May 25, 2025

Lo stop  che il governo nazionale ha imposto  alla legge con la quale la Regione Puglia aveva provveduto a stabilizzare centinaia di precari non potrà non avere riflessi sul futuro dei dipendenti della Provincia di Brindisi,  per molti dei quali  si sarebbe potuto ipotizzare il collocamento presso l’Ente di via Capruzzi.

 

Di ciò dovrà tenere conto il Presidente della Provincia al quale suggeriamo di evitare circolari che hanno più il sapore di editti che di atti amministrativi dovuti, in quanto,  se è vero che la legge prevede che il personale risultante in esubero  dalle Province possa essere collocato presso altre Pubbliche Amministrazioni, è pur vero che  queste non sono obbligate a tanto, dovendo tenere conto di altre norme  che, al contrario,  platealmente contrastano  con la possibilità di assumere ulteriore personale.

 

Non solo, ma fino a  quando a queste  Pubbliche Amministrazioni, oltre alle   funzioni, non saranno  assegnate anche  le relative risorse, sarà molto improbabile che queste possano farsi carico degli  ulteriori   consequenziali oneri.

 

Per quanto riguarda poi  Provincia di Brindisi, particolarmente a rischio appaiono quei lavoratori, dipendenti diretti dell’Ente di via De Leo, privi di una specifica qualificazione. Così come molto a rischio  è la maggioranza dei dipendenti della Santa Teresa che la sinistra brindisina  , al governo dal 2004, non ha mai voluto stabilizzare.

 

Ovviamente, sulla situazione allarmante venutasi a creare  le responsabilità vanno cercate molto più in lato rispetto al Presidente Bruno. E cioè in direzione di quelle forze politiche che scriteriatamente hanno voluto cancellare Enti tutt’altro che inutili, solo in omaggio ad una demagogia che oggi sta dimostrando tutta la sua devastante vacuità.

 

Ma pure Bruno deve comprendere che la via degli editti è quella più sbagliata da percorrere. Servono, infatti, solo ed esclusivamente atti concreti.

 

Faccia poche cose, ma fatte bene. Ad iniziare, partendo dalle funzioni fondamentali che restano in capo alle Province,  dalla individuazione di coloro che risultano garantiti (per intenderci: numero complessivo e nome e cognome dei soggetti). Contemporaneamente formalizzi e comunichi con lo stesso metodo la platea di coloro che andranno ricollocati, e , sulla base delle loro specifiche competenze, si attivi presso quegli enti che di quelle competenze possono avvalersi, magari anche attraverso percorsi formati professionalizzanti.

 

Questa è una battaglia per la sopravvivenza (dei dipendenti e delle loro famiglie) che si vince sul tempo. Chi resterà indietro non recupererà mai  più il tempo perduto. E le conseguenze saranno devastanti.

 

Solo così si potrà governare con intelligenza un problema non addebitabile a Bruno. Ma ai suoi amici Renzi e Del Rio sicuramente sì.

 

COMUNICATO STAMPA EUPREPIO CURTO – CONSIGLIERE REGIONALE

No Comments