May 5, 2025

“È una gioia vedere tanti rami verdissimi nel vento e tanti fiori prepotenti, sboccianti, è una gran gioia perché nel sangue pure è primavera.” recitava così Cesare Pavese a proposito della stagione del risveglio della natura. Ma non per tutti è considerata una gioia! Per chi è allergico, la primavera è il periodo peggiore: fioriscono gli ulivi, la parietaria, le graminaceae e tantissime altre specie. I loro pollini dispersi nell’aria e trasportati anche e soprattutto grazie al vento, costituiscono i primi agenti allergizzanti e la malattia che va sotto il nome di pollinosi è tra le espressioni allergiche note da più lungo tempo ed in continuo e costante aumento.

 

Sono proprio le pollinosi il tema principale della GIORNATA DEL POLLINE che si tiene, da oltre dieci anni, il primo giorno di primavera. L’obiettivo principale è sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema, spesso sottovalutato ma che causa disturbi che condizionano la vita quotidiana. La pollinosi può presentare varie manifestazioni cliniche (soprattutto nasali, oculari e bronchiali), con periodicità stagionale, che si scatenano durante il periodo della pollinazione. Oltre ai semplici starnuti, l’allergia da pollini ha anche altri sintomi, che vanno dalla difficoltà del sonno all’irritabilità, fino alla drastica decisione di chi ne è affetto di rinunciare alla vita all’aria aperta. Le indagini statistiche dimostrano che le allergie da polline sono sicuramente in crescita.

 

In genere le pollinosi sono più frequenti tra gli individui delle aree urbane, sembra ormai assodata la tesi che tra le principali cause scatenanti allergia concorrono inquinamento atmosferico, variazioni climatiche e modifiche della composizione floristica nelle aree urbane.

 

Da oltre 30 anni il monitoraggio dei pollini allergenici è condotto su base nazionale dall’Associazione Italiana di Aerobiologia dai Centri di Monitoraggio sparsi sull’intero territorio nazionale e quest’attività ha sicuramente una funzione di informazione e prevenzione nei confronti dei soggetti allergici.

 

L’osservazione dei dati a disposizione indica come attraverso lo studio aerobiologico si possano avere interessanti riscontri con lo studio della flora e della vegetazione della città e soprattutto importanti informazioni sulla concentrazione e diffusione di pollini a livello locale, rendendo pertanto utile il monitoraggio effettuato in più stazioni nella stessa regione. I pollini sono peraltro bio-indicatori della qualità dell’aria.

 

Tra i sistemi di prevenzione il più diffuso è quello basato sull’informazione del tipo e della quantità di polline presente in un’area durante i vari periodi dell’anno.

Il bollettino pollinico settimanale della nostra Associazione viene dagli esperti considerato congiuntamente allo studio dei pazienti e le due osservazioni sono quasi sempre concordanti.

 

Anche in Puglia, grazie alla collaborazione tra diversi enti quali ARPA, ASL Brindisi e CREA di Bari, dal 2013 è attivo il monitoraggio aerobiologico in ambito regionale.

Sotto l’egida competenza ed esperienza del Dott. Augusto Arsieni, allergologo, Responsabile scientifico del progetto “Pollini e salute in Puglia”, nonché Presidente dell’Associazione Italiana di Aerobiologia, la Rete di monitoraggio si propone di raccogliere le informazioni annuali inerenti le fioriture delle diverse specie di carattere allergenico.

Con i campionatori presenti in alcune città, si realizza un bollettino settimanale che riporta la concentrazione dei pollini in atmosfera.

Un servizio utile non solo per chi vuole difendersi dal loro “attacco”, ma anche per indagare sui cambiamenti climatici e ambientali ed anche sulle cosiddette allergie crociate, un disturbo causato da una reazione crociata tra pollini di alcune famiglie e diversi alimenti.

Tale bollettino è disponibile nella sezione “Monitoraggio Pollini” presente all’interno del sito di Arpa Puglia.

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