April 30, 2025

In riferimento alle dichiarazioni rilasciate da Michele Emiliano in un intervista dell’Huffington Post, stamani abbiamo ricevuto l’ennesimo comunicato stampa della coalizione che ha vinto le elezioni comunali.
E’ una lunga lettera al Governatore firmata da Giampiero Epifani, uno dei consiglieri dell’Amministrazione Consales tornato in consiglio dopo il recente decreto delle urne.

 

Gli utenti di Brundisium.net sanno che è nostra abitudine pubblicare gran parte dei comunicati stampa ricevuti.

Stavolta, però, abbiamo deciso di agire diversamente.
E spieghiamo perché.
In un passo della lettera di Epifani ad Emiliano si legge: “ all’indomani del 19 giugno comunque fossero andate le cose:la nostra priorità sarebbe stata quella di pacificare questa comunità, di voltare pagina e di mettersi a lavoro governando o facendo sentire la nostra vicinanza e la nostra collaborazione a chi avrebbe governato.
Questo è fare politica, questo è ciò che si aspettano i miei elettori
“.

 

Parole sacrosante. Pacificare questa città e fare politica è quello che vogliamo tutti. Peccato però che una certa parte della politica non la pensi così e alle parole non abbiano mai fatto seguito i fatti.

Ed è per questo che, stavolta, troviamo giusto non pubblicare comunicati tesi ad alimentare il fatuo fuoco della polemica.

 

Dopo le frasi di Emiliano (che per la verità sono più lunghe e complesse di quelle rese note dai media locali), tra comunicati stampa e articoli di organi di informazione notoriamente vicini, dalla coalizione della Carluccio è partito un fuoco di fila teso a sollevare i brindisini contro il Governatore.

A memoria ricordiamo le dichiarazioni di Noi Centro, Brindisi prima di tutto, Ferrarese, Angela Carluccio, Ciracì, Zizza e Cor. La Carluccio stessa si è presentata sui quartieri con uno striscione che è stato trasferito da un posto all’altro… Oggi, sulla stessa linea si colloca Giampiero Epifani.

 

Appare chiaro che questa serie di azioni non fa altro che soffiare sulla polemica. Dal punto di vista comunicativo è del tutto comprensibile seguire l’antica tattica del “battere il ferro finché è caldo”, ma se guardiamo all’influenza che ha la politica sulla società, abbiamo il dovere di dire ad alta voce che a tutto c’è un limite.

Capiamo bene che cavalcare il sentimento populista anti-emiliano sia lo sport del momento. Ma il populismo è pratica tipica di chi vuol conquistare consenso con facilità e di chi non ha niente da dire e da fare. Siamo certi, invece, che i vincitori delle amministrative abbiano tanto da dire e da fare.

 

Qui, invece, la questione non va sottovalutata spostando l’attenzione dal contenuto del problema agli slogan e ragionamenti studiati per attrarre le tifoserie.

Il populismo e la demagogia vanno lasciate da parte quando si parla di Sacra Corona Unita.

Quando si parla di mafia, tutti quanti abbiamo il dovere di essere uniti e la polemica politica non può costituire la foglia di fico per sottovalutare il fenomeno. La politica seria, quella che vuole affrontare i problemi, non perde settimane a discutere se Emiliano ha offeso i brindisini o meno. La politica seria si pone un dubbio: il Presidente Emiliano ha parlato di clan della Scu. Esistono ancora? hanno influenza? quanta ne hanno? possono influenza le scelte di un consiglio comunale?

 

Allora se abbiamo davvero la volontà di pacificare questa comunità e traguardare verso un futuro migliore, non c’è che da fare un solo ragionamento: vero o non vero che Emiliano abbia voluto denigrare i brindisini, egli ha sostenuto un dato storico incontrovertibile, ossia che i clan della SCU si annidavano in determinati quartieri periferici. Infine ha dichiarato: “Ci sta pure che la Sacra Corona non voti per Emiliano” (attenzione: ha detto Emiliano, non Marino…).

Allora  chi vuole darci davvero un taglio al populismo e alle polemiche non ha che da dire: “Caro Presidente, hai detto che la SCU non ha votato per Emiliano. Sollecitiamo un’indagine per chiarire le sue accuse”.

Invece no. Anche nella lettera ad Emiliano inviata agli organi di informazione, Epifani ripercorre tutta la vicenda non facendo altro che ribadire – in più punti – la solita tiritera della povera Brindisi attaccata e vilipesa dai baresi.

 

Sono convinto che adesso possa anche bastare. La gente non ne può più. Brindisi non si può permettere di perdere tempo con questioni che non portano a niente ma creano ulteriori fratture in una città fin troppo divisa.

 

Se Epifani vuole comunicare qualcosa ad Emiliano non deve far altro che farsi dare il suo numero di telefono. Tanti suoi amici ce l’hanno. Tanta gente capisce che far finta di volersi rivolgere ad Emiliano rappresenta esclusivamente  uno stratagemma per portare le proprie tesi all’attenzione della pubblica opinione.

Epifani e gli altri facciano un piacere alla città: pongano una scure sulle polemiche e comincino a lavorare per l’interesse di Brindisi. Con Bari, con Lecce, con Taranto, con la Puglia. Non contro Bari, contro Lecce e contro tutto il mondo.

 

Pertanto piuttosto che continuare ad alimentare una campagna di odio che non fa bene a nessuno, se davvero si ritiene che le parole del Presidente della Regione Puglia abbiano danneggiato l’immagine della Carluccio e della sua coalizione, non resta altro che rivolgersi alla magistratura per accertare i fatti.

Sarà la magistratura a valutare quello che è accaduto nelle elezioni brindisine.

Saranno gli organi inquirenti a stabilire se le intuizioni dell’ex magistrato Emiliano sono veritiere (come nel caso Consales) oppure stavolta non hanno alcun fondamento.

Sarà la Digos a verificare se il presunto spostamento dei voti da una coalizione ad un’altra è frutto di manovre censurabili oppure è dovuto alla bravura di chi ha convinto la gente della bontà di un progetto rispetto al quello del competitor.

 

Pur avendo umana comprensione per chi si appassiona al tiro contro Emiliano, penso che l’unione alla lotta alla SCU sia il punto più rilevante, quello che deve interessare tutta la città.

 

Oreste Pinto

 

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