May 6, 2025

 

In data 31 maggio 2013, il Consiglio Comunale di Brindisi, all’unanimità, aderì alla Strategia Rifiuti Zero ed appoggiò la proposta di legge di iniziativa popolare sui Rifiuti Zero.Il consiglio comunale di Brindisi dichiarò di aderire e implementare la strategia rifiuti zero individuando percorsi alternativi alla combustione dei rifiuti.

 

Inoltre, si deliberava di aderire e sostenere la campagna nazionale per la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare LEGGE RIFIUTI ZERO per una vera società sostenibile” (13A02860) (GU n.74 del 28-3-2013); si invitava il Sindaco e la Giunta a sottoscrivere una quota di contribuzione pari ad almeno 250 euro per le spese della campagna raccolta firme (volantini, materiali ecc.); a mettere a disposizione del Comitato promotore e dei suoi referenti locali in forma gratuita le strutture e gli spazi pubblici necessari ad effettuare la raccolta firme e ad informare i cittadini sui contenuti della proposta di legge; ad autorizzare tutti i dipendenti comunali che ne avessero fatto richiesta, a poter autenticare le firme sia presso gli uffici comunali che presso i tavoli che sarebbero stati organizzati in piazza dai promotori locali; di costituire un osservatorio verso rifiuti zero, un gruppo di lavoro con il compito di monitorare costantemente l’avanzamento del percorso per raggiungere l’obiettivo rifiuti zero.

 

Insomma il consiglio comunale nella sua interezza, si dichiarava fermamente convinto che in un anno (cioè maggio 2014) si sarebbe potuti arrivare almeno al 60-70% di raccolta differenziata e programmare la realizzazione di impianti di compostaggio e riciclo del materiale della differenziata.

 

Questi i fatti, o sarebbe più corretto dire, le chiacchiere, di una classe politica che non è in grado non solo di programmare una Brindisi diversa nella sua interezza, ma nemmeno di mantenere gli impegni presi addirittura con una delibera.

Il modo in cui si continua a gestire la cosa pubblica, con sufficienza, arroganza e strafottenza, impone a tutta la cittadinanza una seria riflessione sull’operato di chi dovrebbe rappresentarli, ripescando magari le “marinaresche” promesse elettorali puntualmente disattese.

Restando nell’ambito dei rifiuti, cosa rimane di quella delibera, che in pompa magna fu annunciata da tutti i partiti da destra a sinistra come un successo politico? Le risposte degli interessati a questo contano poco, basta guardare ai fatti.

 

Oggi a ben 2 anni e 2 mesi di distanza la città non solo non ha neanche sfiorato gli obiettivi sottoscritti, ma è proprio sulla differenziata in una pericolosa regressione, nel centro come in tutti i quartieri infatti, si presenta in uno stato di sporcizia indecorosa, sia dal punto di vista della nettezza urbana, sia dal punto di vista igienico sanitario.

Lo scenario che il cittadino ha quotidianamente sotto gli occhi ed il naso è indegno, contenitori che strabordano e che sempre più spesso, per non dire sempre, sono riempiti senza tenere in considerazione alcuna i bidoni di riferimento, questo, purtroppo, anche e soprattutto per il poco senso civico di troppi brindisini.

 

Senso civico che, almeno per i rifiuti, si stava faticosamente creando, infatti, nel corso del 2014 con la precedente azienda appaltatrice, si era arrivati a superare il 40% della differenziata.

La cittadinanza era ormai coinvolta in un processo virtuoso che l’aveva convinta a guardare come una cosa quasi scontata e normale il fatto di effettuare la “differenziata”, in altre parole il cittadino iniziava a prendere coscienza del problema.

Qualche giorno fa sono stati comunicati i dati percentuali della raccolta differenziata che per il periodo Gennaio – Maggio 2015 hanno registrato, per la città di Brindisi, il 29,873%.

 

Dato questo in netta controtendenza – negativa – rispetto ai risultati del 2014, e comunque nel suo insieme la gestione dei rifiuti nella nostra città è lontanissima dalla Direttiva sui rifiuti 2008/98/CE dell’Unione Europea.

 

Ci chiediamo dunque, a fronte di questa gestione disastrosa, che ha visto come detto, regredire le percentuali di raccolta differenziata, cosa abbia spinto l’amministrazione a rinnovare per altri 6 mesi l’appalto all’Ecologica Pugliese.

A rendere ancor più incredibile questa decisione, oltre ai pessimi risultati, è tutta la gestione dell’appalto nel suo complesso. Andiamo infatti dalla mancata consegna del kit per effettuare la differenziata, alla pessima comunicazione sul come e quando reperire le buste per la raccolta di carta e plastica, al pessimo servizio clienti, contattare l’azienda per qualsiasi tipo di informazione diviene un terno al lotto; solo per fare alcuni esempi.

Il cittadino dunque, che ricordiamo proprio oggi, qualora dovesse essere approvato il bilancio in Consiglio Comunale, subirà, per questo squallido servizio un aumento della Tari pari a 2,5 milioni di euro, è la vittima sacrificale di questo sistema. Costretto a pagare fior fior di quattrini per un servizio indecente, la cui disorganizzazione ingiustificata, segna un nuovo punto nella non invidiabile graduatoria dell’incapacità, in cui la nostra classe politica eccelle.

 

L’impressione che ha il cittadino brindisino è quella di una disorganizzazione totale sulla questione “raccolta differenziata” e che non si faccia assolutamente nulla per incentivarla e favorirla, innescando così un regresso culturale molto pericoloso, che favorisce il concetto che sia quasi “inutile” fare la differenziata.

 

Ci piacerebbe, da cittadini, chiedere una differente e migliore organizzazione del lavoro, nel senso di maggiore efficacia e presenza sia nell’opera di pulizia delle strade e delle piazze della città, sia nell’organizzazione della raccolta differenziata ma anche nelle informazioni al cittadino. Perché per cambiare le abitudini di una comunità e traghettarla verso uno stile di vita più sostenibile, la prima cosa da fare è quella di semplificare la transizione ad un sistema più efficiente fornendo adeguate informazioni e supporto. Ma siamo consci che non sarà questa amministrazione a mettere in cantiere prima e realizzare poi il cambiamento, sia per mancanza di volontà, ma soprattutto di visione ed anche per questo chiediamo sempre più convinti che sia più giusto che la parola torni ai cittadini.

 

5 Stelle Uniti per Brindisi
(Amici di Beppe Grillo dal 2007)

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