May 10, 2025

Continua a bruciare il relitto della Norman Atlantic, il traghetto andato a fuoco il 27 Dicembre scorso mentre era in viaggio sulla rotta Patrasso-Ancona e che, nei giorni scorsi, è stato attraccato alla banchina di Costa Morena Nord, nel porto di Brindisi.

Questo pomeriggio i Vigili del Fuoco e la Capitaneria di Porto sono dovuti intervenire per spegnere un nuovo focolaio di incendio sviluppatosi sul ponte 4.
L’operazione non risultata complicata ma è ancora alta la preoccupazione per le fiamme che continuano ad avvolgere il relitto, vuoi per il forte vento che spira su Brindisi, vuoi perché sembra esserci ancora fuoco vivo nella pancia del mezzo”.

 

Anche oggi sono state eseguite alcuni brevi controlli su ciò che resta del Norman Atlantic. In particolare, l’attenzione è stata rivolta alle risultanze dell’immersione eseguita dai sommozzatori della Capitaneria di Napoli al fine di verificare le temperature esistenti nella parte inferiore della nave e di valutare quanti litri di gasolio sono ancora presenti a bordo. Infatti, una delle più grosse preoccupazioni è determinata proprio dal livello di calore del bunker in cui è contenuto il gasolio. Proprio per tale motivo le temperature vengono costantemente tenute sotto controllo.
Allo stato appare impossibile eliminare il carburante dalla nave, in quanto l’operazione potrebbe cagionare altri problemi di stabilità e rendere la nave completamente ingovernabile.

 

Nei prossimi giorni è previsto l’impiego di idranti e pompe di grande gettata per cercare di spegnere definitivamente i focolai.
Soltanto allora si potrà avere un quadro certo della situazione e prevedere il possibile spostamento del relitto. Allo stato – come dichiarato ieri dagli esperti del RINA – non è assolutamente consigliabile spostare il Norman Atlantic.

Un fatto è però certo. La posizione in cui si trova adesso, ovvero sul lato nord del molo di Costa Morena, è assolutamente incompatibile con lo sviluppo turistico del porto (in questo il relitto è stato ormeggiato proprio dove attraccano le navi da crociera) e con la sicurezza (Brindisi è una zona ad alto rischio di incidente rilevante e nei pressi del relitto fumando transitano navi cariche di combustibili).

Allo stato, a nulla vale paventare un eventuale business per le aziende locali in relazione alla futura demolizione del relitto, anche perché- così come avvenuto nel caso della Costa Concordia – è sempre e solo l’armatore ad avere l’unica e l’ultima parola sull’eventuale commessa.
 
Angela Gatti
Pubblicato il: 6 Gen, 2015 @ 19:29

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