May 2, 2025

il-piccionarioPERLA NUMERO 7: DA “IL PICCIONARIO”

 

Italiano: “calzante”
o anche
“appropriato”
o ancora
“utilissimo”
o anche nel senso di
“è andata benissimo, molto oltre le aspettative”.

 

Brindisino: “a piccione

 

 

n.b. Si noti come in questa singolare espressione la parola “piccione” superi la semplice similitudine già espressa in precedenza.
Probabilmente stanchi di una alimentazione povera e contadina, basata prevalentemente sull’uso di legumi, i brindisini, nel tempo, hanno individuato nel piccione l’unico possibile sinonimo per poter usare le locuzioni “andare a fagiolo”, “capitare a fagiolo” ed altre simili.
Dette locuzioni, quindi, come già detto sono diventate : andare a piccione, capitare a piccione, ecc. ecc.
Moltissime sono le teorie formulate circa questa strana ed inappropriata similitudine fra il piccione, inteso come organo genitale femminile ed il Phaseolus vulgaris.
Tralasciando però l’intera strampalata gamma di ipotesi formulate, si ritiene di dover cogliere il giudizio positivo espresso sul piccione come oggetto appropriato e necessario in qualunque avversità della vita (n.d.a.)

 

Come fare, infatti, a non immaginare la gioia provata da chi, stanco, teso e deluso dalla vita, preoccupato per le prove a cui presto sarà chiamato da un destino cinico e baro, vede diradarsi le nebbie del dubbio e della paura scoprendo che tutto torna al proprio posto; e come fare a non paragonare tale gioia con quella di chi, oramai dimentico delle gioie del sesso, scopre, improvvisamente, che il caso stà donando proprio a lui, non già una modesta vincita al lotto, non già il rinnovato affetto di un amico, non già il fortuito e tenero incontro con la vecchia maestra delle elementari (tutti accadimenti che porterebbero non poca gioia) bensì un piccione e cioè la immediata possibilità di un rapporto sessuale.
In tale similitudine di stati d’animo sembra all’autore che debba ricercarsi quindi il paragone citato.

 

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Esempio:

“Beh cumpà ce t’è dittu quiddu di la fatia? com’è sciuta?”
“A piccioni cumpà, lunidia ‘ncumenzu”

 

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Tracce storico – letterarie:

1. J.K.Rowling ( 1965 – )
“Harry Potter e i doni della morte”
La cicatrice non gli faceva male da 19 anni. Andava tutto a piccione.

 

 

PERLA NUMERO 8: DA “IL COGLIONARIO”

 

Italiano: “Che noia mortale. Se continua così mi addormento
oppure “Basta con queste stupidaggini, non ti rendi conto di aver già superato abbondantemente il limite?
o, ancora, “E che diamine! Proprio a me doveva succedere
o “E che caspita, perchè proprio ora!

 

Brindisino: “Ce cugghiuni

 

n.b. Usatissima e flessibile locuzione che ben si adatta a molteplici accadimenti.
Originariamente usata solo per manifestare noia, la locuzione in oggetto ha trovato moltissimi altri significati che come abbiamo visto vanno dal disappunto, allo sconforto, al fare spazientito sino ad arrivare a significare vera e propria rivolta contro il destino di cui ci sentiamo vittime.
Ce cugghiuni” pare essere forma tronca di frase più esplicita del tipo “Ce cugghiuni ca mi stà faci” o “Viti comu si stà fannu li cugghiuni”.
Cosa, in realtà, stia succedendo ai testicoli del dichiarante è affare misterioso e segreto.
Stanno forse essi cugghiuni subendo una deformazione? Si stanno restringendo o ingrossando a dismisura?
Si coprono di fastidiose punticce o stanno per staccarsi completamente dal resto dell’organo genitale?
O, ancora: stanno per cambiare consistenza o vanno in cancrena senza che possiamo intervenire in alcun modo?

 

Tutte queste ipotesi non solo non devono apparire estemporanee ma, anzi, esse costituiscono la base per comprendere appieno la filosofia d’uso della menzionata locuzione.
La certezza viene data all’autore dalla puntigliosità delle numerose esplicitazioni delle quali se ne fornisce un ristretto ma significativo elenco:
• “Mi li stà faci a sangu”laddove vengono evidenziate le conseguenze di escoriazioni e tagliuzzamenti con conseguente fuoriuscita di liquido ematico;

• “Mi li stà faci quadrati” laddove la consueta forma sferica subisce notevolissime deformazioni che portano alla comparsa di spigoli e lati notoriamente caratteristici di poligoni più complessi della sfera sul piano strutturale;
• “Mi li stà faci tanta” con la visiva esposizione delle due mani del dichiarante aperte appena sotto il cavallo dei pantaloni quasi a sostenere l’enorme peso accumulato dal rigonfiamento dei testicoli che oramai sfiorano il terreno sottostante.
Per tutte le altre varianti che riguardano “ce cugghiuni” con il significato di “Sono stanco delle tue scemenze e ti prego vivamente di smetterla” si rimanda ad altra voce.

 

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Esempio:
 – “Vuè vieni stasera alla cattedrali?”
– “Ce ‘nci stai?”
– “Lu sindicu è organizzatu ‘nna cosa di musica sacra del cinquecento”
– “Izza cumpà ce cugghiuni ca ava essiri”

 

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Tracce storico letterarie:
Vianello Raimondo e Mondaini Sandra in “Casa Vianello”
Mondaini (sotto una coperta nel letto matrimoniale scalciando): “Che barba, che noia, che noia che barba,…
Vianello guardandola : “Ce cugghiuni!

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