May 1, 2025

Ho conosciuto musicalmente Enrico Nascimbeni nei primi anni ’80. In quel periodo ero uno speaker radiofonico di Canale 94, la radio più popolare e ascoltata in città. Periodicamente i promoters delle case discografiche portavano negli studi di via Marco Aurelio decine di vinili di artisti italiani e stranieri per promuovere le loro canzoni. Da uno di questi incontri iniziai ad ascoltare, apprezzare e programmare un giovane cantautore dagli occhi azzurri, colto nei testi e raffinato musicalmente che ho continuato a seguire nel tempo come scrittore e autore. Con l’avvento dell’era tecnologica e digitale, ho avuto il piacere di trovarlo sulle pagine di facebook dove, tra un like e un commento, ho condiviso negli anni una nuova amicizia non solo virtuale. Di Nascimbeni mi ha sempre affascinato e colpito il suo profondo spirito non violento e il costante impegno nel mondo artistico e sociale. Un personaggio vero, senza filtri e senza pose, ricco di talento, carisma e umanità. Alcune notizie giungono all’improvviso, inaspettate: “Ciao, sono Selene. Hai saputo di Enrico?

 

Enrico Nascimbeni, cantautore, giornalista, scrittore e poeta italiano è scomparso l’11 giugno scorso. Figlio del fine letterario e giornalista Giulio, ha iniziato la carriera come giornalista nel 1985 collaborando con diverse testate tra cui Il Corriere della Sera, Il Giorno, Studio Aperto. Ha scritto insieme ad Andrea Pamparana un libro, “Le mani pulite”, un’inchiesta ispirata ai fatti di Milano sulle tangenti. Ha fatto l’inviato come giornalista nella guerra dei Balcani, in Libano e in Afghanistan. Il suo ultimo lavoro editoriale si intitola “Ho scelto di sbagliare”. Musicalmente è stato un bravo cantautore. Ha scritto canzoni per Tom Waits, Leonard Cohen, Suzanne Vega, Paola Turci, Roberto Vecchioni. In ambito sociale si è occupato della comunicazione dell’Associazione Saman per il recupero dalle tossicodipendenze e per il reinserimento nel tessuto sociale degli ex carcerati e per la tutela delle donne vittime di violenza.Era impegnato nelle battaglie contro il razzismo, omofobia e intolleranza. Enrico Nascimbeni è stato nominato Commendatore della Repubblica dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

 

Attraverso la nostra rubrica, la giornalista e scrittrice abruzzese Selene Pascasi ha voluto esprimere il proprio ricordo e la propria emozione per la scomparsa dell’amico Enrico: “La vita è un’inguardabile teatrante. Ci guarda, con la sua smorfia imperfetta e in un attimo ci tatua dentro li per sempre. Accade quando ci sbatte contro un cuore vero – fatto di sogni, canzoni, poesie, amore, fame di giustizia e sete di libertà – e troppo presto ce lo strappa via. E ti piove addosso un temporale di ricordi mentre leggi una notizia che spezza il respiro. Lui, il giornalista, lo scrittore, il poeta, il cantautore (ma anche l’uomo che mi letteralmente salvato la vita) è volato via. Enrico, sei caduto in quella “lenta dissolvenza” che cantavi. Ho il display del telefono con la tua voce in rubrica. Avevamo litigato e come testimoni orgogliosi non abbiamo avuto il coraggio di chiamarci e fare pace. Lo sto facendo ora, vale lo stesso? Ma si! E ti vedo sai? Nel tuo altrove c’è Tatù che scodinzola felice, Carla e Giulio che ti stringono e tu che scrivi parole bellissime per tua moglie Pati. Forse sta andando così lassù. Forse. Una cosa è certa: ti ascolto e non smetto di piangere perchè mi rivedo. Ti rivedo. Chi ti ascolta si rivede. Tu sei speciale anche per questo. Te l’ho sempre detto. Regali emozioni perchè ciò che dalla penna passa al foglio viene direttamente dal cuore. Senza filtri, perchè sei così. Non hai mai indossato maschere. Sei caduto senza paracadute. Ti sei rialzato. Hai difeso la tua dignità. Hai lottato per gli ultimi. A volte hai sbagliato, si, ma stavolta hai sbagliato troppo. Hai fatto un gran casino. Ci hai lasciato le tue canzoni, le tue poesie ma “quando sei andato si è messo a piovere\mi sento in colpa a continuare a vivere\a ridere, a piangere e ad amare (Tatù)”. Ci prendo in prestito le tue parole per dirti che: “Dimenticarti non ci penso proprio, io non ti lascio andare” (Mio padre adesso è un aquilone). Eppure ti sento. Ci sei. Anche più di prima. Il mondo della musica, della cultura e del giornalismo ti deve tanto. Io ti devo un abbraccio, delle scuse…e la vita. Ciao Enrico. Selene.

 

MARCO GRECO e SELENE PASCASI

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