La scomparsa di Papa Francesco lascia un vuoto profondo nel cuore della Chiesa e dell’umanità intera. Il Pontefice che ha segnato un’epoca — il primo gesuita, il primo Papa sudamericano e il primo a scegliere il nome di Francesco — ha saputo parlare al mondo con gesti semplici, parole essenziali e una presenza capace di unire, riconciliare, ispirare.
Anche la provincia di Brindisi ha avuto l’onore e la grazia di incrociare il suo cammino, in momenti diversi ma tutti profondamente significativi.
Il momento più solenne e simbolico è stato senza dubbio la sua partecipazione al G7 di Borgo Egnazia, nel giugno del 2024. In quella occasione storica, Papa Francesco fu il primo Pontefice a intervenire in un vertice dei grandi della Terra. Proprio nel cuore della Puglia, a pochi chilometri da Fasano, portò la voce del Vangelo nel consesso delle potenze mondiali, parlando con lucidità e forza dei rischi e delle sfide legate all’intelligenza artificiale, ma anche delle urgenze globali: la pace, la giustizia, la dignità dell’uomo.
Con la sua presenza silenziosa ma determinata, trasformò un vertice politico in un’occasione di riflessione umana e spirituale. Una visita breve, ma destinata a rimanere scolpita nella memoria collettiva del territorio.
Già qualche anno prima, nel giugno del 2018, Papa Francesco aveva sorvolato da vicino la terra Brindisi nel suo viaggio in elicottero ad Alessano e Molfetta, dove rese omaggio a don Tonino Bello. Anche quel passaggio, seppur fugace, fu vissuto con profonda intensità da tanti brindisini.
Il Pontefice non ha mai compiuto una visita ufficiale estesa nel nostro territorio, ma la sua voce ha più volte raggiunto anche Brindisi e la sua provincia: nei richiami alla custodia del creato, nei messaggi contro la povertà e l’indifferenza, nella costante attenzione ai migranti — tema centrale in una terra di frontiera e accoglienza come la nostra.
Oggi, mentre la Chiesa universale piange il suo pastore, anche noi di Brundisium.net ci uniamo nella preghiera e nel ricordo.
Con la gratitudine viva di chi ha potuto sentirne la presenza, lo salutiamo così: grazie, Francesco, per averci insegnato che la vera grandezza sta nella mitezza, e che la speranza è più forte della paura.
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