“Prendo atto dalla stampa del documento sulla Tap messo a punto dalla segretaria provinciale del Pd di Brindisi, nel corso della riunione alla quale, per impegni istituzionali, non ho potuto partecipare. Nè il segretario nè alcun componente della segreteria, all’indomani della riunione, mi hanno informato del documento chiedendo anche la mia firma che avrei apposto volentieri, esprimendo il documento una linea da me più volte espressa negli scorsi mesi, in maniera forte e chiara, come testimoniano diverse interviste, lanci di agenzie di stampa e anche una lettera aperta al presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna.
L’ultima volta che mi sono espresso sulla Tap, è stato lo scorso 7 gennaio, nella prima riunione del Gruppo Pd del 2014, durante la quale ho evidenziato la necessità che il Partito democratico non parli cento lingue, che non bisogna ridurre la questione a una lite tra Lecce e Brindisi, e soprattutto che bisogna trovare un luogo politico in cui confrontarsi seriamente sulla questione, chiamando in causa anche il governo nazionale al quale sottoporre una sintesi delle proposte del Pd.
Risale a ottobre, invece, la lettera in cui chiedevo a Introna che la Regione ascoltasse tutti i rappresentanti del territorio brindisino: i sindaci di tutti i Comuni, la Provincia, le associazioni di ambientalisti, i rappresentanti dei cittadini, i medici e i biologi. Perchè per me, l’approdo della Tap a Brindisi, legato o meno alla riconversione della Centrale Federico II, ha sempre richiesto un’ampia e attenta riflessione con tutto il territorio coinvolto. Come ho avuto modo di sottolineare più volte, sono fortemente impegnato a impedire che tutto il brindisino diventi la ‘pattumiera d’Italia’.
Per quanto mi riguarda, sulla Tap non è in gioco il consenso elettorale ma il futuro dell’ambiente e la salute dei cittadini. Per questo ho sempre criticato i rappresentanti delle diverse forze politiche che si improvvisano esperti di ingegneria, scienze naturali, meccanica e chimica. Una decisione come quella che riguarda la Tap, non può essere fondata su opinioni di politici che, sulla base dei propri studi, riconoscono l’utilità e la non pericolosità del progetto. Ma serve un’attenta valutazione di comitati scientifici al fine di poter discutere, valutare e condividere ogni decisione, sulla base di precisi e attendibili studi, con tutta la comunità Brindisina”.
COMUNICATO STAMPA GIUSEPPE ROMANO – CAPOGRUPPO PARTITO DEMOCRATICO ALLA REGIONE PUGLIA
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