May 3, 2025

Cosa hanno in comune Brindisi e Civitavecchia? di sicuro, il mare ed una centrale Enel. Da oggi, però, le due città hanno un’altra cosa che le unisce: il programma elettorale del Movimento Cinque Stelle.
Già, perché a leggere il programma elettorale di Stefano Alparone, i problemi e le soluzioni sono uguali a quelli messi nero su bianco dal suo collega Antonio Cozzolino, eletto nel 2014 sindaco di Civitavecchia.

 

Una parte ragguardevole del programma depositato da Alparone in vista delle amministrative del prossimo 5 giugno è totalmente identica a quella presentata dal sindaco laziale alle elezioni di due anni fa. Interi punti programmatici, paragrafi, persino obiettivi e proposte lanciate dal candidato sindaco di Brindisi sono pedisseque a quelle presentate due anni fa da Cozzolino. Insomma, un vero e proprio caso di “saccheggio” del programma elettorale.

 

Qualcuno penserà che le somiglianze riguardino gli approcci alle problematiche ambientali determinate dai grossi insediamenti industriali. E invece no (anche perché nel programma dei grillini brindisini si parla davvero poco su come rapportarsi con le società che gestiscono gli impianti ad alto impatto ambientale).

 

Prendiamo l’urbanistica, quelle proposte che riguardano specificatamente il territorio del comune che si aspira a governare.

Nel programma elettorale del 2014 consultabile sul sito http://www.movimentocinquestellecivitavecchia.it si legge: “Per il M5S di Civitavecchia è necessario avere obiettivi da porre alla base di politiche urbanistiche sostenibili. La crescita della città è evidentemente degenerata e ha visto una notevole espansione rispetto alle dimensioni di prima della guerra. Si può osservare che questo fenomeno di cementificazione non pianificata ha generato un processo costante di deroga della capacità di avere una visione d’insieme causando la mancanza dello spazio pubblico e dei servizi pubblici per il cittadino. L’urbanistica si deve confrontare con la sostenibilità dell’insediamento urbanistico:
1. l’individuazione delle aree per la riqualificazione e il recupero urbano e produttivo sostenibile;
2. mantenimento dell’integrità dell’ambiente naturale e storico-archeologico;
3. corretto funzionamento delle reti e servizi ;
4. la qualità delle soluzioni spaziali dello spazio urbano vissuto quotidianamente dal cittadino.”

 

Passano un paio di anni e, come per magia, quelle stesse parole fanno capolino a 640 Km di distanza. Unica logica variazione è che nel programma di Alparone la frase “Per il M5S di Civitavecchia” viene sostituita da “Per il M5S di Brindisi“. Quindi si legge: “Per il M5S di Brindisi è necessario avere obiettivi da porre alla base di politiche urbanistiche sostenibili. Si può osservare come il fenomeno di cementificazione non pianificata abbia generato un processo costante di deroga della capacità di avere una visione d’insieme, causando la mancanza dello spazio pubblico e dei servizi pubblici per il cittadino. L’urbanistica si deve confrontare con la sostenibilità dell’insediamento urbanistico:
•l’individuazione delle aree per la riqualificazione e il recupero urbano e produttivo sostenibile;
•il Mantenimento dell’integrità dell’ambiente naturale e storico-archeologico;
•il corretto funzionamento delle reti e servizi;
•la qualità delle soluzioni spaziali dello spazio urbano vissuto quotidianamente dal cittadino”.

 

Ma non finisce qui.

Quale è il pensiero di Alparone sulle politiche sociali da attuare nel territorio di Brindisi?

Le politiche sociali devono concretizzarsi attraverso investimenti in grado di creare opportunità occupazionali e generare un benessere sociale per i cittadini. In un contesto sempre più globale, con la necessità di integrazione interculturale, con un aumento dell’invecchiamento della popolazione ed un impoverimento delle risorse della Pubblica Amministrazione (p.a.), la politica sociale del Comune deve essere sempre più orientata al principio di sussidiarietà. In quest’ottica occorre valorizzare la “cittadinanza attiva” (vedi comitati di quartiere, associazionismo, volontariato e organizzazioni senza scopo di lucro) al fine di coadiuvare l’azione della p.a, tramite i seguenti punti:

consolidare l’integrazione tra gli enti preposti all’erogazione dei servizi al cittadino (servizio sociale del Comune, la ASL, enti previdenziali, l’anagrafe, ecc) in modo da ridurre disagi agli utenti ed offrire un servizio mirato alle reali necessità del singolo;

– massima trasparenza in tutti gli atti della p.a., con particolare riferimento, nel rispetto della privacy degli utenti, alle graduatorie per contributi economici ed emergenza abitativa;

– maggiori e più stringenti controlli contro i “furbi” del sociale tramite lo strumento delle verifiche incrociate da attuarsi anche in collaborazione con le forze dell’ordine a tal fine deputate;

– istituzione di una tavola rotonda permanente di co-progettazione tra i servizi sociali del comune, le associazioni presenti sul territorio e i comitati di quartiere; questo al fine di poter raggiungere e monitorare tutte le situazioni di disagio sociale e poter sviluppare progetti che siano rivolti al maggior numero di persone e che possano offrire le condizioni migliori alle associazioni per poter operare al meglio in collaborazione con le istituzioni.

 

E sapete come la pensava due anni fa Cozzolino? Provate ad indovinare… Presto detto:

Le politiche sociali devono concretizzarsi attraverso investimenti in grado di creare opportunità occupazionali e generare un benessere sociale per i cittadini. In un contesto sempre più globale, con la necessità di integrazione interculturale, con un aumento dell’invecchiamento della popolazione ed un impoverimento delle risorse della Pubblica Amministrazione (p.a.), la politica sociale del Comune deve essere sempre più orientata al principio di sussidiarietà. In quest’ottica occorre valorizzare la “cittadinanza attiva” (vedi comitati di quartiere, associazionismo, volontariato e organizzazioni senza scopo di lucro) al fine di coadiuvare l’azione della p.a, tramite i seguenti punti…”. Inutile sottolineare che i punti sono pari pari a quelli che due anni dopo si leggono sul programma firmato dal M5S di Brindisi.
– Consolidare l’integrazione tra gli enti preposti all’erogazione dei servizi al cittadino (servizio sociale del Comune, la ASL, enti previdenziali, l’anagrafe, ecc) in modo da ridurre disagi agli utenti ed offrire un servizio mirato alle reali necessità del singolo.
– Massima trasparenza in tutti gli atti della p.a., con particolare riferimento, nel rispetto della privacy degli utenti, alle graduatorie per contributi economici ed emergenza abitativa.
–  Maggiori e più stringenti controlli contro i “furbi” del sociale tramite lo strumento delle verifiche incrociate da attuarsi anche in collaborazione con le forze dell’ordine a tal fine deputate.
 – Istituzione di una tavola rotonda permanente di co-progettazione tra i servizi sociali del comune, le associazioni presenti sul territorio e i comitati di quartiere; questo al fine di poter raggiungere e monitorare tutte le situazioni di disagio sociale e poter sviluppare progetti che siano rivolti al maggior numero di persone e che possano offrire le condizioni migliori alle associazioni per poter operare al meglio in collaborazione con le istituzioni.

 

In ogni caso le categorie dei giovani, degli anziani, dei diversamente abili e le famiglie meno abbienti di Brindisi non devono sentirsi trascurate perché, da oggi, hanno progetti per loro persino gli attivisti di Civitavecchia.

 

Certo, tra i tanti punti del programma praticamente identici c’è anche qualche differenza di peso, dovuta alla declinazione del programma alla realtà locale ma quel che più sorprende è che i due documenti sono simili sin dalla presentazione e dalla premessa, quelle parti che dovrebbero essere scritte col cuore e che dovrebbero connotare i caratteri distintivi di una proposta diretta ai propri concittadini.

 

La presentazione:
Così esordisce Cozzolino: “Siamo operai, liberi professionisti, imprenditori, semplici cittadini, disoccupati, professori, incensurati e senza tessere di partito. Come attivisti a Cinque Stelle, abbiamo militato nei comitati ambientalisti e di difesa del territorio che operano su Civitavecchia e il comprensorio. Siamo convinti che con un’amministrazione normale, Civitavecchia possa rinascere dalle proprie macerie e d essere un posto più che degno dove crescere i propri figli. Ci vuole la volontà dei civitavecchiesi di pretendere amministratori che siano comuni cittadini, che non vengono dai partiti e che non fanno dell’impegno politico una professione, ma un dovere civico, e che una volta concluso l’impegno, torneranno alla propria vita.
Questo invece è Alparone: “Tra noi vi sono operai, liberi professionisti, imprenditori, semplici cittadini, disoccupati, professori, incensurati e senza tessere di partito. Come attivisti a Cinque Stelle, abbiamo militato nei comitati ambientalisti e di difesa del territorio che operano su Brindisi e il comprensorio. Siamo convinti che con un’amministrazione normale, Brindisi possa rinascere dalle proprie macerie e divenire una città a misura d’uomo dove crescere i propri figli in maniera adeguata. Ci vuole la volontà dei brindisini di pretendere amministratori che siano comuni cittadini, che non vengono dai partiti e che non vedano nell’impegno politico una professione, ma un dovere civico, e che una volta concluso l’impegno, tornino alla propria vita”.

Parola più, parola meno, il concetto appare abbastanza chiaro.

Vi risparmiamo il discorso sulla premessa: basta dare un’occhiata a questa pagina (http://www.movimentocinquestellecivitavecchia.it/index.php/programma/premessa/) e confrontarla con l’incipit del programma di Alparone (https://docs.google.com/document/d/1v-j1V_37l0T9tn9z5zsE6TbtDCrYI-Hyq0A2cHeib3A/edit) per leggere le stesse identiche parole.

Il redattore del documento ha avuto cura soltanto di aggiungere il primo capoverso e di cambiare la parola Civitavecchia con Brindisi.

 

Qualcuno sosterrà che la linea del M5S su determinate tematiche è quella e non si cambia, oppure che il movimento ha dei format che mette a disposizione dei propri candidati. Tutto vero.

In tutta onestà, però, si dovrebbe ammettere che una cosa è prendere spunti da un documento e, magari, rielaborarlo con originalità; tutt’altra cosa è, invece, appropriarsi parola per parola di un lavoro altrui, pensato per essere applicato ad un’altra realtà.

4 Comments

  • Rispondi
    Luca
    10 Maggio 2016

    Bhà… sembra giusto per scrivere qualcosa di denigratorio sul m5s, senza entrare mai nei contenuti del programma. Sinceramente, non si comprende perchè copiare da se stessi sia una notizia.
    Credo sarebbe sicuramente più interessante leggere qualche articolo su questo http://tinyurl.com/jhvcvmv

  • Rispondi
    Gigi Rizzi
    10 Maggio 2016

    Ho letto alcune pagine del programma oggi pomeriggio e l’ho trovato cosi generico e vago da invogliare subito la ricerca di eventuali copie su internet. Purtroppo non avevo il tempo di farlo, ma vedo che ci ha pensato qualcun altro. Quello che veramente mi ha intristito è la mancanza di idee concrete, la mancanza di una minima conoscenza della situazione reale di questa città, pur avendo un consigliere regionale che si vanta di essere sempre sul campo. Due esempi su tutti per chiarire meglio,turismo e spazzatura: , il primo vede vede un rilancio tramite promozione, studi di brand, presenza alle fiere, percorsi, punti di informazione ecc.ecc. , peccato che abbiano dimenticato di citare le fonti di finanziamento, per cui a questo punto per rilanciare io aggiungerei anche uno spot pro-Brindisi sulla Rai durante le Olimpiadi ed il Superbowl, tanto paga Grillo. Ma la perla dei rifiuti va copiata integralmente : ” promuoveremo la creazione delle cosiddette banche del riuso, i laboratori di riparazione ed i negozi di seconda mano, i mercatini del baratto” . Se ho capito bene, da domani invece di gettare il materasso in campagna il brindisino lo porterà al mercatino dell’usato sperando che qualcuno lo compi per chiudere il ciclo dei rifiuti. Ed ancora quando invocano “interventi fondamentali legati alla riduzione di imballaggi, ed al divieto della plastica” sono a conoscenza questi ragazzi che proprio plastica ed imballaggi sono una delle poche produzioni della chimica pulita rimaste a Brindisi? Ecco, se avete tempo da perdere leggetevi le 30 pagine di questo programma, ma anche no.

    • Rispondi
      Luca
      11 Maggio 2016

      Egregio Signor Gigi Rizzi (credo quello del Partito Democratico), commenti come questo pieni di pressapochismo e populismo non vi fanno onore. Fra l’altro presentarsi con un programma in versione talloncino (non c’e’ altro sul sito http://www.nandomarinosindaco.it/doc/Progetti_chiave_Marino_Sinadco.pdf) e criticare il Movimento 5 Stelle che ha un programma completo (e soprattutto rispetteranno come ho verificato fanno dove amministrano) è veramente triste. Sinceramente fossi stato Emiliano, dopo il sindaco PD arrestato, quest’anno avrei saltato il giro.

  • Rispondi
    Franco G.
    11 Maggio 2016

    Articolo giornalisticamente veramente incomprensibile…

    Forza ragazzi, siete la nostra speranza.