Pasqua si avvicina, e con essa anche il tradizionale esodo verso il Sud Italia. Ma quest’anno, chi vuole tornare a casa per le festività dovrà fare i conti con un vero e proprio salasso. A denunciarlo è Assoutenti, che ha diffuso un report allarmante sull’impennata delle tariffe di aerei, treni e pullman in vista del lungo weekend pasquale.
I numeri parlano chiaro: viaggiare da nord a sud costa più che volare oltreoceano. Secondo l’indagine dell’associazione, i prezzi più proibitivi si registrano sui voli in partenza dallo scalo milanese di Linate. Un biglietto di andata e ritorno per Brindisi, con partenza venerdì 18 aprile e rientro martedì 22 aprile, tocca quota 619 euro: più di un volo per New York nelle stesse date, acquistabile a partire da 571 euro.
Non va meglio per altre destinazioni del Sud: 518 euro per Catania, 499 euro per Palermo, 460 euro per Cagliari. Da Genova a Catania si parte da 401 euro, mentre da Torino a Lamezia Terme il biglietto minimo è 398 euro.
Un’escalation di prezzi che ha suscitato l’indignazione di Massimo Ferrarese, che dichiara: “Considero assurdo che, in occasione delle festività, i costi dei voli possano essere quintuplicati rispetto al normale listino. Capisco la legge della domanda e dell’offerta, ma non tutto può essere lasciato al libero mercato, soprattutto quando si parla di mobilità che è, o dovrebbe essere, un diritto dei cittadini. In quei giorni, invece di far volare studenti e lavoratori fuori sede, volano solo i prezzi.”
Ferrarese guarda con preoccupazione anche al futuro: “Immagino solo cosa potrà accadere in occasione dei Giochi del Mediterraneo 2026, quando migliaia di giovani vorranno raggiungere la Puglia. Non possiamo permettere che un evento popolare e inclusivo diventi un privilegio per pochi a causa dei costi proibitivi.”
Il problema, in realtà, è noto da tempo. Federconsumatori aveva già sollevato l’allarme già a novembre 2024: “L’algoritmo sa già quando cade Pasqua 2025. E il caro voli non si aggira. Anche prenotando con oltre 150 giorni di anticipo, i prezzi per viaggiare dal Nord al Sud nel periodo tra il 17 e il 27 aprile sono già alle stelle. È un fenomeno che colpisce soprattutto i cittadini del Sud trasferitisi al Nord per motivi di lavoro.”
La questione del caro trasporti, che si acutizza in occasione delle festività, torna dunque prepotentemente sotto i riflettori. E mentre le famiglie fanno i conti, letteralmente, con l’impossibilità di ricongiungersi, cresce la richiesta di un intervento regolatorio che ponga un limite a speculazioni che rischiano di trasformare un diritto — quello alla mobilità — in un lusso per pochi.
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