May 2, 2025


“Italiano Prigioniero Sono” è un’opera teatrale ideata ed eseguita dai Meridiani Perduti, gruppo teatrale composto da Sara Bevilacqua, Daniele Bove, Daniele Guarini e Emiliano Poddi. Spettacolo che gira per i teatri di tutta Italia ormai da quattro anni, frutto di un’accurata ricerca fra tutti i nonni di Brindisi. Fra questi, il protagonista, Oscar Pronat, classe 1923, prigioniero di guerra numero 310.584, venuto purtroppo a mancare un anno fa.

 
Oscar (interpretato da Sara Bevilacqua) ci racconta di sè, dell’infanzia passata a scappare dalla scuola (la scuola elementare nota a noi brindisini, la “Giambattista Perasso”) e a girare su di un triciclo malandato, con la pancia sempre vuota e brontolante. Un’infanzia che Oscar ama ricordare durante i due anni passati a cercare di restare in piedi dopo aver rifiutato di essere fascista, prima in due diversi lager e poi nascosto in una cantina con il suo amico Nino, conosciuto in quei tempi difficili. Perché i suoi ricordi felici, le sue “cose preferite”, sebbene senza gli agi che noi ragazzi di oggi possiamo permetterci, gli portano conforto, insieme ad alcune parole russe che ha imparato per cercare di sopravvivere, di farsi riconoscere come prigioniero italiano.

 
Come i Meridiani Perduti ci hanno spiegato a fine spettacolo, l’opera non è unicamente volta a ricordare la straordinaria vita e lo straordinario coraggio di Oscar Pronat, e il periodo della Seconda Guerra Mondiale per non commettere mai di nuovo gli errori del passato, ma anche a trasmettere un messaggio di speranza perfettamente applicabile alla nostra vita di tutti i giorni: che quando ci sentiamo giù, tristi, senza conforto, dobbiamo ripensare a tutte le cose quotidiane che ci rendono felici, le cose che nella loro quotidianità potrebbero perdere valore, che siano la nostra canzone preferita o, perché no, anche il triciclo di quando eravamo bambini. E, secondo noi, è riuscita benissimo nell’intento.

 

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