A Brindisi esplode la polemica sulle fototrappole. Nonostante l’appalto con Teknoservice – e il precedente con AVR – dovrebbe garantire alla città una dotazione gratuita di centinaia dispositivi per contrastare l’abbandono dei rifiuti, il Comune ha deciso di stanziare 72mila euro per due anni per installarne appena 5 mobili e 9 fisse.
Una scelta che sta sollevando forti critiche, sia dalle opposizioni sia dalla stessa maggioranza.
L’ex sindaco Riccardo Rossi (Alleanza Verdi e Sinistra – Brindisi Bene Comune) ha denunciato il paradosso:
“Teknoservice, come da capitolato e offerta migliorativa, deve fornire 50 fototrappole e gestirle. L’azienda lo ha confermato in commissione. Eppure il Comune bandisce una gara da 72mila euro per pochissimi dispositivi. Perché?”
Rossi ha chiesto chiarimenti ufficiali all’assessore all’Ambiente Livia Antonucci e ai dirigenti, senza ricevere risposte.
Dubbi arrivano anche dalla maggioranza. Roberto Quarta, presidente della commissione Ambiente, ha lasciato la seduta lanciando un duro monito:
“Serve un’azione di controllo più decisa. Altrimenti sarebbe meglio dimettersi”.
Ancora più netto il consigliere Mario Borromeo, che ha ricordato come l’offerta tecnica della precedente ditta AVR prevedesse 60 fototrappole gratuite:
“Segnalai questa clausola già nel novembre 2024. Se non sono state installate, il Comune avrebbe dovuto sanzionare il gestore. Invece oggi spendiamo soldi pubblici per qualcosa che era già dovuto, mentre la TARI resta insostenibile”.
La vicenda si inserisce in un quadro più ampio di criticità nella gestione del servizio. Teknoservice, entrata in servizio il 15 giugno, è stata convocata in commissione anche per discutere dei problemi nella raccolta e del lavaggio delle strade. Intanto, la raccolta differenziata è scesa al 43-44% nei mesi di maggio e giugno, segno che il sistema di controllo e prevenzione degli abbandoni funziona poco o nulla.
La questione delle fototrappole rischia di diventare un caso politico proprio alla vigilia dell’importante consiglio comunale sulla Bms.
Se le clausole contrattuali di AVR e Teknoservice fossero state applicate fino in fondo, Brindisi avrebbe già oltre 100 dispositivi operativi senza costi aggiuntivi.
Invece, oggi il Comune annuncia una spesa di 72mila euro. E i cittadini, ancora una volta, pagano due volte. E salato. Come si accorgono in queste ore molti utenti che stanno ricevendo i bollettini Tari.
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