August 1, 2025

Il problema di strade e marciapiedi sconnessi a causa della proliferazione delle radici degli alberi è una questione a Brindisi nota da tantissimo tempo, a cui nessuno, tra politici, tecnici e studiosi, nel corso della storia recente ha tentato di porre rimedio, con soluzioni drastiche. Tale circostanza, come evidenziato da alcune consulenze tecniche, è stata purtroppo anche una concausa dell’incidente mortale su via Caduti di via Fani, dove lo scorso anno perse la vita un motociclista.

Da quel triste giorno, il Comune di Brindisi, responsabile della manutenzione degli alberi intesi come bene pubblico, aveva provveduto a disporre nuovi limiti di velocità e successivamente l’interdizione parziale alla viabilità con restringimento della carreggiata e la perdita di numerosi posti auto, tra il Tribunale di Brindisi e viale Palmiro Togliatti. Stesso provvedimento in tantissime altre zone di Brindisi dove è visibile il degrado per le radici degli alberi di pino. Si è partiti quindi da via Caduti di via Fani, al rione Sant’Elia, per poi passare in via Palmiro Togliatti, viale Aldo Moro, il rione Commenda, quartiere Bozzano e in tutti gli altri rioni interessati da questa problematica.

“Sappiamo molto bene – dichiara il presidente provinciale dei Confesercenti, Michele Piccirillo – che le radici degli alberi possono causare una serie di danni molto pericolosi, sia visibili come il degrado delle strade, come visto anche per l’incidente stradale mortale dello scorso anno, ma anche danni che possono manifestarsi nel lungo periodo alle fondamenta degli edifici, alle tubature sotterranee, alle pavimentazioni, al drenaggio sotterraneo, e così via. Il mio ruolo, tuttavia, mi impone anche di porre in rilievo un altro genere di danno, quello economico sulle spalle di commercianti ed esercenti per la perdita di tanti posti auto nelle zone con riduzione della carreggiata. Viale Aldo Moro, per altre motivazioni, ne è un chiaro esempio.

Le attività commerciali di dette zone stanno subendo forti ripercussioni, i clienti sono disorientati per alcuni cartelli di divieto di transito per limitare gli accessi alle strade pubbliche, come sta accadendo in viale Belgio, ed è pertanto evidente il calo di affluenza nei negozi. Pur comprendendo la necessità di intervenire con soluzioni tampone, per evitare danni importanti e anche letali, ritengo che la sola apposizione dei cartelli stradali o della segnaletica orizzontale sia una risposta insufficiente per tutelare sia i residenti che le aziende locali”.

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