Mio nonno lo chiamava “il Giardino”. Era un minuscolo appezzamento di terreno dove lui coltivava frutta e qualche ortaggio. C’era anche un grosso e vecchio albero di mandorle, proprio vicino al pozzo, e qualche vaso con piante ornamentali e fiori. Mio nonno ci teneva molto al suo Giardino, ci andava quasi tutti i giorni. Ogni tanto portava anche me. Appena arrivati mi diceva: “chiudi gli occhi e tira un profondo respiro”. Tutte le volte. Poi mi sorrideva senza aggiungere altro. Credo che lui sperasse che quel profumo non lo dimenticassi più collegandolo per sempre ai miei ricordi. O forse era solo un modo per farmi inebriare dell’aria di quello che lui riteneva un piccolo paradiso.
Sono trascorsi molti anni e il Giardino non l’ho più rivisto. Il ricordo di quel profumo è solo un mosaico sbiadito di immagini, un insieme di emozioni irripetibili che il tempo lentamente sta sgretolando ma che non potranno mai svanire del tutto. Ciò che era un odore è una luce, il viso sorridente di mio nonno, le sue mani, le piante eterne e il cielo amico. E una magnifica sensazione di beatitudine.
Ogni tanto penso che dovrei mettermi alla ricerca di quel posto, ma poi non lo faccio. Forse temo di non riuscire a ritrovarlo. Non lo so.
La città è cambiata molto in questi anni, probabilmente al posto del Giardino adesso c’è un complesso residenziale, oppure un capannone industriale, chissà. L’industrializzazione ha assorbito intere porzioni del territorio e da tempo infiammano le polemiche sulle conseguenze di tutto ciò sulla salute dei cittadini. Le indagini condotte da medici ed esperti alla ricerca di una correlazione tra l’incidenza di alcune malattie e l’impatto ambientale delle centrali e del petrolchimico si accavallano una all’altra, e i dati rilevati sono tutt’altro che incoraggianti. I racconti di parenti, amici, colleghi. I reparti sovraffollati delle strutture ospedaliere. Nel frattempo vengono fuori dati apparentemente contrastanti che indicano che i tassi di mortalità dovuti a quelle specifiche malattie rientrano nella media nazionale.
Secondo l’Icity Rate del 2017, il recente report realizzato dal laboratorio Icity Lab, struttura che studia le metodologie per rendere le città più vivibili, Brindisi si collocherebbe addirittura al quarto posto tra le città italiane con la migliore qualità dell’aria.
E allora? Mi chiedo, dov’è la verità? Apro la finestra e mi affaccio. Le nuvole che in questi giorni hanno portato pioggia si stanno diradando e le strade si sono asciugate. Credo sia il momento opportuno. Infilo la tuta e prendo la bici. Il Giardino si trovava nella periferia nord, tra il rione Paradiso e l’aeroporto. Riuscirò a trovarlo. Ne sono certo.
Vito Santoro
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