August 7, 2025

Nel pomeriggio di oggi – 6 agosto – il Ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha risposto ad un Question Time nella Camera dei Deputati proposto dall’on. D’Attis sul tema «Iniziative di competenza in ordine alle manifestazioni d’interesse per la reindustrializzazione sostenibile delle aree di Cerano a Brindisi e di Torrevaldaliga a Civitavecchia».
Nel suo intervento il Ministro ha ricordato che la cessazione della produzione di energia con carbone è obiettivo previsto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e Clima e che il rinvio del phase out non significherà rimessa in esercizio delle Centrali di Brindisi e Civitavecchia ma «una fermata a freddo degli impianti che saranno quindi in manutenzione continua per poterne garantire in tempi brevi la ripartenza qualora emergenze nazionali lo richiedessero» e che misure simili sono state adottate anche in altri Paesi d’Europa come la Germania.
Nel suo intervento il rappresentante del Governo ha specificato che «la decisione di rinviare il phase out non inficia il lavoro dei Comitati di Coordinamento presso il Ministero e che le aree idonee ad ospitare i progetti sono tali indipendentemente dalle dismissioni delle Centrali soprattutto a Brindisi» e che «le elaborazioni delle Manifestazioni di Interesse sono nelle fasi conclusive» con l’obiettivo di creare di intesa con gli Enti Locali un Accordo di Programma in cui saranno dettagliati progetti, tempi e modalità.

La UIL di Brindisi ha preso atto delle dichiarazioni del Ministro che richiamano la direzione da sempre proposta e promossa dal nostro Sindacato. Per nostra natura saremo rassicurati solo dai fatti concreti ovvero quando le parole diventeranno investimenti e nuovo lavoro e quando ogni singolo posto di lavoro attuale, diretto e dell’indotto, sarà tutelato. Rimangono, infatti, tutte da definire diverse questioni.

Cosa significherà, nel concreto, «mantenimento a freddo degli impianti»? Di quanta forza lavoro ci sarà bisogno e cosa avverrà per eventuali esuberi? Quante maestranze e con quali competenze serviranno qualora «l’Emergenza Energetica Nazionale» dovesse richiedere di rimettere in esercizio gli impianti? Come si reperiranno in tempi brevi? Sono questioni di non poco conto e sulle quali il Sindacato chiederà da subito massima chiarezza. Al centro di questa Transizione vi deve sempre essere la Transizione Sociale: nessun posto di lavoro deve essere perso.

Confidiamo che quanto affermato dal Ministro Urso circa la prosecuzione del percorso dei progetti di investimento nonostante il rinvio del phase out, corrisponda a verità. Saranno le prossime settimane a dirlo. Per la UIL di Brindisi rimane determinante che questo percorso porti all’Accordo di Programma che dettagli tempi, progetti e modalità in condivisione con Enti Locali e Sindacati.

La UIL di Brindisi rimane lontana dalle reazioni di pancia valutando con la concretezza di fatti e conseguenze. Se Cerano non è pronta a spegnersi, occorre pensare una Transizione per quell’impianto e parallelamente – da subito – rendere operativi tutte quelle progettualità già definite per l’Area-Cerano che possono co-esistere con la Centrale. Siamo ancora alla fase delle idee su carta e vogliamo smantellare la Centrale bullone per bullone…
Il futuro si costruisce un passo dopo l’altro non con decisioni che sanno di bacchetta magica. Quelle le lasciamo a chi crede ancora nelle favole.

 

Fabrizio Caliolo
Coordinatore Provinciale UIL Brindisi

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