Abbiamo protocollato in data odierna un ordine del giorno volto ad ottenere un pronunciamento del consiglio comunale sulle ipotesi di riconversione del polo energetico di Brindisi Sud.
Il consiglio comunale, organo democratico fondamentale di indirizzo politico, deve fare le sue richieste e le sue proposte ad Enel senza timore e con spirito collaborativo.
Ci appelliamo al presidente del consiglio comunale Giuseppe Cellie affinché, nel doveroso esercizio del proprio ruolo istituzionale, convochi con urgenza una seduta del consiglio comunale pubblica, in cui le posizioni di tutti siano chiare ed istituzionalizzate. Questa è la democrazia e va applicata.
È svilente che una discussione fondamentale per il futuro della nostra città e per il destino di tanti lavoratori sia relegato a comunicati stampa propagandistici o a discussioni lontane da un dibattito pubblico ed istituzionale.
Scevri da ipotesi fantasiose pensiamo che non si possa prescindere dal porto, dalle ZES e dalle zone doganali intercluse.
Queste le nostre proposte che offriamo alla discussione ed al contributo di tutti.
ORDINE DEL GIORNO
OGGETTO: PRONUNCIAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE SULLE IPOTESI DI RICONVERSIONE DEL POLO ENERGETICO DI BRINDISI SUD
I sottoscritti Avv. Gianluca Serra, Dott.ssa Tiziana Motolese, nella qualità di Consiglieri Comunali del Movimento 5 Stelle,
NEL PREMETTERE
CHE con il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) il Ministero dello Sviluppo Economico, ha previsto la dismissione o conversione delle centrali a carbone italiane entro la fine del 2025;
CHE con DPCM del 3.9.2019 il Presidente del Consiglio dei Ministri ha istituito la ZES Interregionale Adriatica Puglia-Molise;
CHE conformemente al Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, Enel Produzione S.p.A. ha avviato l’iter di permitting per la riconversione della centrale Federico II dal carbone al gas;
CHE durante la fase di analisi del progetto Enel, la commissione VIA del Ministero della transizione Ecologica ha inviato alla società una nota del seguente tenore letterale: “nell’analisi delle alternative tecnologiche la Commissione ritiene necessario descrivere
almeno quelle alternative ragionevoli che compendino l’opportunità di conservare la produttività del sito, incrementandone l’efficienza e la compatibilità ambientale dell’opera. In particolare devono essere esaminate quelle alternative che prevedano una
produzione anche parziale basata sulle fonti rinnovabili o una più contenuta taglia dell’impianto”, prescrivendo sostanzialmente la riduzione dell’impianto ad una sola turbina a gas;
CHE a seguito di richiesta del 24.11.2020 fomulata da Enel Produzione S.p.A. ad Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, l’Agenzia delle Dogane e Monopoli istituiva, con provvedimento del 26.02.2021, la zona franca doganale interclusa nella nella zona industriale retro-portuale alla banchina c.d. Enel;
CHE successivamente, all’esito della prima asta di TERNA per la sottoscrizione di contratti di approvigionamento elettrico a lungo termine, con nota del 23 febbraio 2022, Enel Produzione S.p.A. ha comunicato che “il programma di decarbonizzazione avviato
da Enel in Italia prevede lo sviluppo di energie rinnovabili in tutto il territorio italiano e la chiusura degli impianti a carbone entro il 2025, in coerenza con le tempistiche previste dal Pniec, per sostituirli con nuovi poli energetici costituiti da impianti a fonti rinnovabili, impianti di accumulo e impianti a gas, questi ultimi nella misura strettamente necessaria per mantenere in sicurezza il sistema elettrico italiano”;
CHE, per quanto riguarda la centrale di Federico II, Enel Produzione S.p.A. ha sottolineato che “il recente esito dell’asta di capacità evidenzia che il sistema elettrico nella macro-area non ha attualmente necessità di ulteriore capacità a gas”, concludendo che “per lo sviluppo futuro del sito proseguirà quindi un percorso condiviso con gli stakeholder locali in ottica di sviluppo sostenibile del territorio”;
CHE con decreto legge del 28.02.2022 il Governo Italiano ha reso immediatamente attuabile, se fosse necessario, la riduzione del consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive, attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti (compreso il carbone), fermo restando il contributo delle energie rinnovabili,
NEL RITENERE
CHE quanto stabilito in tema di approvigionamento energetico in via d’urgenza non potrà comunque incidere in maniera significativa nell’ormai irreversibile processo di decarbonizzazione;
CHE tale processo rende necessario che la Comunità Brindisina si esprima consapevolmente ed urgentemente sul destino di tutte quelle aree ed infrastrutture, ad oggi, ancora destinate alla produzione di energia elettrica,
CHE ogni ipotesi di riconversione del polo energetico brindisino non può prescindere dalle occasioni di sviluppo offerte dalla ZES e dalle zone franche doganali intercluse (“Enel”, “Capobianco” e costituenda “ASI”) che solo con una estensione complessiva superiore ai 40 ettari può essere attrattiva e competitiva in ambito europeo,
CHIEDONO CHE
IL CONSIGLIO COMUNALE ESPRIMA
il proprio favore rispetto al progetto denominato “Enel Logistics”;
il proprio favore rispetto ad un programma che preveda il riutilizzo di tutte le infrastrutture Enel Produzione S.p.A. per progetti industrustiali e logistici di sviluppo finalizzati al reimpiego di tutti i lavoratori diretti e indiretti del polo energetico,
IL CONSIGLIO COMUNALE INVITI E SOSTENGA
Enel Produzione S.p.A. a dismettere tutte quelle infrastrutture non destinabili ad altri usi ed a bonificare le aree;
necessarie affinché i due parchi coperti per lo stoccaggio del carbone (dome) di una capienza di circa 500.000 metri cubi e le infrastrutture di collegamento siano funzionali alla Zona doganale interclusa di Costa Morena (ex molo Carbone);
Enel Produzione S.p.A. ad avviare una proficua interlocuzione con gli altri operatori economici al fine di insediare sul territorio brindisino stabilimenti per la produzione di impianti e/o macchinari di accumulo e/o produzione di energia rinnovabile (pale eoliche, elettrolizzatoiri, pannelli solari, ecc.);
Enel Produzione S.p.A. a mettere a disposizione il sistema di captazione dell’acqua marina, ora utile al sistema di raffreddamento del ciclo termico, per la realizzazione di un dissalatore ad osmosi inversa per la produzione di acqua potabile;
l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale a completare la colmata ed il banchinamento dell’area denomitata di “Capobianco” al servizio della costituita seconda zona franca doganale interclusa;
il Consorzio ASI affinché proceda alla costituzione della propria zona franca doganale interclusa,
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNI IL SINDACO E LA GIUNTA
– di porre in essere tutte le azioni politiche ed amministrative possibili presso la Regione Puglia ed il Governo Italiano affinché l’area ZES sia estesa fino al sito di Cerano ove insiste la Centrale Federico II;
– di porre in essere tutte le azioni politiche ed amministrative possibili presso la Regione Puglia affinché per le zone portuali e retroportuali si deroghi ai limiti imposti dal Piano Paesagistico Territoriale Regionale della Puglia consentendo che tutte le Zone doganali intercluse siano pienamente utilizzabili;
– di porre in essere tutte le azioni politiche ed amministrative necessarie affinché i Dome, gli oltre 17 chilometri di nastro trasportatore e l’asse viario attrezzato (che collega il porto alla centrale Federic II), siano conservati e destinati alla logistica;
– ad affiancare collaborativamente e fattivamente Enel Produzione S.p.A. nella eventuale attività di interlocuzione con altri operatori economici al fine di intercettare ulteriori investimenti in città, anche utilizzando le infrastrutture oggi al servizio della centrale Federico II;
– ad avviare immediatamente una proficua interlocuzione con tutte le società multinazionali presenti sul territorio affinché si istituisca con le stesse un “Tavolo Tecnico Permanente sulle Committenze” al fine di consentire alle imprese locali di accedere al sistema degli appalti e dei sub-appalti di tali Players Internazionli.
Si chiede di inserire l’ordine del giorno in un consiglio Consiglio Comunale che con tale atto si invoca con urgenza.
Gianluca Serra
Tiziana Motolese
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