Secondo l’accusa ha occupato abusivamente un’area demaniale marittima pubblica di circa 400 Mq. attraverso il posizionamento di 46 sdraio.
Per questo motivo, Milto De Nozza, pm di turno presso la Procura di Brindisi ha emesso il decreto di sequestro per il materiale appartenente ai gestori del Guna Beach, stabilimento che ha in concessione l’area demaniale attigua a quella utilizzata arbitrariamente.
Il provvedimento della Procura della Repubblica è stato assunto al termine di una verifica operata dai militari della sezione di Polizia Marittima della Guardia Costiera, sotto il coordinamento del Capitano di Vascello Mario Valente, congiuntamente al personale del Corpo di Polizia Municipale guidati dal Comandante Teodoro Nigro e funzionari tecnici del Comune di Brindisi.
L’attenzione del team congiunto si è focalizzato proprio sulla delicata zona di Apani ed è stata rivolta a verificare la regolarità delle opere realizzate nonché il rispetto della concessione demaniale in possesso del titolare.
Al termine dell’attività preliminare di polizia marittima, il personale operante ha denunciato alla Procura della Repubblica di Brindisi l’amministratore della società titolare del concessione demaniale per i reati di occupazione abusiva di demanio, il Procuratore di turno Dott. De Nozza, visto gli atti convalidava il sequestro del materiale.
Inoltre, il gestore del Guna Beach è stato sanzionato amministrativamente per non aver predisposto idonea perimetrazione e distanza di sicurezza, al fine di rendere interdetta l’area adiacente la falesia identificata PG3 (Pericolo Geomorfologico terzo livello), diffidandolo alla messa in sicurezza come previsto dall’Ordinanza Comunale.
Il Comandante Valente, infine, nell’assicurare che i controlli continueranno incessantemente per il resto della stagione estiva, ribadisce la sussistenza potenziale di pericolo per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, nei pressi delle zone soggetti al crollo della falesia invitando i fruitori al rispetto dei divieti imposti dal Comune di Brindisi con l’Ordinanza n. 11 del 29/05/2015.
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