Roberto Orsini e Francesco Ragusa, delegati di AssoUtenti, hanno segnalato il grave stato di necessità in cui versano circa 16 famiglie – con presenza di anziani, minori, disabili e gravemente malati – a causa della sospensione della fornitura idrica a San Pietro Vernotico (BR).
Lo hanno fatto con una lettera inviata al Prefetto di Brindisi, allo IACP, al Sindaco di S. Pietro V.co ed alla Polizia Locale di S.Pietro Vernotico.
Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:
Il sottoscritto Francesco Ragusa, consigliere di minoranza del comune di San Pietro, nonché consigliere legale delegato dello sportello consumatori federato “Assoutenti Puglia” di San Pietro Vernotico, sito in via Lecce 203, unitamente all’ Avv Roberto Orsini del foro di Brindisi,
espone quanto segue:
in piazzale Europa a San Pietro Vernotico dal 17 Aprile, 16 famiglie appartenenti alla palazzina A e B sono costrette a sopravvivere, non ancora per molto, senza fornitura di acqua corrente.
Voglia l’ ill.ma S.V. tener presente al fine di sollecitare gli enti preposti – a prescindere dalle questioni di merito dell’ ipotizzato distacco per morosità, tra l’ altro si tratta di appena 800 euro su fatture pregresse per la palazzina B, essendo le successive comunque adempiute – che fonti internazionali e nazionali, inclusa costante giurisprudenza, ritengono imprescindibile una quantità di fornitura minima necessaria, come diritto fondamentale per soddisfare le più elementari esigenze di vita. Secondo l’ ONU e l’ OMS la quantità minima da garantire è 50 lt a persona al giorno.
La risoluzione O.N.U. per il diritto all’ acqua del 28/07/2010 e numerose sentenze confermano quest’ assunto, affermando che nemmeno la morosità dell’ utente è ragione sufficiente a giustificare un distacco della fornitura in quanto in contrasto con l’ articolo 2 della costituzione.
Si consideri anche la querelabilità dei responsabili AQP ai sensi dell’ art 392 c.p. “Chiunque, al fine di esercitare un preteso diritto, potendo ricorrere al giudice, si fa arbitrariamente ragione da se medesimo, mediante violenza sulle cose, è punito, a querela della persona offesa…”
Tale abuso assume ancor più rilievo se si considera che numerosi tribunali hanno condannato comportamenti vessatori di creditori che hanno limitato la fornitura senza considerare la presenza di soggetti deboli (malati, disabili, minori ecc)
Recente CASS a sez Unite, n.9148/08, sancisce la fine della solidarietà passiva in materia condominiale.
Si valuti pertanto la legittimità di un distacco della fornitura per l’ intero corpo di fabbrica, quindi anche in danno di condomini adempienti o che non hanno potuto adempiere perché non messi nelle condizioni di farlo, o per stato di necessità o per mancata differenziazione degli importi e comunicazione della tabella di riparto ai condomini ed ai creditori da parte dello I.A.C.P., che dovrebbe comunque adempiere e poi rivalersi.
Si valutino, per la precisione le responsabilità IACP, anche ai sensi della riforma dell’ istituto del condominio, ed in particolare la corretta applicazione dell’ art 63 delle disposizioni di attuazione al codice civile e dell’ onere di preventiva escussione dei morosi rispetto agli altri condomini da parte dei creditori.
Si solleciti per quanto possibile il comune, affinchè a mezzo delle associazioni di protezione civile forniscano, per “tamponare l’ emergenza” i silos di raccolta dell’ acqua posizionati nelle adiacenze dei predetti condomini.
Voglia il comune interessato far intervenire i servizi sociali per concedere l’ irrisorio contributo necessario ad azzerare il pregresso, ed assista, anche per mezzo dello strapagato ufficio legale – con la stessa solerzia con la quale si autoliquida le parcelle per cause contro i cittadini danneggiati dalla cattiva manutenzione delle strade – nella predisposizione dei reclami e delle azioni contro l’ AQP per la salvaguardia di diritti fondamentali.
Certi di un rapido riscontro, porgono deferenti saluti.
San Pietro Vernotico 24/05/2014
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