November 15, 2025

Amerigo Verardi è uno tra gli artisti più geniali della scena musicale indipendente italiana. Non solo musicista, la sua versatilità lo ha portato ad esprimersi anche come scrittore e poeta. Dopo la pubblicazione di “S.I.N. – Scherzi Improvvisi Notturni” (edizioni brundisium.net, 2016), esce per Collettiva Edizioni Indipendenti il nuovo libro “Il semplice automatismo dei desideri”.

 

Si tratta di una raccolta di poesie i cui capitoli accompagnano il lettore attraverso le grandi ere dell’induismo: Età dell’oro , Età dell’argento, Età del bronzo, Età del ferro. I riti dell’induismo sono basati su un insieme di credenze, pratiche e filosofie antiche che includono alcuni concetti fondamentali, dovere etico, ciclo della vita, l’animo individuale, che sembrano rispecchiare il pensiero di Amerigo Verardi nel componimento delle sue poesie raccolte nel nuovo libro.

 

Il testo è quasi del tutto privo di punteggiatura, si fa ponte del pensiero.

Nei poemi di Amerigo Verardi è ampio il raggio d’azione: c’è la denuncia sociale, le guerre, le contraddizioni delle religioni e l’umanità nelle diverse forme.

Nelle poesie dell’artista brindisino esiste molta intimità e spiritualità tra sentimenti e ricordi vissuti: “Ci deve essere un desiderio di pace che possa ancora essere desiderato. Io da solo come faccio”.

 

All’interno del volume si trova una interessante nota del poeta e scrittore bolognese Stefano Colangelo: “Mentre il tempo grande avanza su di noi, i dettagli si aprono, e il mondo diventa un labirinto complesso, dal quale scegliere i segnali minimi di salvezza, i piccoli desideri che respirano ancora, i rituali semplici sui quali ricostruire e ricominciare”.

Questa frase di Stefano Colangelo rappresenta al meglio l’idea e il pensiero che Amerigo Verardi espone nella sua nuova raccolta di poesie “Il semplice automatismo dei desideri”.

 

MARCO GRECO

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