATTIVITA’ DELITTUOSE DEI MALAVITOSI, NEI CUI CONFRONTI ESEGUIVA NUMEROSI PROVVEDIMENTI CAUTELARI IN CARCERE. CHIARO ESEMPIO DI DEDIZIONE E CORAGGIO.
SIDERNO (RC), 9 SETTEMBRE 2014.
PROMOZIONE MERITO STRAORDINARIO
SOVR. CAPO IOVINO DOMENICO
SOVR. BRAY GIANMARCO
EVIDENZIANDO ECCEZIONALI CAPACITA’ PROFESSIONALI E NON COMUNE SENSO DEL DOVERE, ESPLETAVA UN INTERVENTO DI SOCCORSO PUBBLICO A SEGUITO DI UN GRAVE SINISTRO AUTOSTRADALE CHE VEDEVA COINVOLTI UN AUTOMOBILISTA ED UN TIR; NELLA CIRCOSTANZA, NON POTENDO ATTENDERE LA PATTUGLIA DELLA POLIZIA STRADALE, ESPONENDOSI AD ELEVATO RISCHIO, SCAVALCAVA IL NEW-JERSEY, BLOCCAVA IL TRAFFICO, PREDISPONENDO L’ATTERRAGGIO DELL’ELICOTTERO DEL 118, ALLERTATO PER LE CRITICHE CONDIZIONI DI UN FERITO. CHIARO ESEMPIO DI ABNEGAZIONE E CORAGGIO.
CASALECCHIO DI RENO (BO), 31 AGOSTO 2015
ENCOMIO SOLENNE
ASS. CAPO MARRAZZO MICHELE
EVIDENZIANDO ELEVATE CAPACITA’ PROFESSIONALI, NON COMUNE DETERMINAZIONE OPERATIVA E GENEROSO ALTRUISMO, ESPLETAVA UN COMPLESSO INTERVENTO DI SOCCORSO RIUSCENDO AD IMPEDIRE AD UN IMPRENDITORE CHE, DOPO ESSERSI ARRAMPICATO SU UN ALBERO, ERA IN PROCINTO DI IMPICCARSI CON UNA CORDA, DI ATTUARE L’INSANO GESTO, PREANNUNCIATO IN UNA LETTERA AI FAMILIARI E LEGATO A DIFFICOLTA’ ECONOMICHE.
OSTUNI, 19 FEBBRAIO 2014
ENCOMIO SOLENNE
ASS. CAPO ZACHEO ALESSANDRO
EVIDENZIANDO ELEVATE CAPACITA’ PROFESSIONALI, ACUME INVESTIGATIVO E NON COMUNE DETERMINAZIONE OPERATIVA, ESPLETAVA UNA COMPLESSA OPERAZIONE DI P.G. CHE PORTAVA ALL’ARRESTO DI DUE PERSONE, RESPONSABILI DI DETENZIONE DI SOSTANZE STUPEFACENTI.
ROSARNO, 23 APRILE 2013
ENCOMIO SOLENNE
- SOVR. CALO’ ANTONIO
EVIDENZIANDO NOTEVOLI CAPACITA’ PROFESSIONALI E NON COMUNE DETERMINAZIONE OPERATIVA SI DISTINGUEVA IN UN INTERVENTO DI POLIZIA GIUDIZIARIA CHE CONSENTIVA DI TRARRE IN ARRESTO UN SOGGETTO, RESPONSABILE DI SEQUESTRO DI PERSONA, MINACCE AGGRAVATE, PORTO ABUSIVO DI ARMI COMUNI DA SPARO, SEQUESTRANDO ALTRESI’ DUE PISTOLE. BRINDISI, 23 FEBBRAIO 2015
ENCOMIO SOLENNE
SOST. COMMISSARIO LEO VINCENZO
ISPETTORE CAPO BARONE ROBERTO
ISPETTORE CAPO DORIA GIOVANNI
ISPETTORE CAPO IN QUIESCENZA COPPOLA POMPILIO
ENCOMIO
ASS. CAPO BARLETTA GIANCARLO
EVIDENZIANDO ELEVATE CAPACITA’ PROFESSIONALI, ACUME INVESTIGATIVO E NON COMUNE DETERMINAZIONE OPERATIVA, COLLABORAVA AD UNA COMPLESSA OPERAZIONE DI P.G. CHE PORTAVA ALL’ESECUZIONE DI UNA ORDINANZA DI CUSTODIA CUTELARE A CARICO DI 18 SOGGETTI, RESPONSABILI, IN QUALITA’ DI MANDANTI ESECUTORI MATERIALI, DI OMICIDI E TENTATI OMICIDI MATURATI NELL’AMBITO DELLE GUERRE DI MAFIA.
BRINDISI, 14 0TTOBRE 2013
foto Maurizio Matulli
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