Il teatro può nascere ovunque, anche da un biglietto scritto al volo. Martedì 29 luglio, alle ore 21, in piazza Duomo a Brindisi, nello spazio antistante il Museo Archeologico “Francesco Ribezzo”, va in scena “Improshow”, lo spettacolo di improvvisazione teatrale firmato dalla compagnia Improvvisart, diretta da Fabio Musci. L’ingresso è libero. L’appuntamento è il quarto della rassegna “Verdi in Città”, promossa dalla Fondazione Nuovo Teatro Verdi con il sostegno del Comune di Brindisi e la collaborazione di Puglia Culture e del Polo Biblio-Museale di Brindisi. Al termine, una degustazione di vini offerta dalle cantine “Otri del Salento” e “Vignuolo” accompagnerà la chiusura della serata.
“Improshow” è un gioco teatrale che non parte da un testo ma da un’idea: quella che tutto può accadere se si ha il coraggio di improvvisare. Gli attori entrano in scena senza copione ma con una certezza: il pubblico sarà il motore dello spettacolo. All’ingresso vengono distribuiti dei foglietti su cui ciascuno può scrivere un titolo, un personaggio, uno stile. Gli attori li raccolgono, li inseriscono in una boule trasparente e, nel corso della serata, li estraggono a caso. Da quel momento parte la creazione: scene brevi, scambi fulminei, storie che non esistevano e che non torneranno più. È la logica dello short form, una delle forme più dinamiche del teatro d’improvvisazione.
Il ritmo è alto, la partecipazione continua, le risate garantite. Ma non si tratta solo di comicità: “Improshow” gioca con l’assurdo, l’emozione, la sorpresa, portando sul palco una gamma di toni che vanno dalla parodia al nonsense, dal grottesco alla poesia. Il pubblico si diverte non solo per quello che vede ma per il fatto di riconoscersi dentro il processo creativo. È come guardare un quadro che si dipinge da solo, sotto i propri occhi.
Improvvisart, nata nel 2009, è oggi una delle compagnie italiane più attive nel campo dell’improvvisazione teatrale. Ha costruito il proprio repertorio lavorando con registi e attori di livello nazionale e internazionale, portando in scena spettacoli in cui l’assenza di copione diventa un metodo, non un limite. Alla base c’è un lavoro rigoroso sulla relazione, sull’ascolto reciproco, sullo scambio emotivo con il pubblico. Nessuna barriera tra attori e spettatori, nessuna distanza da colmare: tutto avviene nello stesso spazio, nello stesso momento, con lo stesso respiro.
L’arte dell’improvvisazione ha radici antiche. Dalla commedia dell’arte alle piazze dei buffoni medievali, dai giullari ai teatranti greci, il gesto improvvisato è sempre stato un modo diretto per raccontare il mondo. Ma è nel Novecento che questa pratica diventa linguaggio autonomo, grazie al lavoro di pionieri come Keith Johnstone, Viola Spolin, Del Close. Oggi il teatro d’improvvisazione è riconosciuto come disciplina vera e propria, con i suoi codici, i suoi format, la sua grammatica. “Improshow” ne è una delle espressioni più immediate: veloce, istintivo, coinvolgente. Martedì 29 luglio, dunque, non serve sapere cosa accadrà. Anzi: è proprio non saperlo il bello. Basta esserci, sedersi, scrivere qualcosa, lasciarsi sorprendere. Perché ogni spettacolo è unico, irripetibile. E a volte, anche esilarante.
Brindisi, giovedì 24 luglio 2025
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