Il tema dei rifiuti rappresenta un’emergenza cui l’Amministrazione ha il dovere di rispondere in modo responsabile e consapevole. A Brindisi il problema è avvertito sulla pelle dei cittadini, costretti a fare i conti con le cartelle Tari più care d’Italia. E’ un nodo non facile da sciogliere e occorre affrontarlo con un piano di gestione fatto di azioni chiare e puntuali. «È cronaca di questi giorni – ha detto Nando Marino, candidato sindaco per la coalizione di centrosinistra – la consegna di cartelle Tari salatissime, una batosta che arriva come un pugno nello stomaco per le utenze domestiche e non domestiche, al punto da far diventare Brindisi la città con la tariffa più cara d’Italia. La raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei solidi urbani continuano a costarci troppo, in media 308 euro all’anno a fronte di un servizio inefficiente di cui i nostri concittadini si lamentano. Questa è una ingiustizia sociale inaccettabile! È una pesantissima eredità della passata Amministrazione che rientra nella lunga lista di emergenze da affrontare. Paghiamo le conseguenze della iniqua e scellerata scelta della Giunta Consales, compresa la superficialità dell’assessore Antonio Monetti, oggi in campo con la lista Impegno Sociale a sostegno del candidato sindaco Angela Carluccio».
La comunità brindisina spende per la gestione dei rifiuti più del proprio fabbisogno. Perché? La legge fissa coefficienti di produzione dei rifiuti in base alle categorie, prevedendo un intervallo di valori e lasciando ai Comuni la scelta del coefficiente più adeguato. Brindisi si posiziona sui valori più elevati per ragioni di costo del servizio. Insomma, il Comune spende molto di più di quello che potrebbe e dovrebbe in base alla reale produzione dei rifiuti da parte dei cittadini (+97,45%). Il resto del costo è legato alla inefficienza del servizio di gestione. «E allora – ha continuato Nando Marino -, occorre mettere in campo azioni capaci di aggredire le inefficienze. Ad esempio, incentivando i lavoratori a una maggiore produttività e potenziando gli impianti del territorio, a chilometro zero, in stretto coordinamento con la Regione: la loro chiusura ci costringe a trasportare i rifiuti per il trattamento in provincia di Lecce e poi in discarica a Statte. E ancora, puntando sulla raccolta differenziata spinta e sul recupero di materia ispirato al modello europeo dell’economia circolare. Punti fermi di un settore sì complesso che però vogliamo sottrarre all’emergenza, senza conseguenze per i cittadini».
Cosa si può fare oggi? Ecco la posizione di Nando Marino: «Intanto, e parlo da cittadino e contribuente, dobbiamo, nostro malgrado, rispettare le regole e pagare la prima rata della Tari in scadenza il 31 maggio. Poi vedremo il da farsi, senza escludere la possibilità di ridurre gli importi delle successive tre rate. E’ un impegno che assumo da candidato sindaco nell’interesse di tutti i cittadini».
Fuori dall’emergenza ci sono poi le prospettive e le politiche di gestione. «Certo. Messa a regime la macchina per la raccolta e lo smaltimento – ha concluso il candidato del centrosinistra -, occorre puntare ad un duplice obiettivo: azzerare le inefficienze significa ridurre il costo fino al fabbisogno effettivo della popolazione, in linea con il principio europeo del ‘chi inquina paga’ che dovrebbe essere alla base della Tari. Vogliamo avviare un percorso che conduca alla ‘tariffa puntuale’, che significa far pagare secondo la quantità di rifiuti non riciclabili realmente prodotta; il secondo obiettivo, più ambizioso e impegnativo, è la sfida ‘Rifiuti zero’, che parte da una differenziata sempre più incisiva per arrivare al totale riciclo, recupero e reinserimento nella filiera produttiva. Significa che non avremmo più discariche e la tassa dei rifiuti non farebbe discutere. Non esistono sogni che l’impegno e il lavoro non possano trasformare in obiettivi».
COMUNICATO UFFICIO STAMPA NANDO MARINO
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