July 2, 2025

Si è chiuso con una sentenza di non punibilità per particolare tenuità del fatto il processo per diffamazione a carico del consigliere comunale brindisino Roberto Quarta. A deciderlo è stata la giudice dell’udienza preliminare Barbara Nestore, al termine del rito abbreviato celebrato presso il Tribunale di Brindisi.

Al centro del procedimento alcune affermazioni – definite dai querelanti “diffamatorie” – pubblicate il 27 dicembre 2024 sul profilo Facebook del consigliere Quarta. I destinatari dei post erano gli esponenti del gruppo politico “La Casa dei Moderati”, Luciano Loiacono, Maurizio Colella e Giampiero Epifani, che si erano costituiti parte civile nel processo, assistiti dall’avvocato Maurizio Fisiola.

Le espressioni utilizzate da Quarta spaziavano, secondo l’accusa, dalla satira alla critica feroce, in alcuni casi con toni ritenuti difficilmente ripetibili. Tuttavia, il pubblico ministero Alfredo Manca aveva già chiesto l’esclusione della punibilità per alcune delle condotte contestate, riconoscendo che, pur nella loro veemenza, le affermazioni restavano nell’alveo della dialettica politica.

La difesa, affidata all’avvocato Albino Quarta, aveva chiesto l’assoluzione piena del consigliere e, in via subordinata, l’improcedibilità per mancanza di un atto formale che autorizzasse la costituzione di parte civile in nome e per conto del gruppo politico. Nonostante ciò, la Gup ha optato per la formula prevista dall’articolo 131 bis del codice penale, che esclude la punibilità nei casi in cui il fatto sia riconosciuto come particolarmente tenue.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 30 giorni. La difesa, intanto, valuta la possibilità di impugnare la decisione, puntando in appello a un’assoluzione piena.

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