April 30, 2025

1. Applicabilità del DL 66/14 solo in caso di crediti riconosciuti alla Società Partecipata e non ancora pagati; crediti allo stato tutt’altro che non riconoscibili alla luce dei bilanci approvati 09, 10 e 11 (per € 2.800.000), nonché dei decreti ingiuntivi provvisoriamente esecutivi emessi, seppur in fase monitoria, per € 3.500.000; pertanto, pur prescindendo dalla impugnabilità della delibera di approvazione del bilancio 12 con irresponsabile (in quanto viziata dal conflitto di interessi) trasformazione di crediti in perdite per € 3.180.000, una corretta soluzione tecnico-contabile imporrebbe all’Amministrazione Comunale il riconoscimento almeno parziale dei crediti che, finanziati attraverso il menzionato DL 66/14, garantirebbe la solvibilità e l’integrità patrimoniale della Partecipata;
2. Messa in liquidazione per erosione del capitale sociale e per deficit patrimoniale con conseguente ricorrenza della causa di scioglimento ex art.2484 e seguenti C.C.: ammessa la pur opinabile scelta del Socio Unico di far risultare perdite consistenti nel bilancio 12, e nonostante le note difficoltà finanziarie dell’Amministrazione Comunale di far fronte alla ricapitalizzazione con ripiano delle perdite, desta perplessità la carenza del parere dei Revisori del Comune nella misura in cui è stato omesso ogni riferimento all’art. 194 del TUEL che prevede per l’Ente Locale, ove non possa provvedersi diversamente, il ricorso al finanziamento con mutui previa dettagliata motivazione nella delibera consiliare circa l’impossibilità di utilizzare altre risorse da destinare alla estinzione dei debiti fuori bilancio di cui trattasi… anche tale soluzione per evitare l’ipotesi scellerata della messa in liquidazione;
3. Altresì, per scongiurare l’ipotesi liquidazione resta assolutamente percorribile la via del conferimento dell’immobile adibito a sede aziendale il cui valore (circa € 2 milioni) garantirebbe con l’aggiunta del milione, già dichiarato disponibile dall’Amministrazione ai fini del ripiano perdite, la ricapitalizzazione della Società.

Ogni soluzione alternativa a quelle sopra prospettate, che a scanso di equivoci dovrà in ogni caso passare dal Consiglio Comunale, rappresenterebbe una anticipata condanna alla soppressione della BMS con perdita di 170 posti di lavoro e messa sul lastrico delle relative famiglie per effetto di una pretestuosa liquidazione che in verità sembrerebbe unicamente finalizzata alla rimozione dello scomodo Amministratore Unico, avv. Francesco Arigliano, a suo tempo espresso e sostenuto dal NCD.

COMUNICATO STAMPA MASSIMILIANO OGGIANO – CAPOGRUPPO LA PUGLIA PRIMA DI TUTTO

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