Dopo la presentazione della mia candidatura in data 19 febbraio, ho atteso in silenzio che si schiarissero le acque e che si delineasse, almeno parzialmente, un quadro politico.
Ho assistito a scene che hanno del surreale. Una analisi dello scenario pseudo politico che si paventa, mi ha portata ad alcune conclusioni. Iniziamo con ordine.
Nando Marino, presidente della locale squadra di basket, presidente della federbasket e proprietario di varie concessionarie di auto, portatore di un probabile bacino di voti (ma non è certo, se guardiamo ad una sua candidatura di qualche anno fa in Alleanza Nazionale) che deriva dalla sua popolarità per la palla a spicchi, ha contattato tutti i personaggi politici che contano: Fitto, Vitali, Emiliano, si è proposto anche a Ferrarese che di certo non lo ama. NCD ha posto il veto su di lui e così altri. Ha negato di averlo fatto, ma una cosa è certa: non lo ha voluto nessuno (Fitto a parte). Addirittura l’ On. Vitali, durante un’intervista lo ha dichiarato apertamente: “Si è proposto a destra, a sinistra, al centro, sopra e sotto, come se fosse l’unico candidato sindaco possibile Ma perché nessuno vuole Marino? Sarà forse perché appare come un figlio di papà viziato che ha tutti i giocattoli e gli manca quello del Sindaco?
Andiamo avanti. La triade Errico, Fusco e Rossi. Citati in ordine alfabetico.
Il notaio Michele Errico, forestiero (per usare un termine arcaico), ma brindisino d’adozione. Già Sindaco di Brindisi con un’apparizione quasi da meteora (dic 94/ dic 95), ha avuto la sua l’occasione, ma l’ha sprecata. Poi presidente della provincia e pseudo ambientalista con iniziative scellerate, costatate un patrimonio alla comunità a causa di consulenze esterne ad avvocati (amici?) contro la Brindisi LNG. E non dimentichiamo la creazione della Multiservizi e della Santa Teresa che sono avviate ad un tragico epilogo perché in forte passivo. Ora, alla veneranda età di anni 72, si ripropone alla città come un vento di novità per salvare Brindisi. La Pelle d ‘oca è d’obbligo.
Avvocato Fusco, civilista e fallimentarista, rampollo di una delle famiglie più facoltose della città. Si vocifera, mi sbaglierò, che abbia possedimenti nelle zone nord adiacenti al mare che saranno interessate dal prossimo PUG e anch’egli assessore meteora per un solo giorno (da Guinnes dei primati) con Errico Presidente provinciale, giusto il tempo di firmare una delibera. Capace di un bacino di voti pari a 3.387 , insufficiente a farsi eleggere anche in un paesino della provincia. Impegnatissimo con il suo studio, dice di voler fare il sindaco per il bene della città. Altra pelle d’oca. Fedelissimo agli altri due triunviri, con i quali ha siglato tre giorni fa un patto di ferro, di convergenze parallele di morotea memoria (1959) che ha già quasi rotto in nome di un accordo con il PD a cui si è opposto durante l’era Conzales. Evvai! Ma si sa che Fusco è nel taschino di Emiliano.
Rossi, ambientalista convinto, poco gradito al PD. Altra affermazione di rilievo con ben 3132 voti, buoni per fare il sindaco a Tuturano.
Mettersi alla prova, ci sta, ma perseverare, e da folli soprattutto alla luce della pochezza amministrativa dimostrata.
Ora, vorrei sapere, con cotanto passato ed altrettanto presente, ma qual è la ragione vera delle candidature? Non quella giusta, declamata nelle sale comunali e sulle testate locali, quella vera, che dovranno spiegare alla gente comune, nelle strade e nelle piazze.
Se guardiamo ai vecchi partiti vale il detto avanti in ordine sparso.
Vitali che, durante una trasmissione ha dichiarato, alla presenza dell’Antonica (PD Brindisi) che in un eventuale ballottaggio tra PD e M5S avrebbe appoggiato il PD. Aria di compromesso storico e Convergenze Parallele anche qui. Del resto l’onorevole è da li che proviene.
Il Pd afferma che la sinistra si è allontanata definitivamente, (sembra un inglese che dice: “il continente è isolato quando c’è burrasca nella Manica”). Sarà forse perché ormai sembra una deformazione partitica acquisita il fatto di guardare a destra? Se per destra intendiamo anche NCD (che a sua volta guarda ai conservatori e riformisti di Fitto),che si dovrebbe vergognare di mischiarsi con la sinistra, fosse solo per il fatto di chiamarsi Nuovo Centro Destra.
Tutti guardano tutti, ognuno cerca spasmodicamente collocazione e nessuno che guardi all’unica cosa che conti veramente: il bene della nostra gente.
Quest’orgia politica non potrà che partorire un mostro che potrebbe se non ostacolato ed eliminato amministrare sulle ceneri che restano della nostra martoriata Brindisi. Brindisi a Brindisi. Brindisi ai brindisini.
Simona Pino d’Astore
Candidato Sindaco Fronte Civico
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