August 6, 2025

Negli ultimi 20 anni il turismo in Puglia ha vissuto una vera rivoluzione. I numeri raccontano un cambiamento profondo: gli arrivi internazionali sono triplicati, la spesa dei viaggiatori è più che raddoppiata, e il turismo è oggi uno dei settori chiave dell’economia regionale.

 

Dal 2005 al 2024 il turismo pugliese è cresciuto in maniera costante, ma è soprattutto negli ultimi cinque anni che abbiamo assistito a una trasformazione straordinaria: gli arrivi internazionali sono triplicati, le presenze dall’estero hanno raggiunto i 7 milioni e il turismo è diventato uno dei pilastri dell’economia regionale, con un impatto diretto e indiretto sul PIL del 13,3%. Si tratta di oltre 10 miliardi di valore generato, più di 220mila occupati, e una reputazione ormai consolidata nei mercati internazionali.

 

Ma se allarghiamo lo sguardo al nostro territorio, alla Valle d’Itria, alla Costa dei Trulli e a Ostuni, vediamo che questa crescita non è solo una questione di numeri. È una questione di visione.
Oggi Ostuni è il sesto comune pugliese per numero di presenze, con una crescita del +5% nel primo semestre del 2025, nonostante una minore disponibilità di posti letto rispetto ad altri comuni adriatici. Proprio questa limitazione strutturale rende ancora più significativi i risultati raggiunti. Perché dove non sono arrivati i numeri, è arrivata la qualità.

 

La cosa più importante non è il dato singolo, è la visione d’insieme. Cresce Ostuni, ma crescono anche Fasano, Cisternino, Locorotondo, Carovigno.
E crescono perché cresce l’identità collettiva di un territorio che ha scelto di investire su autenticità, qualità, cultura, natura.
Questo territorio ha saputo offrire un turismo diffuso, che ha generato benefici per tutti i comuni. Perché quando cresce il brand Valle d’Itria, quando si rafforza l’attrattività della Costa dei Trulli, tutti ne beneficiano. Ostuni, Fasano, Cisternino, Locorotondo, Martina Franca, Carovigno… sono tasselli dello stesso racconto. È tempo di archiviare, una volta per tutte, le logiche del campanile.

 

Inoltre, ciò che rende questa crescita sostenibile e intelligente è la destagionalizzazione. I dati lo confermano: è l’autunno e la primavera che stanno trainando la crescita, soprattutto grazie ai flussi internazionali. Turisti da Stati Uniti, Francia, Germania, Canada, Polonia, Argentina, scelgono sempre più spesso la Puglia nei mesi “lenti”, quelli in cui la bellezza si scopre con calma, senza fretta.

 

Possiamo tranquillizzare i profeti di sventura che diffondono preoccupazione per eventuali lievi rallentamenti nei mesi estivi. È fisiologico. Luglio e agosto sono mesi prevalentemente “italiani” e in Italia oggi il ceto medio è in difficoltà, ha meno disponibilità e tende a ridurre le spese. Ma è molto meglio avere una distribuzione regolare lungo tutto l’anno piuttosto che concentrare tutto in due mesi. È più sano per le imprese, più sostenibile per l’ambiente, più equilibrato per le comunità locali.
E allora, oggi più che mai, dobbiamo scommettere su un turismo di qualità, internazionale, accessibile tutto l’anno. Un turismo che non consuma ma che genera valore condiviso. Un turismo che parte dalle radici – i muretti a secco, gli ulivi, le masserie, i borghi bianchi – e guarda al futuro con consapevolezza, innovazione e responsabilità.

 

Ma è giusto ricordarlo: la crescita dei numeri non potrà essere infinita. Ed è per questo che oggi dobbiamo iniziare a spostare l’attenzione non solo sulla quantità, ma anche sulla qualità dei turisti che arrivano, sulla loro capacità di generare valore diffuso, di rispettare il territorio e di viverlo con consapevolezza.
Allo stesso tempo dobbiamo rafforzare e qualificare i servizi, perché l’accoglienza non si misura solo nei posti letto ma nei trasporti, nella mobilità, nella cura degli spazi pubblici, nell’offerta culturale, nei servizi digitali. La sfida è far crescere Ostuni senza snaturarla.
Dobbiamo dirlo chiaramente: non servono gare tra comuni, servono alleanze territoriali. Cresce chi sa fare rete, chi sa valorizzare la propria unicità all’interno di un sistema. E questo, oggi, è il modello Ostuni.
Ostuni c’è.

 

Comunicato stampa dell’Amministrazione Comunale di Ostuni

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