… ed M., mio figlio, oggi non è tornato da scuola …
ci aveva già avvisati …
Pà, Mà, non torno, abbiamo mille cose da fare …
stranamente stamattina è uscito per tempo portando con se la sua inseparabile chitarra …
per l’occasione ha indossato un vestito grigio, un gilet ed una mia cravatta … M., al suo ultimo anno di liceo, vuole festeggiare questa giornata nel migliore dei modi …
forse sente già la fine di qualcosa , sa che un ciclo si sta chiudendo, forse inizia a concepire la fretta del tempo … forse …
ma comunque non sa che ricorderà questi anni come i più belli della sua vita … inutile dirglielo …
in casa oggi io e mia moglie siamo obbligati a restare reclusi in cucina per tutto il pomeriggio perchè invece L., mia figlia, deve prepararsi per questo evento assieme a Miriam e Federica ed è tutto un docce che scorrono, phone che soffia a più non posso, sentori di deodoranti e di profumi, trucchi improvvisati e tacchi improponibili …
sembra debbano recarsi al ballo delle debuttanti di Vienna … …
è “La notte dei Licei Classici” … è il Classico “Pride” …
l’orgoglio e la rivalsa dell’ultima trincea contro lo strapotere di Technè …
il tentativo estremo di frenare …
di sottrarsi alle mille tecnologie che oramai, ognuna in modo autonomo, operano per trasformarci in ciò che non siamo …
i ragazzi forse lo intuiscono soltanto, sicuramente non hanno letto sull’argomento le riflessioni di Severino, di Ricolfi o di Galimberti, ma, per ora, tanto basta …
forse per loro è solo la risposta al tentativo comune di essere etichettati come appartenenti ad una scuola inutile e vecchia …
di essere catalogati in una categoria oscillante fra il nerd e lo snob … forse è il loro modo di ammettere che in fondo queste materie che rubano tanti pomeriggi, loro le amano e non potrebbero più farne a meno, non lo so, ma so che questo orgoglio l’anno scorso c’era e si respirava …
chissà quest’anno … ma penso di si …
da ciò che ora vedo penso proprio di si …
l’esterno della scuola è tappezzato da decine di fiammelle e di torce che rendono questo angolo di estrema periferia cittadina un po’ Valtur e un po’ castello medioevale …
è un’accoglienza attenta e la cosa mi piace ancor di più in questa città sempre sciatta e trasandata …
ancora fuori dal cancello d’ingresso due giovanissimi mi offrono il programma …
dico che seguirò tutto e che sono un ospite esigente …
parliamo un po’ …
lei, poco più di una bambina, si esibirà fra poco nei panni di Dante e mi sollecita ad andarla a vedere, lui frequenta il seminario …
sono sorridenti e felici … ne sono già contagiato … all’ingresso della scuola due ali di ragazze mi accolgono con sorrisi e saluti … riconosco Giulia, Carla, Astrid … sono tutte bellissime ed eleganti …
c’è il tavolo per le firme dei visitatori e le ragazze sono gentili e ferme nel richiedere la firma ad ognuno di noi …
sono truccate col gusto e la sapienza delle grandi occasioni … di M. ed L. nessuna traccia ma non li cerco nemmeno, saranno qui da qualche parte in questo piccolo universo festaiolo e celebrativo …
l’atrio è già pieno … buonasera professoressa, buonasera professore … si, è bello, davvero bello … si, sono bravi … si, questi ragazzi sono davvero bravissimi … per questa sera i miei ragazzi, i nostri ragazzi, sono i loro ragazzi, senza distinzioni e senza classifiche … sono il loro orgoglio e vogliono che ciò sia chiaro …
è chiaro professoressa, è chiaro … e come no … si vede da come sorride …
iniziano le performance dei ragazzi e i loro genitori si riconoscono dagli sguardi ansiosi e attenti …
alcuni si guardano attorno come a proteggere la propria prole da brutte figure per probabili performances scadenti ma non è quello l’animo giusto … stasera non c’è spazio per classifiche e per premi …
non ci sono presenze più o meno marginali … i ragazzi sono tutti bravi e uniti … non ci sono attori, ballerini, musicisti o hostess di sala …
ci sono Eloisa e Pamela che mi illustrano vecchi marchingegni parlando di energia statica e dinamica come fosse il loro pane quotidiano per l’orgoglio della professoressa Marini …
ci sono due ragazzi che con attenzione paterna seguono le spiegazioni che Angelo cerca di dare invitandomi a riconoscere nei microscopi l’escherichia coli e lo staphilococco per la gioia della professoressa Anelli …
c’è Marco con Gianluca e Giada che in un video giocano all’apprendista stregone con problemini di matematica …
che belli … che bravi …
bravi anche se la matematica non sarà mai il loro mestiere …
la loro gioventù ed il loro entusiasmo forse hanno qualcosa di contagioso se è vero che nonostante le mie infinite sigarette mi ritrovo a fare e rifare le scale per il primo piano per non perdermi nessuna performance, per vedere tutto, per dare soddisfazione a tutti questi ragazzi per bene …
… i corridoi sono un via vai di genitori, di prof sorridenti e di ragazzi elettrizzati …
Corrado è elegantissimo in un abito nero con papillon bordeaux, gran gusto … Carlotta ha una sua eleganza dark che ci sta benissimo …
Anna e Cristinaaa sorridono e seguono tutto con attenzione …
Martina è radiosa e attenta come sempre …
Giulio è un mattatore e cambia abito a seconda del pezzo in cui è chiamato … Federica è tanto contenta che balla da sola sulle note di Saturday Night fever …
Livia è felice e sorridente affianco ad un tizio con la chitarra a tracolla …
… su un tavolo le ricette di Apicio e gli ingredienti usati nell’antica Roma … ova, lactantia, piper … dei ragazzini si ingegnano a spiegarle con dovizia di particolari … la professoressa Monteverdi può ritenersi soddisfatta …
sono tutti ragazzi sani e capaci che cercano di divertire e di divertirsi, di parlare ed ascoltare, come sempre, in fondo, forse, di capire e di farsi capire …
Nazarena suona con maestria ed attenzione il sax mentre si apre il buffet, le ragazzine che interpretano Medea, Elena e Penelope in un talk show ideato dalla professoressa Vergine entrano con passione nella parte, … c’è la regia occulta, sapiente, attenta della prof Franco …
… sembra una serata frenetica fino a quando Marcella incanta la serata … sono le note del lamento di Didone di Purcell … quando giacerò nella terra, possano i miei errori non turbare il tuo animo. Ricordami, ricordami, ma dimentica il mio destino! … anche i ragazzi ne restano ammutoliti … una ragazzina balla sul palco mimando il dolore della sfortunata regina … qualcosa di miracoloso sta succedendo …
questi ragazzi maneggiano microscopi, provette, nuove tecnologie e calcoli con la stessa disinvoltura con la quale studiano ed approfondiscono le passioni umane, le virtù, gli eroismi e le miserie dell’uomo ..
sarà anche un pensiero debole ma mi piace accarezzarlo …
anche guardando l’impegno e la passione di Giorgio che ha trovato il tempo per affiancare lo studio del viaggio di Ulisse allo studio del viaggio nei nuovi services per la regia e l’illuminazione della serata …
è già tardi ed il Liceo è ancora pieno di genitori, professori ed alunni … la serata si chiuderà in contemporanea in tutta Italia con la lettura di alcuni versi dell’Iliade … per noi, qui a Brindisi c’è Francesca Danese … bella, brava, elettrizzante, drammatica …
mi colpisce un verso …
e il fatto seguirà le mie parole …
c’è concretezza in questa scuola … magia e concretezza così come mi dice esausta la professoressa Fedele a fine serata …
magia mi ripete …
ci credo …
le dico che lo scriverò…
è soddisfatta, stanca, contenta …
è una brava prof …
come lei tutti i docenti di questa scuola oggi hanno ritrovato il loro orgoglio … e anch’io …
orgoglioso di aver scelto questa scuola per i miei figli …
caspita … i miei figli!!! …
ah, menomale ci sono … L. è qui vicino a mia moglie e M. chiuderà la serata con dei pezzi musicali per la voce di Francesca …
li trovo bravissimi ma non ho la sufficiente distanza affettiva per valutarli oggettivamente …
la voce di Francesca e le note della chitarra di M. mi sembra che siano i giusti suoni per chiudere in bellezza questa serata di magia …
ora è passata mezzanotte … non mi sento stanco … tutta questa gioventù è davvero contagiosa … andando via ad ogni ospite viene regalato un fogliettino chiuso come una piccola pergamena … lo prendo da un cesto tenuto da due ragazzine con lo sguardo furbo … il mio dice così … la giovinezza di tutti è un sogno, una forma di follia chimica … ed è un pensiero di Francis Scott Fitzgerald … mi sta bene … ad ognuno il suo .. all’improvviso sento tutta la stanchezza … tutti i miei anni, tutto questo venerdì infinito e bellissimo, stancante, estenuante, elettrizzante, commovente … per me è già troppo … sto in piedi dalle sei … al prossimo anno!
P.s. Mi scuso per non aver nominato tutti i docenti e tutti i ragazzi ma …non ce l’ho proprio fatta … grazie a tutti.
Apunto Serni
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