SANCTUARY “The Year The Sun Died” (Century Media, 2014) – www.facebook.com/sanctuaryfans/timeline
Tracklist:
01. Arise And Purify (4:14)
02. Let The Serpent Follow Me (4:47)
03. Exitium (Anthem Of The Living) (4:54)
04. Question Existence Fading (4:20)
05. I Am Low (5:15)
06. Frozen (5:46)
07. One Final Day (Sworn To Believe) (3:31)
08. The World Is Wired (5:08)
09. The Dying Age (4:52)
10. Ad Vitam Aeternam (1:30)
11. The Year The Sun Died (5:33)
12. Waiting For The Sun (The Doors cover, ltd. edition bonus track) (3:48)
Non un capolavoro, ma un’eccellente test di sopravvivenza!
Cambia il nome sulla copertina, cambia qualche elemento in formazione, ma ciò non toglie che i rinati Sanctuary siano la logica conseguenza degli ultimi Nevermore e, solo in percentuale minore, la continuazione della band che aveva inciso, all’alba degli anni ’90, il fondamentale “Into The Mirror Black”. Superata quindi la legittima diffidenza provata di fronte a questa uscita quasi a sorpresa, rimane da valutare la qualità del suo contenuto. E qui va subito detto che a far la differenza saranno più le aspettative di chi ascolta piuttosto che il lavoro svolto dai musicisti. “The Year The Sun Died” è, nei fatti, un album solido, cupo, ben calibrato ma decisamente poco innovativo, il che è probabilmente il massimo che ci si potesse aspettare dalla rifondata band di Seattle. La qualità dei musicisti è, infatti, indiscutibile così come l’unicità artistica di un interprete come Warrel Dane, ma allo stesso tempo c’è da sgombrare il campo dalla possibilità che la proposta attuale possa raggiungere la grandezza e l’importanza storica, a dire il vero difficilmente avvicinabile da chiunque, delle migliori uscite targate Nevermore, o anche del già citato capolavoro dei Sanctuary. (www.metallus.it/recensioni/recensione-the-year-the-sun-died/)
Ma, anche conservando i tratti distintivi di entrambe le band, “The Year The Sun Died” compie un ulteriore passo in avanti, finendo per essere qualcosa di nuovo rispetto a tutte e due. Il disco è bellissimo, articolato, emozionante, pieno di pathos e denso, densissimo di cambi di tempo e di atmosfera ed appare dannatamente ispirato anche se un po’ difficile da assimilare. Per molti sarà molto più facile bollarlo come “clone” dei Nevermore senza averlo ascoltato, che riuscire davvero e coglierne la mutevolezza e le infinite sottigliezze di arrangiamento. Per chi invece non fosse affatto interessato a sapere chi siano stati, in passato, i Sanctuary o i Nevermore (diretta evoluzione dei primi) e vuole solo sapere che cosa lo aspetta premuto il tasto “play”, allora diremo che “The Year The Sun Died” è un disco di power/thrash metal evoluto, pesante e complesso, moderno ma al tempo stesso dotato di un feeling senza tempo, ricco di brani oscuri e malinconici, potente ed emozionante, che presenta composizioni di livello superiore per la quasi sua interezza e nessun vero punto debole. Da avere e da ascoltare spesso, per penetrarne la mutevole essenza, per quanto assolutamente non di semplice ed immediata fruizione. Ancora una volta, band stratosferica e di gran lunga superiore a molte altre attualmente in circolazione. Se poi questo lavoro sia meglio o peggio di “Into The Mirror Black” o di un qualsiasi altro album dei Nevermore, è giusto che sia il gusto individuale a dirlo. (www.metallized.it/recensione.php?id=10932)
A farsi apprezzare largamente è, comunque, tutto ciò che rientra sotto i punti definibili “tecnici”: ottima l’esecuzione, perfetta la produzione, ma anche le idee evidenziate nelle rifiniture e negli arrangiamenti, probabilmente ancora migliorate rispetto a quanto sentito nel corso degli ultimi anni con i Nevermore. Non dubitate quindi: pur senza far gridare al capolavoro, “The Year The Sun Died” resta un disco da acquistare ad occhi chiusi! (www.metallus.it/recensioni/recensione-the-year-the-sun-died/)
A cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni/N.R.G.” è un programma ideato da Camillo Fasulo e realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Gabriella Trastevere, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.
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