Veramente non c’è più religione!
Siamo alla vigilia di Natale ma, invece di impegnarsi a tranquillizzare i lavoratori (quelli che ancora possono permettersi di avere un lavoro), cosa fanno i politici e gli amministratori che rappresentano la nostra città? Sottoscrivono accordi di natura politica che demoralizzano e danno il colpo finale a coloro che da anni vivono nell’incertezza e nel timore di perdere il posto di lavoro.
Appena qualche giorno addietro, con lo sciopero generale del 12 dicembre scorso, il Sindacato con la partecipazione di migliaia di lavoratori e di cittadini, ha denunciato la politica inefficace e sbagliata del governo che non ha prodotto i risultati che, a parole, erano stati promessi: quelli di rimettere in moto l’economia e lo sviluppo per diminuire la disoccupazione.
Su questa linea anche il Comune di Brindisi che, con l’approvazione e la firma dei componenti della giunta comunale, non discute, ma rigetta il documento presentato dalla società A2A relativo alla concessione dell’Autorizzazione di Impatto Ambientale (AIA) della centrale Edipower.
L’immediato risultato sarà quello di creare ulteriore precarietà ed altri disoccupati: circa 250 persone tra lavoratori direttti ed indiretti con le loro famiglie andranno ad aggiungersi a migliaia di cittadini che vivono una vita di stenti senza speranze per il futuro. Siamo ormai arrivati a rosicchiare il fondo del barile: si continuano a subire le decisioni e l’arroganza di coloro che, anzichè preoccuparsi di trovare soluzioni alternative, PRIMA DEL DISASTRO SOCIALE CHE TALI DECISIONI POSSONO PROVOCARE , con molta superficialità decretano il destino di coloro che invece dovrebbero tutelare. Ai tanti problemi irrisolti da anni, se ne aggiungono altri.
La UIL di Brindisi continua a denunciare questa situazione con l’aggravante che le istituzioni locali continuano ad assegnare commesse ad imprese extra territoriali penalizzando i disoccupati locali.
In questo contesto si colloca anche il problema del Lavoratori Socialmente Utili (LSU) il cui contratto scade il 31 dicembre prossimo e se non saranno reperite a tutti i livelli le risorse economiche necessarie per rinnovare le convenzioni, anche loro si aggiungeranno alle migliaia di disoccupati.
Diciamocela tutta: siamo nel caos politico generale!
COMUNICATO STAMPA UIL – A FIRMA DEL SEGRETARIO GENERAE ANTONIO LICCHELLO
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