L’avevamo già definita come “la più brutta campagna elettorale di sempre”. Oggi, la competizione elettorale di Brindisi segna il suo punto più basso, forse di non ritorno.
Invece di parlare dei problemi della città e delle soluzioni per le tante emergenze di Brindisi, la giornata di oggi è trascorsa con un botta e risposta tra la coalizione della Carluccio e quella di Marino. Oggetto del contendere è stata nientepopodimenoche la vicenda giudiziaria che, sette anni fa, ha riguardato la Emme Auto di Taranto, rappresentata da Nando Marino, assolta in primo grado e poi condannata in appello per aver scaricato l’acqua del lavaggio delle autovetture direttamente nella fognatura pubblica.
Del fatto non c’è traccia nel certificato penale di Marino perché il giudice, considerata la lievità della contestazione, ha disposto la non menzione.
Ad accendere la miccia è stata la conferenza stampa della coalizione di centro, al termine del quale è stato diramato il seguente comunicato a firma di Noi Centro, Impegno sociale, Cor, Democratici per Brindisi e Brindisi prima di tutto:
– In apertura di campagna elettorale, il governatore Michele Emiliano, all’epoca responsabile regionale del Pd, ha assicurato che avrebbe ricostruito l’immagine del partito il cui sindaco era stato arrestato a Brindisi e che avrebbe proposto candidati di alto profilo e privi di precedenti giudiziari
– Sin dall’avvio della competizione elettorale il candidato sindaco individuato e imposto da Michele Emiliano, Nando Marino, ha rifiutato di aderire alla campagna nazionale sulla Trasparenza e oggi è l’unico candidato sindaco in Italia che affronta il ballottaggio senza aver certificato le proprie pendenze penali e tributarie.
– Il candidato Nando Marino, nonostante i ripetuti inviti da parte degli elettori e dei suoi competitor, si è rifiutato di rendere pubblici i propri certificati penali e tributari, assicurando pubblicamente di non avere riportato alcuna condanna e di “essere pulito come la candeggina”
– In altre parole il candidato Marino ha dichiarato ai brindisini di non avere nulla da dichiarare e dunque nulla da nascondere
– Invece il candidato Nando Marino ha mentito. Ha mentito agli elettori, ha mentito ai giornalisti, ha mentito ai suoi competitor, ha mentito ai suoi stessi sostenitori e ha mentito (forse) anche a Emiliano, perché ha nascosto a tutti di aver riportato una condanna definitiva con sentenza passata in giudicato per reati ambientali.
– Si tratta di una sentenza di condanna a 4 mesi di arresto, con sospensione condizionale, emessa dalla Corte di Cassazione nel 2013 per reati ambientali. E visto l’argomento, è facile intuire perché Marino abbia sperato che la condanna rimanesse nascosta.
– Per altro non si tratta di una banale lite condominiale o di una semplice disavventura giudiziaria. La condanna riportata da Marino è talmente rilevante che viene citata dalle riviste specializzate come “precedente giurisprudenziale in materia di reati ambientali”-
– Nando Marino dunque è un bugiardo, ha mentito davanti ai suoi elettori. Ora ci chiediamo, nella situazione drammatica nella quale si è venuta a trovare Brindisi, come si può pensare di scegliere come sindaco un personaggio che prende in giro i cittadini prima ancora di essere eletto? Per giunta nella coalizione che dichiarava di fare della legalità la propria bandiera e di voler lontani personaggi implicati in vicende giudiziarie.
– E ci chiediamo cosa abbia da dire su questo caso il governatore Michele Emiliano, sempre pronto a puntare il dito persino su chi, tra i suoi avversari, non è mai stato giudicato né tantomeno condannato. Visto che il suo candidato sindaco ha riportato una condanna penale passata in giudicato, Emiliano (che è un magistrato comprende bene la gravità dei reati contro l’ambiente) conosceva anche lui questa situazione e l’ha tenuta nascosta, o è stato Marino a non rivelargliela?
E a questo punto ci chiediamo: cos’altro sta nascondendo Marino ai cittadini e come può un personaggio che mente in questa maniera, ancor prima di ricoprire un incarico, aspirare a essere il sindaco di una città?
La coalizione di Marino ha risposto con una conferenza stampa del candidato, accompagnato per l’occasione dall’Avv. Mazzara.
Questa la nota diramata al termine dell’incontro con allegati i certificati dei carichi penali e tributari di Nando Marino:
Ho deciso di mettere a disposizione i documenti che certificano la mia integrità etica e morale. Allego al presente comunicato il certificato dei carichi pendenti, il certificato del casellario giudiziale del Tribunale e la certificazione dell’Agenzia delle Entrate.
Lo faccio solo per rassicurare i miei elettori, non per assecondare i tanti tentativi furbeschi e scorretti.
Ultimo in ordine di tempo, la conferenza stampa nella quale un candidato consigliere della coalizione avversa ha rispolverato una vecchia sentenza di condanna della Corte d’Appello di Lecce e Sez.Dist di Taranto, dato che è bene sottolineare, per lo scarico nella fognatura pubblica di acqua da autolavaggio, episodio accaduto nella mia concessionaria di Taranto.
Una problematica comune tra l’altro a tutti i numerosi esercenti di attività analoghe della zona (viale Unità d’Italia).
Una condanna per fatti risalenti a otto anni fa, con il beneficio della non menzione alla luce della scarsa rilevanza del reato, dopo l’assoluzione in primo grado e la inammissibilità del ricorso dichiarata dalla Cassazione.
Si tratta di un reato contravvenzionale che mi è stato attribuito in qualità rappresentante legale di una società e non per diretta relazione al mio agire. Fango.
Ancora fango buttato con considerazioni pretestuose. Una macchina inarrestabile che non sa più a quali argomenti appellarsi per sgomitare subdolamente a pochi giorni dal ballottaggio.
Ma è un boomerang che gli si ritorcerà contro. Contro chi fa finta di confondere il confine tra una contravvenzione amministrativa e l’intreccio di corruttele e tangenti cui sono chiamati a rispondere.
Il mio cartellino penale è cristallino. Non ho mentito a nessuno, lo attestano i certificati che fotografano una realtà incontestabile. Non permetterò a nessuno di macchiare la mia onorabilità e per questo sto valutando con l’avvocato le azioni civili e penali da intraprendere a tutela del mio buon nome.
Ritengo che un candidato debba rispondere alla città e non ai suoi concorrenti, perché le proposte sono la più autentica unità di misura di una campagna elettorale. Ho rispedito al mittente tutte le insinuazioni e le campagne di stampa denigratorie imbastite ad hoc. Anche nella scorsa conferenza stampa ho precisato che preferisco dialogare su temi d’interesse per la città. Il mio status giudiziario e tributario sono invece diventati il pane quotidiano per chi ha voluto costruire una campagna elettorale su veleni e falsità, non avendo evidentemente null’altro di meglio da dire e da proporre.
Abbiamo dedicato il nostro tempo ad ascoltare la gente, costruendo un percorso partecipato, mentre gli altri erano affaccendati nell’unica cosa che gli riesce bene: puntare il dito contro.
Noi preferiamo puntarlo verso il futuro. Per il bene di Brindisi!
Credo che a questo ballottaggio eserciterò il mio diritto all’astensione. Però sul merito dell’articolo vorrei poter dire la mia. Non si tratta di una contravvenzione ma di una condanna penale visto che prevede anche l’arresto, pena sospesa ma comminata. E non mi sembra nemmeno il modo corretto quello del minimizzare: è una cosa che facevano tutti su quella via (se tutti rubano facciamolo anche noi ad esempi), e nemmeno dire che lui era solo il legale rappresentante (mi so è presentato come un grande imprenditore e poi ora è solo il legale rappresentante?). Ma poi visto che la cosa è irrilevante il Dr. Marino da persona trasparente poteva spiegare le sue ragioni prima che lo facessero i suoi avversari. Da elettore di centro sinistra mi sento tradito per l’ennesima volta da una classe dirigente che non meritiamo. Se poi vogliamo parlare di programmi allora parliamone, ma nell’articolo non ne vedo traccia….. il Dr. Marino che parla di decarbonizzazione della centrale vorrebbe avere la cortesia di rammentare a me che sono un elettore disattento e disinformato in che modo vorrebbe decarbonizzare? Quale combustibile ha intenzione di utilizzare invece del temuto carbone? Evito la facile ironia sulle acque meteoriche solo perché non facilmente combustibili…… la alimentano a carte processuali da nascondere?