May 2, 2025

sparatoria-s-eliaPotrebbe essere questione di ore o di qualche giorno. Ma gli investigatori hanno le idee e chiare e presto potremo conoscere i motivi ed i responsabili della sparatoria di Piazza Raffaello in cui ha perso la vita Mino Tedesco, 52 anni, ed è stato gravemente ferito il figlio Luca, 32 anni.
Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Brindisi sotto il coordinamento del pubblico ministero Iolanda Chimenti, hanno dipinto un quadro ben delineato: il delitto è scaturito da una lite per futili motivi familiari che ha scatenato una guerra tra famiglie. Da un lato i Tedesco, dall’altro un gruppo di persone ben note nella zona dell’omicidio.

 

L’incontro di Piazza Raffaello è maturato in un contesto conosciuto a tutti: davanti ad una incomprensione, ad una lite, spesso ci si da appuntamento per esporre le proprie ragioni. Soltanto che ieri mattina la lite è degenerata e qualcuno ha estratto un’arma da fuoco ed ha sparato al corpo.
Cosimo Tedesco è stato colpito ad un polmone ed è deceduto qualche ora dopo il ricovero presso l’Ospedale Perrino di Brindisi. A nulla è valso il tentativo dei sanitari dell’ospedale Perrino di disporre il trasferimento al Vito Fazzi di Lecce. L’uomo è deceduto nel reparto di rianimazione del Perrino ancora prima del trasferimento.
Luca Tedesco, invece, è stato colpito allo stomaco. In un primo momento le sue condizioni di salute non erano apparse serie ma, ben presto, si sono aggravate ed i medici lo hanno sottoposto ad una Tac che ha consigliato di procedere ad un’operazione d’urgenza. L’intervento ha scongiurato un rischio imminente ma le sue condizioni permangono gravi ed il giovane è tuttora ricoverato in terapia intensiva in prognosi riservata.

 

Luca Tedesco

Luca Tedesco

Nonostante la sostanziale omertà dei possibili testimoni, gli investigatori sono riusciti a ricostruire la scena del delitto: padre e figlio sono arrivati a Sant’Elia intorno alle 12.30 a bordo delle rispettive autovetture. All’interno dell’androne dell’immobile di Piazza Raffaello n. 22 hanno incontrato alcune persone ed è scaturita una lita. Prima urla e minacce. Poi i colpi d’arma da fuoco sparati a distanza ravvicinata con la volontà di far male. Nè alla testa, nè alle gambe. Ma al corpo di Mino e Luca Tedesco. Vicino al cuore.
I due sono stati trasportati in ospedale.
Sul posto si sono dirette alcune pattuglie dei Carabinieri del Comando di Brindisi e gli operatori della scientifica che hanno eseguito i riscontri del caso.
I militari hanno sequestrato le auto delle vittime ed un paio di caschi da motociclista che potrebbero appartenere agli uomini che hanno aperto il fuoco. Ed hanno cominciato a presidiare il quartiere Sant’Elia ed altre zone della città.
Si è subito compreso che la ricerca aveva preso una piega definita e riguarda individui ben noti alle forze dell’ordine.

 

cosimo-tedesco

Cosimo Tedesco

Adesso la speranza di tutti è che l’agguato non avvii una faida tra gruppi criminali.
Sia Cosimo Tedesco, dipendente Monteco, che il figlio Luca, sono persone note alle cronache brindisine.
Luca aveva alcuni precedenti penali di piccolo cabotaggio. Era stato arrestato per un furto di infissi nel villaggio Acque Chiare ma, certamente, era lontanissimo dall’essere uno di quelli che vengono definiti con prosopopea “esponenti di spicco della criminalità locale”.
Cosimo, negli anni ’80-’90 era attivo nel mondo del contrabbando ed era ritenuto vicino al clan Di Emidio.
Il fratello Giuseppe sta scontando l’ergastolo per delitti commessi come esponente di spicco della branca brindisina della Scu.
Negli ultimi tempi, però, sembrava che Mino Tedesco avesse lasciato alle spalle un passato burrascoso. Era diventato nonno ed aveva fatto parlare di sé in senso positivo, come ottimo vogatore di una nota associazione locale partecipando al Trofeo dell’Adriatico e a diverse edizioni del “Palio dell’Arca”.

 

Il via vai di persone di diversa estrazione sociale dalla camera mortuaria del Perrino appare davvero significativo: probabilmente la storia di Mino Tedesco incarna quella di una città che, nonostante gli sforzi, le potenzialità e la crescita, fa fatica a lasciarsi alle spalle un passato inquieto.

 

Intanto oggi il pm Chimienti dovrebbe disporre l’incarico di eseguire l’autopsia sul corpo di Cosimo Tedesco.
La speranza di tutti, comunque, è che Luca si riprenda presto e torni a casa ad abbracciare la sua famiglia.

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