May 10, 2025

Anche a Brindisi, come nel resto dell’Italia, resta confermato il “NO DELIVERY DAY”.
Pertanto il GRUPPO RIDER BRINDISI, invita tutti i cittadini a NON EFFETTUARE ORDINI VENERDI 26 MARZO, per non rischiare di perdere l’ordine o riceverlo con molto ritardo e freddo.
Si invitano anche i ristoranti aderenti alle piattaforme on-line di non accettare ordini, per non rischiare di non poterlo consegnare.

Lo sciopero è sostenuto dalla CGIL NIdiL BRINDISI che cosi scrive in un comunicato stampa firmato da Antonio Macchia )Segretario Generale CGIL Brindisi) e Luciano Quarta 8Segretario Generale NIdiL Cgil Brindisi)
“Nessuno ordina, nessuno consegna. Uno sciopero per dire no all’accordo pirata stipulato da Ugl e Assodelivery, per chiedere l’applicazione del contratto nazionale di lavoro, per la sicurezza. E poi per quei diritti che dovrebbero spettare a tutti: malattia, maternità, rappresentanza sindacale e tutto ciò che rende un lavoro dignitoso. E mentre le app annunciano che faranno ricorso contro i verbali dell’ispettorato del lavoro che impongono l’assunzione di 60mila fattorini, proprio noi insieme ai riders facciamo appello ai clienti: sosteneteli anche voi, Il 26 marzo non ordinate tramite app!
Dopo lo sciopero di Amazon, Venerdì ci sarà quello dei Riders di tutta Italia e i Riders di Brindisi aderiscono convintamente. Una settimana importantissima per il mondo del lavoro e il movimento sindacale del nostro Paese perché a scioperare, a chiedere migliori condizioni di lavoro e di vita sono i lavoratori di aziende multinazionali, aziende che in nome della modernità fanno profitti milionari (pagando tasse ridicole) sulla pelle dei lavoratori.
Da parte nostra siamo con i tanti lavoratori di Amazon che con coraggio hanno deciso di incrociare le braccia, sapendo di avere un contratto in scadenza e sapendo che solo lottando si può migliorare la propria condizione.
Ora sarà il turno dei Riders che di contratto e diritti non ne hanno proprio e già le piattaforme ed i loro algoritmi si stanno industriando per penalizzare chi rivendica di poter lavorare dignitosamente.
Il 26 marzo alle 11:00, nel rispetto delle normative sul contenimento della pandemia da Covid19, saremo al loro fianco all’iniziativa sul piazzale Brin Park nei pressi di McDonald’s.
Per questo il motto di tutti il 26 Marzo deve essere #IoNonOrdino!”

 

 

Anche la Uiltemp di Brindisi sostiene lo sciopero dei riders. Scrive il Segretario territoriale Mimino Zuccaro:
“Dopo l’autorevole e convinto impegno Confederale e di categoria, a livello nazionale, regionale e territoriale, e le varie sentenze dei tribunali di tutta Italia che hanno riconosciuto le pessime condizioni in cui lavorano i riders o, meglio i ciclo/fattorini per dirla in italiano, il 26 marzo è prevista la prima giornata nazionale di mobilitazione per sostenere e rinvigorire la vertenza dei lavoratori di questo settore. L’obiettivo dichiarato: la richiesta di essere riconosciuti come lavoratori dipendenti assunti con contratto di lavoro subordinato con tutti i diritti e tutele previste, normative ed economiche. Iniziative di protesta e di solidarietà sono già avvenute in tutta Italia coinvolgendo i cittadini, invitati dai lavoratori a non usufruire del servizio in quella data. Una occasione per dimostrare l’attenzione che meritano e la necessità che, finalmente, sia riconosciuta e contrattualizzata la loro attività.
La UILTEMP nazionale, di Puglia e di Brindisi partecipano e sostengono la validità dell’iniziativa mettendo in evidenza che situazioni del genere devono essere assolutamente affrontate e organizzate, anche alle luce di altri preoccupanti episodi spontanei e senza regole che si stanno manifestando, in particolare in questo periodo di maggiori restrizioni e confinamento causato dalla pandemia, nel settore di distribuzione porta a porta con iniziative a macchia di leopardo, in libertà e senza nessun controllo messe in atto da pizzerie, ristoranti che utilizzano improvvisati riders per la consegna a domicilio di ordini fatti da cittadini inconsapevoli ed impossibilitati ad uscire da casa. Rivolgiamo un appello alle Istituzioni, nonché alle organizzazioni datoriali di categoria, anche locali, di ascoltare le nostre istanze, sorvegliare questa forma di consegna “fai da te”, molto azzardata e fuori da ogni normativa regolamentata”.

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