May 1, 2025

convegno dante 2Dante Alighieri primo artefice della lingua e della cultura italiana“. Questo il titolo di un convegno di studi promosso dalla Società Dante Alighieri di Brindisi in collaborazione con il liceo scientifico Fermi-Monticelli e il liceo classico Benedetto Marzolla.

Presenti, oltre alle dirigenti scolastiche dei due istituti, Annamaria Quarta e Carmen Taurino, il prof. Rosario Coluccia, preside della facoltà di lettere e filosofia dell’università del salento e il prof. Ettore Catalano, decano di letteratura italiana dell’università del Salento.
Di seguito pubblichiamo un articolo sull’evento redatto da Alessandra Ria, alunna della IV B del Liceo Classico Marzolla.
DANTE E’ LA LINGUA ITALIANA*

Brindisi si unisce ai festeggiamenti del 750o anniversario dalla nascita del Sommo poeta. Ieri, 21 aprile, a Palazzo Granafei Nervegna, l’associazione culturale Dante Alighieri ha presentato un convegno dal titolo “Dante Alighieri primo artefice della lingua e della cultura italiana”.

Considerevole la partecipazione e l’interesse da parte della cittadinanza, costituita per lo più da giovani. Già i saluti della Preside del liceo classico Marzolla, prof.ssa Carmen Taurino, e della vicepreside del liceo scientifico Fermi-Monticelli, prof.ssa Teresa Nacci, hanno regalato un’atmosfera di passione ed emozione. “In Dante c’è Tutto”, dice la preside Taurino, ricordando le parole del suo professore d’italiano, Ermes De Mauro.

 

Il prof. Rosario Coluccia, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Salento e Accademico della Crusca, eccellenza del territorio salentino, ha introdotto per primo i presenti nello sconfinato mondo della Commedia dantesca, e ha spiegato come l’interpretazione di questo testo fondamentale sia complessa anche sotto il profilo della lingua, a causa della mancanza dell’autografo.

Pertanto, numerose sono le interpretazioni, determinate da differenze anche minime presenti nei manoscritti. Ma ciò che più di tutto ha coinvolto il pubblico è stata la riflessione provata di quanto nella nostra cultura e nella vita quotidiana, in ambito linguistico, la Commedia sia presente e sempre attuale nelle citazioni e nel patrimonio lessicale, sia in Italia che all’estero: “capo ha cosa fatta”, “…gli dèi falsi e bugiardi”, “fatti non foste a viver come bruti”…. Persino lo scrittore argentino Borges, notoriamente ateo, ha affermato di aver trovato nella Commedia il senso dell’Eternità.
Il professor Ettore Catalano, Decano di Letteratura italiana presso l’Università del Salento, nonché presidente dell’associazione organizzatrice dell’evento, ha poi accompagnato il pubblico nell’esplorazione del mondo dantesco in chiave critica, parlandoci del rapporto di Dante con il suo tempo. Nella sua lettura la Commedia sembra più che mai immersa nelle problematiche politiche, ideologiche e religiose del tardo Medioevo, e Dante di conseguenza si serve della poesia come arma d’attacco contro le logiche di potere che sono all’origine dei mali del suo, come di ogni tempo: anche in questo, l’attualità del messaggio dantesco.
Il fascino della Commedia e l’appassionata eloquenza dei relatori hanno trovato nel pubblico un entusiastico consenso, culminato alla fine in una vera e gioiosa ovazione, nel chiaro desiderio di misurarsi con nuove occasioni altrettanto stimolanti e intellettualmente seduttive.

 

*di Alessandra Ria, IV B

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