July 14, 2025

Undici sconfitte consecutive, cinque giocatori infortunati, un allenatore che ha preso il Covid alla vigilia del suo debutto e, prima di lui, si era ammalata addirittura l’intera rosa.

“La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo – e spesso prende anche la mira”. Nella sede della New Basket Brindisi, sponsorizzata Happy Casa, il famoso aforisma di Roberto “Freak” Antoni è risuonato spesso negli ultimi 40 giorni.

Cosa altro fare per invertire la rotta e tentare di battere la gigantesca dose di sfortuna che ha deciso di accanirsi contro la squadra? La risposta, tra il serio ed il faceto, è stata quella di sostituire la stella che campeggia nel logo societario con un immagine amuleto.

In breve tempo è stato lanciato un sondaggio sottoponendo ai tifosi quattro alternative: un corno, una staffa di cavallo, le corna, un corno all’interno di una staffa di cavallo. A stragrande maggioranza ha prevalso la classica mano che fa il gesto delle corna (nella sua forma con due dita, indice e mignolo alzati).

La nuova versione del logo, svelata alla vigilia della partita infrasettimanale di Europe Cup, è stata inizialmente criticata da qualche tifoso “purista”. Ma, crediate o no alle coincidenze, la mossa ha avuto un effetto immediato: la squadra ha vinto la sua prima partita dopo mesi, battendo per 82-69 gli estoni del Kalev Cramo.

La vittoria di Coppa è stata una grande soddisfazione per i tifosi ed un sospiro di sollievo per la società. Adesso si guarda al futuro con maggiore fiducia; la speranza è che la squadra possa continuare a vincere anche nelle prossime partite.

Ovviamente il segreto del primo successo è il netto miglioramento del gioco di squadra, ma mai mettere limiti alla provvidenza, nemmeno quando fa capolino sotto forma di scaramanzia.
Per questo la società ha deciso che lo scudetto non si cambia. Sulle pagine societarie campeggeranno le corna. Almeno fino alla gara di Trento, in programma sabato prossimo.

E se fosse proprio quel simbolo di fortuna e protezione ad incarnare lo “sliding door” di una stagione nata decisamente male?
Potrà non essere vero, ma perché sfidare la sorte?

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