Sono disponibili i dati ufficiali di arrivi e presenze dell’anno 2013 relativi alle strutture turistiche ricettive della Regione Puglia e in Provincia di Brindisi.
Doverosa come ogni anno l’analisi comparativa con i dati degli anni precedenti per tracciare le somme del 2013 e le linee guida per il 2014 2015 per regioni, province e comuni turisticamente rilevanti.
Ecco dati e raffronto:
La PROVINCIA DI BRINDISI nel 2013 continua a crescere come da 5/6 anni a questa parte in maniera continuativa:
Arrivi pari a 352.526 turisti (suddivisi in 270.196 italiani e 82.330 stranieri)
Presenze pari a 1.521.241 turisti (suddivisi in 1.170.714 italiani e 350.527 stranieri)
Paragonando quanto sopra ai dati del 2012, si registra un bel salto in avanti per la nostra provincia con +11,56% di arrivi e ben +12,74% di presenze, ovvero 171.951 presenze in più.
Il trend, peraltro, è ricalcato dall’intera Regione Puglia ma la perla più in crescita resta la piccola provincia di Brindisi, la sua costa e il suo entroterra che va dalla Valle d’Itria alla parte sud più vicina al salento leccese.
In termini economici questo significa oltre 17.000.000 di € in piu’ quale saldo della bilancia tra comuni che aumentano e comuni che peggiorano le loro “performance” turistiche nel settore delle spese per ospitalità e quello per servizi annessi (bar, ristoranti, prodotti tipici, benzinai, tabacchi etc).
E vediamolo il dato aggregato per singoli comuni (clicca qui per il report in formato pdf disaggregato comune per comune):
I MIGLIORI COMUNI
Fasano e Ostuni
Registrano da sole oltre 912.000 presenze (quasi il 60% dell’intero territorio provinciale) ed entrambe rispetto al 2012 sono cresciute anche in arrivi turistici (Fasano +15,41% e Ostuni +12,88%) sono loro le regine del turismo provinciale e sono noti i motivi del loro successo:
Per Fasano è indubbiamente l’offerta di qualità proposta da masserie e agriturismi: una vera risorsa per tutta la provincia e tutta la regione.
Qui 85.260 presenze in piu’ pesano e valgono molto di piu’ che in qualsiasi altro posto dell’intera Regione Puglia, non a caso nel territorio fasanese si è magicamente raccolta la più alta concentrazione di 5 stelle e 5 stelle lusso dell’intera puglia: almeno 15/18.000.000 di euro in piu ricaduti su questo territorio rispetto al 2012.
Si tratta di un modello turistico intelligente e ben distribuito durante l’anno da aprile a ottobre con quasi il 50% delle presenze frutto di stranieri ad alta capacità di spesa.
Ostuni, pur rappresentando un modello di turismo più “popolare”, va considerata comunque una delle città più visitate di Puglia e d’Italia e rimane, quindi, un attrattore turistico molto potente anche per il turismo che stanzia nella stessa Fasano o nelle città e provincie limitrofe.
Ostuni, inoltre, vanta un offerta praticamente infinita di bar, pub, locali, e ristoranti sia nel centro storico, sia sulle marine che, infine, nelle campagne: tutto ciò ne fa un indubbio gioiello del nostro turismo provinciale.
Senza dimenticare che, negli ultimi anni, Ostuni ha saputo anche migliorare la propria offerta turistica: oltre gli storici e frequentatissimi campeggi e’ nato un nuovo 5 stelle, sono stati realizzati nuovi hotel 4 stelle, e’ arrivata una stella michelin per la ristorazione che cerca di riqualificarsi e staccarsi dal modello “troppo turistico” fin qui perseguito. E poi, la riserva marina ben gestita, il parco museo etc…
A Ostuni, casomai, il problema piu grosso è la fortissima concentrazione del turismo nei pochi mesi estivi di residenti e di tursiti di passaggio, che senz’altro ne penalizza la capacità e spesso limita l’offerta dei servizi all’altezza del nuovo turismo pugliese, fatto sempre più di stranieri, più ricercato e piu’ internazionale, anche nei canoni di valutazione.
Carovigno:
Seppur “solo” terza nella classifica provinciale di arrivi (53.727) e presenze (347.017), Carovigno, dal 2012 al 2013, ha saputo incrementare di ben il 45,28% gli arrivi e del 39,72% le presenze.
U ottimo risultato che porta sul territorio del comune ben 100.000 presenze in più, pari a circa 5/6.000.000 di euro di fatturato in più per il comparto diretto (agriturismi, bb e hotel) e ovviamente una cifra aggiunta simile nelle casse delle attività correlate (bar, ristoranti, prodotti tipici, benzinai, tabacchi etc) per un totale di quasi 10.000.000 di euro in piu distribuiti nel territorio della città del Castello Dentice di Frasso e della Riserva marina di Torre Guaceto, assolutamente non male in tempi di crisi.
Cisternino:
Con un aumento di quasi il 10% delle sue presenze nelle sue strutture turistiche (ben 42.500 nel 2013 ovvero +3.735 sul 2012), Cisternino si conferma una delle regine della Valle d’Itria.
Nonostante un lieve calo di arrivi (-502), uno tra i più bei borghi d’Italia, è riuscito a recuperare e ottimizzare con le +3.735 presenze guadagnate ed ha portato quasi 600.000 euro di redditivita’ in piu’ rispetto al 2012 nelle casse degli operatori e dei cittadini.
Anche qui quasi il 50% degli ospiti delle divere tipologie di strutture ricettive sono risultati essere stranieri.
I PEGGIORI COMUNI
Ceglie Messapica:
Purtroppo quella che una volta era considerata una delle regine nascenti del turismo della valle d’itria e la regina indiscussa dell’enogastronomia provinciale e non solo, ha subito la peggiore battuta di arresto dell’intera provincia: -35,75% di arrivi e -26,54% di presenze rispetto al 2012.
Dopo anni di incrementi a doppia cifra, quello del 2013 è un dato obiettivamente preoccupante, che con queste percentuali di decremento evidentemente richiama un problema di sistema, della capacità di essere attrattiva.
Ceglie ha perso in un sol colpo quasi 6.000 presenze. Nel 2012 nei suoi hotel, agriturismi, bb, affitacamere, trulli e masserie si erano registrate quasi 22.000 presenze, frutto di un incremento quasi costante dal 2006/2007 in avanti; nel 2013, però, le presenze si sono fermate a 16.020 ovvero quasi 6/700.000 € in meno di risorse rilasciate su questo territorio dai turisti.
Il dato negativo è in netta controtendenza rispetto al dato provinciale e regionale. Un vero peccato per la bella cittadina messapica che, nel tempo, si era costruita una una identità precisa puntando sull’enogastronomia di qualità, la tranquillità del centro storico e della campagna, gli eventi enogastronomici e culturali costanti durante l’anno.
Unica nota positiva resta il settore della ristorazione che riesce ancora invece ad attirare ai propri tavoli anche i turisti che soggiornano nei comuni e province limitrofe. In pratica si potrebbe dire che chi dorme a Ostuni, Fasano, Carovigno e Cisternino (ma nache ad Alberobello e Martina) prima o poi va a mangiare a Ceglie Messapica. Ma questo vecchio refrain non può più bastare, vista l’enorme crescita di offerta di posti letto e le prestigiose offerte stanziali (masserie, trulli, bb nuovi hotel e ospitalità diffusa) che rischiano il collasso perché costituiscono un sistema sovradimensionato rispetto alla domanda.
San Vito dei Normanni:
La città sita nell’alto salento perde significativi pezzi del suo turismo nel 2013 rispetto al 2012 con -3.010 arrivi e -5.705 presenze.
Anche qui un sistema che va certamente in crisi nonstante l’incremento significativo di nuovi hotel e posti letto nati negli ultimi 5 anni.
In questo caso, però, la tipologia di turismo è prevalentemente di affari e di lavoro e, quindi, soffre molto più di altri la crisi stringente dell’economia di tutta l’italia.
IL CASO BRINDISI
Una nota a parte merita la città capoluogo di provincia.
Brindisi, nonostante sia il centro più popoloso e infrastrutturato (aeroporto, stazione ferroviaria, porto turistico e commerciale) e nonostante abbia il polo industriale e chimico tra i maggiori dell’intera regione, registra un calo di presenze del -6,73%.
A questo dato, però, fa da contraltare un incremento del +3,58% degli arrivi.
Insomma: a Brindisi arrivano più persone ma dormono per meno giorni.
E da questa crescita di “presenze uniche” che bisogna ripartire per ripensare e rilanciare il sistema turistico.
Magari, approfittando – sin dai prossimi mesi – dello splendido nuovo lungomare che costituisce un indubbio fiore all’occhiello per questa città, e puntando sull’offerta enogastronomica e culturale. Inoltre si potrebbe finalmente realizzare una ricettività più diversificata per qualità e luoghi (si pensi, ad esempio, alle potenzialità non sfruttate della litoranea a nord del capoluogo sul quale si punta con un nuovo Piano della Costa) o ancora si potrebbe puntare sulla ri(scoperta) di alcuni “gioielli” ancora poco sfruttati turisticamente (come – ad esempio – i chiostri ed i tempietti di sicuro fascino e pregio ma di poca notorietà tra gli stessi brindisini).
Questi i dati offerti a Brundisium.net dal Centro Elaborazione Dati del Consorzio Turistico Apulia.
“Come sempre – scrivono dal consorzio – le nostre valutazioni sono basate sui dati certificati dalla regione puglia e dall’istat e vogliono essere un momento di riflessione per imprenditori e amministratori pubblici del territorio.
La nostra provincia fortunatamente va nel complesso molto bene e sta riuscendo a cavalcare l’ondata positiva del turismo straniero e qualificato che si sta sempre più rivolgendo alla nostra regione”.
fonte: regione puglia, ufficio statistica, pugliapromozione, osservatorio del turismo http://www.agenziapugliapromozione.it/portal/web/guest/osservatorio-del-turismo
elaborazione: consorzio turistico apulia, via tor pisana 102 brindisi
mail: apuliaturismo@gmail.com
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