Brindisi si trova ad affrontare una crisi industriale senza precedenti, con il rischio di sprofondare in un baratro economico da cui sarà difficile uscire. Il capoluogo messapico è alle prese con una serie di sfide che minacciano il tessuto sociale e il futuro stesso della comunità.
Le crisi in settori chiave come l’energia, la chimica, il metalmeccanico e l’aeronautico hanno gettato la nostra gente in una condizione di estrema precarietà. La perdita di posti di lavoro, l’incertezza per il futuro e la crescente povertà assoluta e relativa rappresentano un campanello d’allarme che non può essere ignorato.
Di fronte a questo scenario drammatico, la CGIL Brindisi alza la voce e lancia un appello urgente a tutti gli stakeholder, dalle istituzioni locali e nazionali alle imprese, alle organizzazioni sociali e ai cittadini, a unirsi per avviare una nuova fase costruttiva.
Non possiamo più permetterci di rimanere inerti di fronte a questa emergenza. È necessario un atto di responsabilità sociale da parte di tutti per scongiurare il tracollo economico di Brindisi e costruire un futuro sostenibile per la nostra città.
La CGIL propone di riunire tutti gli attori in gioco attorno a un tavolo comune per elaborare un piano d’azione concreto e condiviso. Un piano che includa misure immediate per affrontare la crisi occupazionale, progetti di riconversione e sviluppo industriale, e strategie per attrarre nuovi investimenti.
Ma non basta. Serve un’azione più incisiva e propositiva. Per questo, la CGIL lancia l’idea di un “Forum per una piattaforma territoriale”. Un nuovo strumento di confronto e condivisione che abbia come obiettivo la stesura di una Piattaforma territoriale, un documento di rivendicazioni condivise su cui concentrare l’azione di tutti gli stakeholder.
La piattaforma territoriale dovrà essere elaborata in modo inclusivo e trasparente, coinvolgendo tutti gli attori interessati al futuro di Brindisi. Dovrà contenere proposte concrete e realizzabili per il rilancio economico e sociale della città, con particolare attenzione alla riconversione dei siti industriali dismessi e allo sviluppo di nuovi settori produttivi.
Il “Forum per una piattaforma territoriale” rappresenta un’alternativa valida al fallito “Metodo Brindisi”. Quest’ultimo, pur rappresentando inizialmente un’occasione per unire gli stakeholder, è purtroppo naufragato a causa di divisioni legate in particolare alla questione del progetto del terminale Edison.
È fondamentale sottolineare che, sebbene esista un “No” su un singolo progetto – ampiamente trasversale e condiviso da decine tra associazioni, partiti politici e movimenti -, ciò non significa che non ci siano molteplici “Sì” condivisi da tutti gli stakeholder. Sì alla risoluzione del problema della decarbonizzazione, sì alla soluzione del problema della chimica, sì all’affrontare le sfide in tutti gli altri settori menzionati.
L’unione e la condivisione di obiettivi comuni sono la chiave per il futuro di Brindisi. Il “Forum per una piattaforma territoriale” rappresenta un’occasione per superare le divisioni del passato e costruire un percorso condiviso verso il rilancio della nostra città.
Non c’è tempo da perdere. La povertà avanza e il rischio di un collasso economico è reale. Dobbiamo agire ora, con spirito costruttivo e determinazione, per salvare Brindisi e il suo futuro.
La CGIL invita tutti i brindisini a unirsi a questo sforzo collettivo per la rinascita della nostra città. Insieme, possiamo costruire un futuro migliore per noi stessi e per le generazioni future. Concentriamoci sui temi che ci uniscono e che sono la stragrande maggioranza e mettiamo da parte quelli che ci dividono se vogliamo cambiare davvero in meglio le sorti di questo territorio.
Antonio Macchia
Segretario Generale
Cgil Brindisi
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