Sara Bevilacqua si conferma tra le attrici più significative e impegnate del teatro italiano. L’interprete brindisina ha ricevuto venerdì 15 marzo il prestigioso “Premio Scenari Pagani 2025” nell’ambito della rassegna teatrale e musicale curata da Casa Babylon Theatre.
Il premio le è stato assegnato per la sua capacità di dar vita a personaggi intensi e articolati, in grado di raccontare storie profonde e di forte rilevanza sociale.
Nelle motivazioni si evidenzia come l’attrice riesca a trasformare la scena teatrale in “un luogo di riflessione collettiva”, affrontando temi civili con autenticità e sensibilità. La sua voce, che porta con sé le sfumature del Sud, e il suo modo di narrare empatico e coinvolgente, la rendono una delle figure più apprezzate del panorama teatrale nazionale.
Attualmente, Bevilacqua e la compagnia Meridiani Perduti sono impegnati in un lungo tour che li vede protagonisti in diversi teatri italiani con due spettacoli dal forte valore civile.
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- “Stoc ddò – Io sto qua”, un monologo che racconta la storia di Lella, madre di Michele Fazio, giovane vittima innocente della mafia a Bari Vecchia. Lella, esempio di coraggio e determinazione, ha deciso di rimanere nel suo quartiere per combattere la criminalità e affermare la giustizia. Questo lavoro ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui l’Eolo Award e il premio “Le voci dell’anima”.
- “La stanza di Agnese”, dedicato ad Agnese Piraino Leto, moglie di Paolo Borsellino. Attraverso un intenso dialogo immaginario, Bevilacqua porta sul palco la storia di una donna che ha condiviso il sacrificio del marito nella lotta contro la mafia, offrendo uno spaccato toccante e profondo su eventi cruciali della storia italiana recente.
Durante la cerimonia di premiazione a Pagani, l’attrice ha voluto dedicare il riconoscimento a “Lella Fazio” e alla “mia Brindisi”, ricordando come proprio quel giorno la sua città abbia dato prova di grande solidarietà e impegno civile stringendosi attorno al negozio di Pietro Perchinenna, vittima di un atto incendiario.
Il premio a Sara Bevilacqua conferma ancora una volta il potere del teatro come strumento di memoria, denuncia e speranza, capace di unire arte e impegno civile in un messaggio di resistenza e giustizia.
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