“Vertenza ENI-VERSALIS” è all’oggetto di una lettera aperta inviata da Massimo Di Cesare, Segretario Generale della CGIL di Brindisi, al Presidente Regione Puglia Michele Emiliano, al Presidente SEPAC Leo Caroli, al Prefetto di Brindisi Luigi Carnevale, al Presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Lippolis.
Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:
Carissimi,
in questi giorni siamo stati sollecitati dai lavoratori e dalle nostre RSA/RSU rispetto a quanto sta accadendo nel Petrolchimico, non solo per la vertenza ENI-VERSALIS, ma anche agli sviluppi della filiera della chimica (es. Basell).
Relativamente all’accordo da noi non sottoscritto, con la presente chiediamo la verifica del Protocollo nella parte relativa al progetto di riconversione di GIGAFACTORY per comprendere se il suddetto progetto è stato attivato concretamente e a che punto sono le relative
richieste/autorizzazioni.
Tenuto conto che Regione Puglia ha evidenziato una serie di questioni direttamente al MIMIT, di cui non abbiamo conosciuto gli esiti, a tutela di tutti i lavoratori coinvolti, diretti, indiretti, con contratti precari, a tempo determinato e in somministrazione, chiediamo a Regione Puglia di costruire una banca dati che consegni a tutte le parti coinvolte la “platea storica” dei lavoratori impegnati ante 10.03.2025.
Infine, abbiamo appreso dalla stampa (Il Sole 24 Ore del 9/7/2025) che il Commissario al Mercato Unico UE Stéphane Séjourné, ha evidenziato come Bruxelles stia sostenendo il Piano d’Azione che tra le altre cose evidenzia l’importanza della chimica di base e addirittura prevedono investimenti per preservare i cosiddetti Steam Crackers che risultano obsoleti.
Paradossale se pensiamo che lo stabilimento di Brindisi era quello più performante d’Europa.
Questa contraddizione ci permette di rilanciare una nostra richiesta nei confronti di Regione Puglia basata sulla ricerca di operatori internazionali interessati ad acquistare l’intera filiera.
L’industria chimica di base è un asset strategico per l’autonomia produttiva dell’Unione Europea.
Nel Piano d’Azione Europeo per l’Industria Chimica(COM(2025) 530) la Commissione Europea riconosce apertamente:
• la perdita del 10% della capacità europea di cracking dal 2021,
• il rischio concreto di chiusura degli impianti rimanenti, giudicati spesso obsoleti o non competitivi,
• la necessità urgente di mantenere e modernizzare la produzione critica nell’UE, a partire dai cracker a nafta.
Inserire Brindisi nell’Alleanza per i Prodotti Chimici Critici.
La Commissione ha annunciato la creazione (Q4 2025) di un’Alleanza strategica UE per mappare e salvaguardare le capacità produttive essenziali.
Brindisi sia riconosciuta come “sito chimico critico europeo” per la sua rilevanza strategica e l’alta esposizione al rischio di dismissione.
La chiusura di Brindisi non è un destino inevitabile: sarebbe una scelta politica. Le istituzioni europee stanno finalmente riconoscendo il valore strategico della chimica di base e offrono strumenti concreti. Ora tocca al Governo italiano muoversi con decisione, affiancato da una pressione forte e organizzata dei lavoratori e delle comunità locali.
La CGIL chiede impegni pubblici, risorse immediate e un cambio di passo, per evitare che l’Italia esca dalla mappa industriale della chimica europea.
In attesa di un Vostro riscontro cogliamo l’occasione per salutarVi fraternamente.
Il Segretario Generale
Massimo Di Cesare
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