June 17, 2025

Ho sempre pensato e in fondo lo penso ancora, che a Brindisi esiste ancora un briciolo di buona sanità. Ultimamente fanno notizia i racconti di chi ha avuto esperienze positive, dovrebbe essere la normalità, ma il fatto che diventino “notizie” vuol, dire che si tratta di eccezioni.

 

Purtroppo di buona sanità è rimasta poca roba qui a Brindisi in particolar modo all’Ospedale Perrino.

Vi racconto una storia.

 

Ho un figlio celiaco, diagnosticato quattro anni fa proprio al Perrino.

Ogni anno, come prescritto dai medici, occorre sottoporsi ad una serie di controlli in regime di day hospital, ora day service. Soprassedendo ma non troppo, sulle condizioni nelle quali è offerto il servizio (decine di persone tra bambini e adulti ammassati nei corridoi senza possibilità per tutti di un posto a sedere per tutta la mattinata), sono singolari le modalità di svolgimento delle prestazioni previste ma, ciò che sconvolge di più è la tempistica delle stesse.

I controlli prevedono un prelievo di sangue, una visita generale con il medico, un colloquio con la nutrizionista e un’ecografia tiroidea. Anche il più profano dei genitori si rende conto che basterebbe al massimo un paio d’ore per smaltire il tutto. Invece nella migliore delle ipotesi, si entra in reparto alle 8.00 e si esce non prima delle 13. In questo intervallo di tempo l’unico medico che si occupa di celiachia, deve anche occuparsi di consegnare i referti a chi ha già eseguito i controlli nei giorni passati.

La ciliegina sulla torta è rappresentata dai tempi di consegna delle analisi: 40 giorni da quando si esegue il day hospital!!!!

 

E’ ovvio che risultati consegnati dopo così tanto tempo, non hanno più molta validità diagnostica, per dirla in soldoni, se dovesse risultare un’infezione di qualsiasi natura io non avrei il tempo di debellarla nei tempi giusti.

 

La mia non è una denuncia per puntare il dito su questo o quell’altro medico, è piuttosto una denuncia ad un sistema obsoleto di fornire un servizio che, nella maggior parte dei casi si rivolge ad utenti molto piccoli.

Non è giustificabile un’attesa così lunga, con bambini costretti a bivaccare per ore nei corridoi di un reparto recando anche disturbo ai piccoli pazienti ricoverati.

Non è pensabile che si debba peregrinare alla ricerca di un ascensore funzionante perché dieci piani a piedi sono veramente tanti.

Non è pensabile di dover portare i bimbi in un bagno che tale non è, senza carta igienica, sapone per le mani e tutto ciò che dovrebbe essere presente in un normale servizio igienico. Ma questa è un’altra storia.

 

Allora se il day hospital è un pretesto per smarcare la pratica, ci rinuncio volentieri.

A malincuore perché, come affermo da sempre, la sanità come la scuola sono servizi pubblici di base per tutti e non per pochi. Ma devono essere forniti con rigore e con un briciolo di organizzazione in più.

 

Un’ultima precisazione: fino allo scorso anno i controlli per la celiachia, intolleranza cronica dalla quale non si guarisce, erano effettuati senza alcuna somma dovuta al Servizio Sanitario Nazionale e le analisi erano recapitate direttamente a casa, da quest’anno occorre munirsi di ricetta medica e recarsi in ospedale per il ritiro dei referti previa presentazione di richiesta medica ed eventuale ticket pagato (grazie al cielo esiste ancora l’esenzione per patologia!).  Ovviamente dopo 40 giorni!!!!

 

 

Tiziana Piliego

One Comment

  • Rispondi
    Giuseppe
    3 Giugno 2015

    Alla lettera del Presidente A.I.C.Puglia (che ho letto con la giusta attenzione!) inviata alla Direzione del “Perrino” di Brindisi, sarebbe opportuno che seguisse una precisazione da parte della Direzione medesima…