Al di là del prestigioso poker di vittorie, ciò che rende orgogliosi di questa Happy Casa Brindisi è senza dubbio la classifica. Vedere la formazione di coch Vitucci alle spalle di due corazzate come Milano (14) e Venezia (12), in compagnia a quota 10 di un’altra corazzata come Avellino e la sorprendente Cremona di Meo Sacchetti rende i tifosi e gli addetti ai lavori orgogliosi di quanto fatto finora. I biancoazzurri sono davanti a formazioni del calibro di Bologna e Varese (entrambe a quota 8), Sassari (6), la stessa Brescia (battuta ieri) che con Reggio Emilia e Torino è a quota 4 mentre Trento è desolatamnte ultima a quota 2.
Chi lo avrebbe mai detto dopo 7 giornate di campionato. D’accordo la buona pre season, condita dalle dieci vittorie consecutive lasciava ben sperare, ma la vera prova di forza, nonostante la sconfitta, questa Happy Casa l’ha fornita all’esordio al Forum di Milano, dove nonostante la netta superiorità dell’avversario non si è fatta nè intimorire e nè schiaccire. Anzi. E così oggi si parla di Brindisi come la formazione rivelazione del campionato, di una squadra tutta cuore e grinta capace di lottare su ogni pallone, che con caparbietà e determinazione va sotto nel punteggio, poi rimonta, va avanti, riesce a soffrire e stringere i denti e alla fine vincere. Esattamente come è accaduto nelle ultime due partite ovvero la trasferta di mezzogiorno a Torino e ieri in casa contro Brescia.
In tutto questo, al di là della bontà del roster costruito in estate dal nuovo direttore sportivo Simone Giofrè, l’artefice di questo miracolo è senza dubbio coach Frank Vitucci. Un allenatore abituato a lavorare duro in palestra, a trasmettere calma e fiducia alla squadra durante le partite, a metterci la faccia quando le cose non vanno e al tempo stesso ad esaltare il suo gruppo quando le cose vanno per il verso giusto mantenendo sempre un atteggiamento equilibrato.
I tifosi avevano già avuto modo di apprezzare il suo lavoro lo scorso anno quando, con una squadra non costruita da lui, con un paio di aggiustamenti in corsa, riuscì a portare Brindisi ad una salvezza quasi insperata.
In questa stagione, invece, nonostante questa Happy Casa non sia ancora una squadra al top, essendo stata ricostruita per l’ennesima volta ex novo, lo zampino di Vitucci si nota e come.
Ancora manca qualcosa, specialmente in alcune scelte offensive spesso azzardate fuori ogni logica, che portano in più di qualche caso ad esporre la Happy Casa Brindisi al contropiede. A volte al gioco di squadra prevale l’uno contro tutti, ma in queste ultime partite i biancoazzuri stanno trovando i giusti equilibri e i risultati raggiunti sono la dimostrazione di ciò.
In sostanza, nonostante una classifica che non ha bisogno di commenti, non oso immaginare dove potrà arrivare e cosa potrà fare questa squadra quando avrà raggiunto i giusti equilibri tecno-tattici, considerato che ci sono giocatori che, a differenza di altri, non si sono ancora inseriti al cento per cento e continuano a faticare.
Intanto da qui alle prossime otto partite che potrebbero decretare l’ingresso di Brindisi alla Final Eight di Firenze di Coppa italia, in programma dal 14 al 17 febbraio 2019 al Mandela Forum, il calendario dice che i biancoazzurri andranno a Varese, ospiteranno Reggio Emilia, saranno ospiti di Venezia, avranno un doppio turno casalingo con Bologna e Cremona, si recheranno a Trieste, ospiteranno Avellino e chiuderanno il girone di andata a Trento.
Sognare non costa nulla, del resto nella stagione 2013/2014 Brindisi fu campione d’inverno.
di PIERPAOLO PILIEGO
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