“La Regione Puglia, pur essendo ormai perfettamente consapevole della assoluta improbabilità che l’approdo del gasdotto Tap possa essere spostato in altro sito, continua a spingere su questa ipotesi considerandola realmente a portata di mano. Faccio fatica ad immaginare quali possano essere le basi su cui poggia questa convinzione dal momento che nella conferenza dei servizi tenutasi ieri a Roma è stato ribadito a chiarissime lettere dai funzionari del Ministero che il cambio di approdo non potrebbe in alcun modo essere considerato alla stregua di una prescrizione.
Una scelta del genere, infatti, comporterebbe la necessità di presentare un nuovo progetto e di svolgere ex-novo il procedimento VIA. L’opera, quindi, ritarderebbe il suo start di almeno due anni. Un’evenienza capace di far saltare la realizzazione della stessa, considerata strategica ed irrinunciabile dal Governo, e di esporre l’Italia ad una figuraccia internazionale. Ma la Regione, che sin qui non ha saputo o voluto governare il processo politico ed autorizzativo che ha condotto alla scelta di fare l’opera e di farla proprio a San Foca, ieri in conferenza di servizi ha avanzato la richiesta che al prossimo incontro sul gasdotto Tap siano convocati altri quattro Comuni pugliesi: Brindisi, San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Otranto.
Questi comuni rappresentano una parte di quelli indicati dalla stessa Tap nel progetto preliminare e nella valutazione comparata richiesta dal Ministero a completamento del procedimento VIA, come possibili siti alternativi a San Foca.
L’incontro, qualora la richiesta fosse accolta dalla Presidenza del Consiglio, potrebbe tenersi già in tempi molto ravvicinati. È noto come il comune di San Pietro Vernotico e la sua Marina di Campo di mare siano stati già in passato oggetto di valutazione ed attenzione da parte della stessa Tap che incontrò gli allora sindaci dei comuni di San Pietro Vernotico e Torchiarolo, i quali, stando alle cronache, si dimostrarono assai disponibili. I cittadini furono, allora, esclusi completamente da ogni tipo di discussione, scelta e decisione.
Oggi a San Pietro Vernotico, a differenza che a Brindisi e Torchiarolo, rischia di avvenire la stessa cosa. Infatti, mentre entrambi quei comuni si sono espressi in merito attraverso deliberazioni o ordini del giorno ufficiali, peraltro condivise all’unanimità, l’unico comune a non aver portato in consiglio comunale una discussione nel merito e a non aver prodotto atti ufficiali che ne sancissero la posizione è proprio San Pietro Vernotico.
Ora mi chiedo, se il suo primo cittadino dovesse essere convocato a Roma con urgenza in conferenza dei servizi su Tap quale posizione sará portata in quella sede ed a nome di tutti noi? Una posizione personale? O condivisa? E con chi? Le mie domande non vogliono avere alcun intento polemico.
È chiara, spero, la pregnanza democratica dei miei interrogativi. Nè è mia intenzione speculare, in alcun modo, su vicende di tale delicatezza ed importanza che avrebbero un impatto importantissimo sul nostro territorio, determinando e condizionando il futuro di una intera area. In particolare della nostra marina, Campo di mare.
Mi auguro, quindi, che si convochi il prima possibile un consiglio monotematico aperto a tutti i rappresentanti istituzionali al fine di rendere aperta e trasparente la discussione su questo delicata questione, ma soprattutto legittima e condivisa la scelta prima che la stessa possa in qualsiasi modo essere espressa fuori da qui. San Pietro Vernotico, il suo consiglio comunale ed i suoi cittadini possono, anzi mi permetto di dire, hanno il diritto di discutere, conoscere ed esprimersi sulla posizione che sarà eventualmente posta innanzi la Presidenza del consiglio prima che ciò accada.
Lo stesso sindaco, nel rappresentarla sarebbe più forte avendo con sè il mandato, si spera, di un intero consiglio comunale.
COMUNICATO STAMPA ELISA MARIANO – PARLAMENTARE PARTITO DEMOCRATICO
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