April 30, 2025

LOGO-AUTHORITYLa città di Brindisi si appresta ad affrontare una scelta importante per il proprio futuro.
Dopo alcuni rinvii, venerdì 1 luglio, il Comitato portuale è chiamato ad esaminare la richiesta della Grimaldi Euromed S.p.A. per la concessione ventennale delle uniche banchine operative del porto di Brindisi.

 

Secondo alcuni rumors nel Comitato Portuale ci sarebbero i numeri per l’approvazione della concessione ma, da tempo, in città, esiste una forte opposizione all’operazione. In particolare si contesta l’estrema lunghezza della concessione (20 anni), la vastità delle aree richieste (che limiterebbe l’ingresso di altri eventuali operatori), gli sparuti benefici economici della concessione e lo scarso coinvolgimento della cittadinanza e degli operatori del settore.

Il Comitato Portuale del 1 Luglio rappresenta, inoltre, il primo banco di prova del Sindaco Carluccio, chiamata a tutelare gli interessi di una comunità che vuole contare nelle scelte che riguardano il futuro del porto e, in generale, il modello di sviluppo della città.

 

La protesta monta anche su facebook. Sul celeberrimo social network è stata creatala pagina “No al monopolio di Grimaldi nel porto di Brindisi” che si prefigge lo scopo di “sensibilizzare sulle sorti del Porto di Brindisi ed evitare che si arrechino altri danni“. Per farlo – scrivono gli autori – “serve il contributo di tutti“.

 

Nella pagina vi è un’ampia descrizione delle ragioni del No alla concessione. Le riportiamo integralmente.  
 concessione grimaldiPer venerdì 1 luglio è stato convocato il Comitato portuale per accogliere la richiesta della Grimaldi Euromed S.p.A. per la concessione ventennale delle uniche banchine operative del porto di Brindisi.
La Grimaldi chiede di diventare il padrone assoluto del nostro porto oltretutto a condizioni estremamente vantaggiose.
E’ ovvio che nessuno è contro un prestigioso operatore che vuole portare le proprie navi a Brindisi, soprattutto dopo anni che questo è stato depredato del suo traffico.
Ma una cosa è accogliere ed essere ospitali, altra è passare da padroni di casa a semplici ospiti.

 

 Riepiloghiamo brevemente la richiesta della Grimaldi. La società vorrebbe la concessione di due banchine (17 e 18), le relative aree scoperte, terminal passeggeri con le sue pertinenze ed impianti e il diritto di accosto preferenziale per una terza (che non cambierebbe la sostanza).
Il costo totale di quanto viene richiesto in concessione è di € 204.852 circa. La società sarà, in base a questo accordo esentata “dall’obbligo di versare all’Autorità portuale, per tutta la durata della concessione, i cd. “diritti portuali” attualmente determinati con Ordinanza n. 8 del 2014”. Questi diritti stabiliti con la citata ordinanza, vale la pena ricordarlo, hanno fatto introitare alle casse dell’Autorità portuale brindisina, per l’anno 2015, la cifra totale di € 308.142 circa. Le cifre al momento parlano chiaro, una bella differenza, che farà risparmiare alla Grimaldi un bel po’ di soldi e introitare meno all’Ente portuale, per vent’anni.

 
Il porto non dispone al momento, a prescindere da opinioni teoriche, di molti attracchi realmente operativi. E’ assurdo vincolare quei pochi esistenti ad un monopolio che di fatto impedirebbe l’arrivo di altre compagnie e quindi una libera concorrenza. Prima si rendano operativi altri attracchi e poi si valuti l’opportunità di cederne alcuni in concessione, ovviamente a condizioni diverse e vantaggiose anche per la collettività e con investimenti degni di questo nome e non quelli annunciati.

 
Basterebbe informarsi su come sono gestite questioni simili negli altri porti, ad esempio Ravenna, Venezia, Trieste. Comunque in nessun porto vengono date in esclusiva le uniche banchine operative ad un solo armatore, ed ha una logica: evitare il monopolio, cioè una posizione esclusiva del mercato.

 
Sorrento GrimaldiLa possibilità che nel nostro porto possano arrivare altri traghetti è fuor di luogo. Tant’è che in questi giorni è iniziato un nuovo collegamento con la Grecia col traghetto, della compagnia armatoriale greca EMMC, il Vastervik. Lo stesso che si tentò di far venire lo scorso anno (gestione Haralambides), ma non fu possibile perché pare (a detta dell’armatore del traghetto greco) a chi fece tale richiesta gli fu detto di andare a parlare (o mettersi d’accordo) con Grimaldi. Manco fosse già il “padrone” delle banchine. Insomma, furono frapposti una serie d’intoppi che invece di agevolare l’arrivo di nuovi armatori, lo ostacolavano.

 
Rilanciare la più grande risorsa brindisina è un obbligo ed è una responsabilità degli Enti istituzionali che devono vigilare affinché non vengano commessi degli errori macroscopici come questo.

 

 Cedere alle enormi pressioni che, con tutta evidenza, si stanno esercitando è un errore che pagheremmo caro, almeno per vent’anni.

 

Il dibattito è aperto. La città ha necessità di prendere posizione e valutare i pro e i contro di una decisione che incide sul futuro del porto.

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