Ritorna ad agosto, come da tradizione, il “Barocco Festival Leonardo Leo”, giunto quest’anno alla XXVIII edizione, la rassegna itinerante di appuntamenti dedicati al patrimonio di musica antica nel segno di Leonardo Leo, organizzata dalla Città di San Vito dei Normanni con il Comune di Brindisi, il Ministero della Cultura e la Regione Puglia. Al centro ancora il musicista tra i maggiori esponenti della scuola napoletana del XVIII secolo con natali a San Vito dei Normanni per una edizione che si rinnova nel segno dei più affermati interpreti del repertorio barocco. Il Festival gode del sostegno della Prefettura di Brindisi ed è realizzato con il contributo del Comune di Mesagne.
L’edizione è stata presentata questa mattina nel salone di rappresentanza della Prefettura di Brindisi. Alla conferenza hanno partecipato il prefetto di Brindisi, S.E. Luigi Carnevale, il procuratore capo di Lecce, Giuseppe Capoccia, il sindaco di San Vito dei Normanni, Silvana Errico, il sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, l’assessore alla Cultura del Comune di Mesagne, Marco Calò, il presidente di Unesco Brindisi, Mario Criscuolo, e il direttore artistico del Festival, Cosimo Prontera. Ha coordinato l’incontro il giornalista Antonio Celeste.
«Quella di Leonardo Leo è una figura che mi affascina profondamente – ha dichiarato il prefetto Luigi Carnevale – e dedicargli un festival significa dare voce, attraverso la musica, alla memoria e all’identità del nostro territorio. Per questo ho accolto con entusiasmo l’idea di ospitare un concerto nella mia residenza sentendomi così ancora più partecipe di questa iniziativa culturale».
«Le radici culturali sono la base su cui costruire un’identità consapevole – ha aggiunto il procuratore Giuseppe Capoccia -. Iniziative come il Barocco Festival riattivano la memoria storica e restituiscono senso ai segni del passato. Leonardo Leo è uno di questi segni: un genio che ci appartiene e che, attraverso la sua opera, ci ricorda la profondità della nostra terra. Recuperare questa eredità significa riconoscere chi siamo e dare futuro alla nostra storia».
«Mi piace pensare – ha sottolineato Silvana Errico – che il Festival sia al tempo stesso un attrattore culturale e un motore di produzione culturale. Le Amministrazioni hanno il dovere di valorizzare un patrimonio di memoria che trova in Leonardo Leo un testimone autorevole: un musicista capace, con la sua arte, di interpretare l’impeto vitale di un Sud profondamente ricco e vivo dal punto di vista culturale».
«I luoghi diventano vivi quando la cultura li attraversa – ha spiegato Giuseppe Marchionna -. Il Barocco Festival è un modo per dare senso, voce e futuro al nostro patrimonio. Non si tratta solo di ospitare eventi ma di costruire legami tra memoria e presente restituendo ai luoghi il loro ruolo nella vita delle comunità. È da qui che nasce una visione: fare della bellezza uno strumento di identità e sviluppo».
«Il Barocco Festival Leonardo Leo – ha precisato Marco Calò – dimostra quanto sia strategico integrare l’offerta culturale su scala territoriale. San Vito dei Normanni, Brindisi, Mesagne e Lecce non sono solo tappe di un programma, ma nodi di una rete che valorizza patrimoni diversi e li mette in dialogo. È nella connessione tra luoghi, pubblico e istituzioni che nasce una visione condivisa, capace di rafforzare l’identità culturale e amplificare la portata delle iniziative».
All’incontro era presente anche Mario Criscuolo, presidente di Unesco Brindisi. «Occorre sempre più ragionare in ottica di sinergia – ha detto – e il Barocco Festival rappresenta un’eccellenza consolidata nella rete delle attività culturali e di valorizzazione delle identità».
«La musica ha il potere straordinario di generare emozioni e, allo stesso tempo, di condividerle – ha concluso Cosimo Prontera -. È bello lasciarsi attraversare da ciò che si prova e pensare che, accanto a noi, qualcun altro stia vivendo lo stesso trasporto. È in questo scambio silenzioso tra spettatori che nasce una comunità, anche solo per il tempo di un concerto. Il Barocco Festival è anche questo: un’esperienza collettiva di bellezza che unisce, emoziona e avvicina».
L’anteprima del festival sarà lunedì 4 agosto con un originale prologo a partire dalle ore 21, proprio a San Vito. “Buon compleanno Maestro” è il titolo di una non-stop fino a mezzanotte per brindare a Don Lionardo. Prima il concerto alle ore 21 nel Castello Dentice di Frasso, un viaggio musicale tra barocco e Jazz che reinventa capolavori di Leo, Mozart, Pachelbel e Charpentier con l’energia contagiosa di una Dixie Band. Quindi la seconda parte a mezzanotte in via Giudice Sardelli, dove si trovava la casa natale di Leonardo Leo: una festa a sorpresa per il 331° compleanno di Don Lionardo, con il “Mefitis Duo” che ricompone un raffinato dialogo musicale tra arie settecentesche e canzoni napoletane d’autore. Un intreccio di stili che racconta la doppia anima della cultura partenopea: lirica e popolare, colta e viscerale.
L’inaugurazione è in programma sabato 23 agosto, alle ore 21, nel Castello Dentice di Frasso a San Vito dei Normanni, con “Una Tempesta!”, concerto che attraversa le molteplici declinazioni del barocco strumentale europeo. Napoli, Venezia, Londra e Parigi dialogano attraverso le opere di Leonardo Leo, Antonio Vivaldi, Nicola Matteis e Jean-Philippe Rameau, in un programma che alterna rigore formale, invenzione teatrale e libertà espressiva. A interpretarlo, Stefano Montanari al violino, tra i più autorevoli interpreti del barocco europeo, e “La Confraternita de’ Musici”, con la direzione al cembalo di Cosimo Prontera.
Al centro della scena, una serva che vuole diventare padrona. Martedì 26 agosto alle ore 21, nella piazza d’armi del Castello Svevo di Brindisi, va in scena “La serva padrona” di Pergolesi in una nuova produzione dal tono brillante e satirico, con l’orchestra barocca “La Confraternita de’ Musici” diretta da Cosimo Prontera. Il celebre intermezzo, che nel Settecento accese la Querelle des Bouffons, racconta con ironia il rovesciamento dei ruoli e le ambizioni di un personaggio femminile vivace e determinato. In scena Damiana Mizzi e Giuseppe Naviglio, con la partecipazione straordinaria di Peppe Barra. Regia di Gerardo Spinelli. Conduce il giornalista Antonio Celeste.
La tromba barocca, da emblema cerimoniale a protagonista del concerto. Giovedì 28 agosto, alle ore 21, nei giardini dell’ex convento di Santa Chiara a Brindisi, il Festival propone “Fiato alle trombe”, un programma che ne esalta virtuosismo, potenza e lirismo. In epoca barocca, l’assenza di pistoni rendeva lo strumento particolarmente impegnativo, ma anche straordinariamente espressivo nelle mani di esecutori capaci. Da Händel a Torelli, passando per Telemann, Leo e Vivaldi, la serata racconta l’evoluzione musicale e simbolica della tromba nel Settecento europeo. Solista Francesco Chiarulli, con il “Consort Accademia del Santo Spirito”, maestro di concerto Luca Ranzato.
Tra le sciabiche del porto vecchio, domenica 31 agosto alle 21.00, il “Jazz Convention Quartet” approda sulla banchina tra mare e città per “The Meeting – Commingling 6”. In un intreccio tra jazz e barocco, le pagine di Bach, Vivaldi, Händel e Mozart si reinventano guidate dal gesto improvvisato. Nico Gori, Simone Zanchini, Tommaso Scannapieco e Igor Caiazza. I musicisti Jazz intessono un dialogo sonoro che vibra sull’acqua, accompagnato dal respiro del Mediterraneo. Nessun palco, solo strumenti e ascolto, tra pietra, vento e luce. L’ingresso è libero, l’esperienza irripetibile. Conduce il giornalista Antonio Celeste.
Martedì 2 settembre alle 21.00, nel chiostro dei Domenicani a San Vito dei Normanni, l’ensemble “Polypotron” riporta in vita la voce antica del flauto dolce. “Il soffio di Partenope” racconta la Napoli barocca attraverso le musiche di Scarlatti, Mancini, Leo e altri compositori del Sud, in un intreccio di eleganza, invenzione e dialogo strumentale. Un repertorio poco frequentato ma ricco di sfumature, nel quale il flauto non accompagna: conversa, danza, incanta. Sul palco, uno dei più autorevoli interpreti europei dello strumento: Paolo Faldi.
Per la prima volta, il Festival varca le soglie di una casa circondariale: a Brindisi, nella mattinata di venerdì 5 settembre, “Bona Nocte” risuona in uno spazio inedito con l’ensemble “La Bona Hora”. Il concerto intreccia musica colta e popolare del Seicento restituendo voci, danze e suoni nati tra corti aristocratiche e piazze affollate. Un repertorio che unisce mondi diversi e racconta storie comuni tra nostalgia, ironia e desiderio di riscatto. La musica diventa strumento di relazione, capace di creare ascolto anche dove il tempo sembra essersi fermato. Lo stesso concerto torna la sera, alle 21.00, tra le pareti di tufo delle grotte rupestri di San Biagio.
Nella corte del Castello Normanno-Svevo di Mesagne, domenica 7 settembre alle 21.00, “Water Music & Royal Fireworks” restituisce il volto più spettacolare e solenne del barocco inglese. Le celebri suite di Georg Friedrich Händel, composte per eventi pubblici e cerimonie reali, raccontano un’epoca in cui la musica accompagnava la politica, la diplomazia e la festa. Dalla navigazione sul Tamigi al fragore dei fuochi d’artificio nel Green Park di Londra. Cosimo Prontera dirige l’orchestra barocca “La Confraternita de’ Musici” con strumenti originali e un organico imponente. Conduce il giornalista Antonio Celeste.
“Passaggi napoletani e londinesi” è il titolo del concerto in programma domenica 14 settembre alle 21.00 nel Castello Dentice di Frasso a San Vito dei Normanni. Un viaggio tra la musica italiana e inglese tra ’500 e ’600 con l’ensemble “La Misticanza” e Gianluca Geremia alla tiorba e chitarra, anche maestro di concerto. In programma brani di Dalza, Zarlino, Barbetta, Marini, Castello, Reali e Marcello.
Il Prefetto di Brindisi apre le porte della sua residenza per un assedio insolito: quello della musica. A Palazzo Montenegro, domenica 21 settembre alle 21.00, va in scena “Le guerre… quelle musicali!”, concerto barocco che trasforma il conflitto in teatro sonoro. Arie, sinfonie e concerti di Leo, Vivaldi, Händel e Marcello raccontano scontri interiori, duelli d’onore, rivendicazioni morali. Sul fronte, l’ensemble “La Confraternita de’ Musici” diretto da Cosimo Prontera con l’acclamato soprano Michela Antenucci. Nessun ferito, solo bellezza in campo aperto.
Il Festival supera i confini provinciali e approda a Lecce, nella chiesa di Sant’Anna, con un affondo nel classicismo musicale. Mercoledì 24 settembre alle 20.30, il “Quartetto Vetter” mette in dialogo Stamitz, Eybler, Mozart e Vetter, tra scritture galanti, forme perfette e tensioni pre-romantiche. Un repertorio che racconta il passaggio di stile e di pensiero in un’epoca di equilibrio e trasformazione. Cacce, rondò, variazioni e polonesi per una geografia sonora in continuo movimento.
La chiesa Matrice di Mesagne ospita un viaggio musicale tra Spagna e Italia, tra tientos, toccate e danze per organo. Sabato 27 settembre alle 20.30, il riferimento spagnolo Susana Garcia Lastra esplora il repertorio tra XVII e XVIII secolo, da Correa de Arauxo a Cabanilles, da Soler ai due Scarlatti. Un dialogo tra scuola iberica e tradizione napoletana, tra invenzione colta e ritmo popolare. L’organo si trasforma in narratore, tra dissonanze, eco lontane e vitalità danzanti: un attraversamento sonoro tra linguaggi in trasformazione.
Il Festival riapproda a Lecce, nella chiesa di Sant’Anna, con un concerto che attraversa tre grandi scuole del barocco italiano. Domenica 28 settembre alle 20.30, “Io Credo” mette in meridiana la Venezia di Vivaldi, la Napoli di Fago e Leo e la Bologna di Padre Martini, tra spiritualità e invenzione. Al centro del programma, due prime esecuzioni moderne: i Credo di Nicola Fago e Leonardo Leo. Completano il percorso il Magnificat di Martini e il Salmo “Laetatus sum” di Vivaldi. Protagonisti il Coro Giovanile Pugliese e l’Orchestra Giovanile Magna Grecia diretti da Luigi Leo.
Il foyer del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi diventa palcoscenico per un intreccio raro di tastiere barocche. Sabato 4 ottobre alle 20.00, “Twenty, Thirty & Forty Fingers” porta in scena i concerti di Bach per due, tre e quattro clavicembali, capolavori di invenzione e architettura sonora. Accanto, i concerti per archi di Vivaldi, fonte d’ispirazione e confronto. In scena l’ensemble baroque “Lumina” con Prontera, Benedetti, Molardi e Clemente. Una sfida a più mani, tra virtuosismo, rigore e meraviglia.
In attesa della finestra invernale, la XXVIII edizione del “Barocco Festival Leonardo Leo” si chiude con un evento speciale realizzato con l’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni in occasione dell’anno giubilare. Domenica 19 ottobre alle 20.00, nella Basilica di Santa Maria della Vittoria a San Vito dei Normanni, viene eseguito l’oratorio “In lode della B.ma Vergine del Rosario” di Leonardo Leo. Composto nel 1730 per la festa del Rosario a Napoli, il lavoro alterna arie, recitativi, cori e un duetto, in un intreccio di devozione e teatro. Quattro voci – Lisauro, Rosmonda, Maria Vergine e Furia – danno forma a una vicenda allegorica di fede, inganno, morte e resurrezione. In scena, l’ensemble “La Confraternita de’ Musici” diretto da Cosimo Prontera. Una riscoperta rara e preziosa per concludere il Festival.
Ufficio Stampa «Barocco Festival Leonardo Leo»
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