Accogliamo positivamente l’attenzione rivolta al problema sicurezza, dalle varie compagini politiche che si stanno cimentando per la guida della città di Brindisi. In questa ultima settimana, si sono toccati momenti di concreto rischio per l’incolumità pubblica. Le dichiarazioni del Procuratore Antimafia Cataldo Motta, fatte qualche anno fa, in cui avvisava che la criminalità organizzata stava rialzando la testa per la riconquista del territorio, è passata inascoltata. A Brindisi sono transitati terroristi islamici ma anche detto aspetto ha lasciato indifferenti i vertici. La volontà e l’impegno delle forze dell’ordine per assicurare la sicurezza pubblica è quanto mai vivo, benché ci si debba scontrare con la spietata legge dei numeri. Il tanto celebrato arrivo di personale a Brindisi ha contorni che si sono sottaciuti: gli esigui arrivi sono riusciti a sostituire solo, in minima parte, coloro che dall’inizio dell’anno sono andati in pensione, trasferiti e riformati per problemi di salute. Verso questo ultimo aspetto la nostra Amministrazione nicchia, è aumentato il numero dei colleghi affetti, anche in giovane età, da problemi cardiovascolari che comportano, nel migliore delle ipotesi, lunghi periodi di assenza, mentre in altri casi, vi è la riforma. Perché tutto ciò? La risposta è molto semplice. Per assicurare tutti i servizi richiesti, al personale viene chiesto quotidianamente di rinunciare al rispetto degli accordi contrattuali tra cui le giornate di riposo, le ferie, il necessario aggiornamento professionale, il pasto, ecc… Gli uffici investigativi per carenza di personale non riescono a seguire le numerose piste aperte, l’ufficio immigrazione è decimato, nonostante che a Brindisi vi sia uno dei pochi CPR presenti sull’intero territorio nazionale ove confluiscono quegli stranieri irregolari destinati all’espulsione. Tutti gli uffici burocratici sono in sofferenza poiché il personale, oltre all’ordinaria attività, deve sopperire alle contingenze di ordine pubblico. I Commissariati vivono la stagione peggiore degli ultimi anni, non riuscendo ad assicurare neanche la volante nell’arco delle 24 ore, ma a questi colleghi presto sarà chiesto anche di affrontare la gestione dei vacanzieri che si riverseranno in quelle località. Il personale della Polizia di Frontiera ancor oggi non riesce ad indossare una divisa adatta alle temperature, svolgendo i servizi ancora con l’uniforme invernale. Quelli della Polizia Postale sono costretti a lavorare in ambienti fatiscenti, luridi e malsani. Tutto ciò senza che migliaia di ore di straordinario siano state ancora pagate. Queste donne e questi uomini della Polizia nonostante tutto ci mettono l’anima. La vera Polizia di Brindisi è questa e non quella decantata e adulterata da alcune Istituzioni. Questa Organizzazione Sindacale è propensa a scendere in piazza, a partecipare alla “manifestazione senza colori politici” al fianco degli aspiranti sindaci per rivendicare sicurezza e legalità per il nostro territorio. Tra gli impegni che il SAP vuole assumersi è quello di farsi latore verso il nuovo Governo affinché la deriva negativa che la città di Brindisi sta assumendo sia arginata prima che degeneri ulteriormente. Il tempo del rilancio della Polizia di Stato deve passare necessariamente per una reale presa in carico delle problematiche e nell’impegno ad una risoluzione degli aspetti concreti che affliggono il personale.
Ormai il tempo della politica inconcludente è giunto al capolinea.
SAP – SINDACATO AUTONOMO POLIZIA
A FIRMA DEL Segretario Nazionale Francesco Pulli
No Comments