Si sono concluse nel modo più tragico le ricerche del 63enne scomparso ieri sera durante il violento nubifragio che ha devastato Ostuni e le sue marine. Il corpo dell’uomo è stato ritrovato senza vita questa mattina, non lontano dal punto in cui era stata recuperata la sua auto, una Mercedes, trascinata via dall’acqua e dal fango.
Secondo la ricostruzione, l’uomo stava viaggiando da solo a bordo della vettura, seguito dalla moglie che lo accompagnava con una Fiat Punto. È stata proprio la donna, scampata alla furia delle acque, a lanciare l’allarme dopo aver perso di vista l’auto del marito.
Fin dalla serata di ieri vigili del fuoco, protezione civile e forze dell’ordine hanno perlustrato senza sosta l’area tra Costa Merlata e Gorgognolo, supportati da unità cinofile, droni e squadre di volontari. Nella notte era stata recuperata la Mercedes, ridotta a un rottame, ma dell’automobilista nessuna traccia. Le speranze si sono spente questa mattina con il rinvenimento del corpo.
La tragedia è dovuta al nubifragio che ha colpito Ostuni, che è stato descritto come un evento “storico” per intensità. In poche ore sarebbero caduti circa 70 millimetri di pioggia, accompagnati da grandinate eccezionali e da una tromba marina avvistata al largo di Villanova. Intere strade, campagne e piazze si sono trasformate in fiumi di fango e ghiaccio, con accumuli di grandine fino a 50-60 centimetri che hanno reso impossibile la circolazione.
Non meno gravi i disagi sul fronte dei trasporti: la linea Bari–Lecce è stata interrotta tra San Vito dei Normanni e Ostuni. Due Frecciarossa diretti a Lecce sono rimasti bloccati per ore, con centinaia di passeggeri lasciati al freddo e senza assistenza adeguata. I tecnici di RFI hanno lavorato fino a notte fonda per ripristinare la circolazione, ancora parzialmente compromessa.
Decine gli interventi effettuati in città e nelle frazioni: allagamenti, crolli di muretti, tombini saltati e case invase dal fango hanno richiesto l’intervento costante di vigili del fuoco, polizia locale e volontari. L’assessore comunale alla Protezione Civile, Angelo Brescia, ha monitorato in prima persona i punti più critici.
Mentre si contano i danni e si lavora al ritorno alla normalità, resta il peso di una vita spezzata dal maltempo, a testimonianza della fragilità del territorio di fronte a fenomeni atmosferici sempre più violenti.
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